giovedì 30 luglio 2015

Primo giorno lituano


30 luglio, giovedì, da Dica (dal km 39.200 della P111) a Karkles

I 5€ spesi ieri sera per dormire al coperto ed al caldo invece che in tenda, sono decisamente i più ben spesi dall'inizio di questo viaggio.

Durante la notte ha imperversato un violento temporale con tanta pioggia e tanto vento, il posto ove avevo scelto di piazzare la tenda, in un punto leggermente sopraelevato, era allagato.
Quando alle 7 parto ricomincia a piovere, sono riuscito ad indossa la nuova mantella, alla quale, il genio che l'ha disegnata, ha pensato bene di non mettere la cerniera anteriore, ed essendo a tubo il problema di indossarla con lo zaino non è da poco.

La strada ê un continuo lavoro in corso, si viaggia su una corsia per lunghissimi tratti, con dei semafori infiniti, anche se a me la cosa non tocca, ma data la situazione è difficile capire quando tu arrivano mezzi alle spalle.
Piove per diverse ore, poco prima di arrivare al confine pare voglia smettere, un timido sole fa capolino tra le nuvole, e comincio a spogliarmi.
Al momento di togliermi la giacca anti pioggia, dalle maniche scendono due rivoli di sudore che si sono accumulati sui gomiti, che tenendo alti per reggere il carretto, hanno fatto le "pozze".

Verso le 12 incontro il primo paese lituano, pochi km dopo il confine, un negozietto, ove mangio e bevo qualche cosa in attesa di arrivare in un centro più grosso, almeno da quanto mi dice la cartina del gps.
Il paese però è decisamente fuori portata, proseguo fino a Palanga, che visto sulle mappe pare un piccolo centro, invece ê uno dei centri vacanze più famoso del Baltico ed è decisamente grande.
Vi arrivo presto e con molti km nelle gambe, decido così di fermarmi a pranzare e a prendere una connessione internet.
Mi riavvio, sono le 17 ed in 4 ore e poco più, potrei essere a Klaipeda.

Mi avvio lungo il ritrovato EuroVelo 10, che attraversando la cittadina porta dentro ad un bosco ove la striscia di asfalto, decisamente ben curata, prosegue fino a quella che è la metà di oggi.
Alle 19:30 arrivo a Karkles, controllo i km fatti e mi accorgo di averne fatti troppi, decido così per questa sosta "forzata".
Mi fermo in un campeggio che mi hanno consigliato dei lettoni che ho incontrato a Palanga, dicono che sia uno dei migliori e con dei prezzi decisamente buoni, effettivamente è così, ci sono molti altri lettoni che vi campeggiano.

Stanco tutto bagnato e senza roba pulita, preferisco la stanza che la tenda ed approfitto della gentilezza del proprietario per fare il bucato.
Domani presumo tappa breve, sempre che trovi un alloggio ad un buon prezzo.
Oggi poche foto!

Undicesimo giorno lettone

29 luglio, mercoledì, da Saraiki a Dica (dal km 39.200 della P111)

Dopo una nottata di pioggia a scrosci decisamente forti, pare che ci sia una sosta, sono le 07 e ne approfitto per smontare la tenda.
Alle 08 sono in strada, continua la terribile strada bianca di ieri, tutta dossi e buche, e per fortuna non piove, infatti ci sono i soliti imbecilli che guidano a velocità folle per una strada simile.

Le prime case che incontro sembrano essere il rimasuglio di quando su queste terre dominava il CCCP, infatti questa era una base di primaria importanza dell'Unione Sovietica.
Oltre alle strade che ancora hanno un numero invece che un nome, vi sono dei vecchi edifici che fanno pensare a quel periodo, degli immensi casermoni ove ammassare il popolo.

La città di Liepaja è questo, un resto di quella che una volta era la Grande Unione Sovietica, unico neo, se così vogliamo dire, è la chiesa ortodossa, anzi la cattedrale, vita dall'esterno è decisamente un bell'edificio, ma facendo uno strappo alla regola, provo ad entrarci, non c'è verso, io nelle chiese non ci devo entrare: una "ciuccia mentine" o tira campanelli che dir si voglia, mi caccia immediatamente, deve avermi scambiato per un comunista, ho fatto solo una foto!
Invece una cosa bella accade prima di entrarci, vedo venirmi incontro una famiglia, lui, lei è due bambini, lei decisamente una bella donna, mi guarda e mi chiede: "Roberto?" Le dico di si, quindi ribatte dicendomi che ci siamo visti a Jurmala qualche giorno prima.

Faccio mente locale e si, cavolo, è una delle due signore russe che ho conosciuto la sera che ho conosciuto Nikolas, il russo che non smetteva mai di offrirmi da bere.
Purtroppo l'incontro è stato breve, il tempo di un saluto e via, ma la foto l'ho fatta, stavolta.
Proseguo a percorrere la città, davanti a me una donna dal fisico stupefacente, facciamo la stessa strada, quando l'affianco la guardo e mi pare di vedere la figlia di Fantozzi... 
Tutta la città, a parte qualche settore costruito da poco, pare un rimasuglio della GUS, i grandi palazzoni, vecchi e mal tenuti, le oramai decrepite case in legno lasciate all'abbandono più totale, cose che secondo me andrebbero conservate.
Il vecchio ponte sul canale, pieno di ruggine nonostante la manutenzione, le strade curate a metà, insomma una città mezza abbandonata a se stessa.

Mi ci fermo per pranzare, verso le 13 riparto è da qui in poi è tutto un susseguirsi di campeggi, fino a circa 20 km dopo la città e all'ultimo paese che incontro, dopo di che il nulla.
Continui lavori in corso, con la strada transitabile a metà con continui semafori.
Ad uno di questi vedo passare una FIAT 500 nera vecchio tipo con targa italiana, lancio un saluto, mi viene risposto, la macchina è costretta a fermarsi al semaforo, faccio un centinaio di metri a ritroso e Gianluca, il guidatore proprietario della vettura, si ferma, un paio di chiacchiere, lui sta facendo i paesi baltici in macchina, partendo da Roma, un paio di foto e lo scambio di indirizzo posta elettronica.
Proseguendo, nel nulla più assoluto, contro due ragazzi lettoni in bici, che mi confermano che non v'è nulla per i prossimi 30 km, mi offrono pure tre barrette energetiche.

Più avanti vedo dei campi coltivati a cereali, una speranza di trovare qualche cosa c'è, infatti trovo una casa, mi avvicino, mi faccio riconoscere ed il proprietario invece che farmi posare la tenda, mi lascia mettermi in un locale distante dalla casa, ma nuovo, caldo ed asciutto, il tutto per 5€: notte al caldo ed all'asciutto.
Decisamente una buona cosa!

mercoledì 29 luglio 2015

Decimo giorno lettone


28 luglio, martedì, da Labrags a Saraiki

Alle 7 son per la via, pure stamane la temperatura non è delle migliori, ma va decisamente bene per camminare.

Se ieri la strada era in pessime condizioni oggi è peggio, l'asfalto troppo tenero che ammorbidito dal sole e poi con il peso delle vetture si è spostato verso l'esterno, ha creato delle zolle alte fino ad oltre 20 cm, lasciando l'alternativa al camminare fuori dal bordo su una banchina sconnessa, a farsi trovare in mezzo alla corsia con il rischio di essere investiti.

Tutto questo per 25 km, quando decido per una strada forestale che mi accorcia il tratto di oltre 6 km.
Un ciclista tedesco mi parla di questa scorciatoia, lui l'ha appena fatta, mi dice che il fondo non è ben battuto e che vi sono molti dossi.
Sono comunque deciso a percorrerla, quindi giunto a bivio mi ci butto senza esitazioni.
Il fondo non è male, è sabbia battuta quindi si viaggia bene anche col carretto, unico vero grande problema è un tipo di mosca che non avevo visto prima di qua, aggressiva e le punture decisamente fastidiose. Trovo pure dei gialletti, che raccolgo.

Sono in totale 36 km fino a Liepaja, nella speranza non siano di solo sterrato.
Se il tratto su asfalto era segnato ogni tanto da qualche edificio, fermate del bus, qui di tutto questo nemmeno l'ombra, almeno fino a Kaleji.
Nel frattempo ho pure modo di abbuffarmi di lamponi e ciliegie tra uno scroscio d'acqua e l'altro, mentre tutto attorno si sente il brontolio di un grande temporale. 
Saraiki è il primo paese che mi da il gps, cerco di raggiungerlo al più presto. Ci sarà certamente un posto dove ripararmi.

Ci arrivo verso le 18:30 dopo un ultimo tratto di strada con tanti di quei dossi e buche, che se riesco ad andare oltre i 3 km l"ora sono un velocista nato.
In paese ci arrivo su una striscia di asfalto, finalmente, mi fermo al negozio, faccio spesa e chiedo dove si trova il prossimo campeggio, mi dicono che è vicino.
Affretto il passo, nonostante mi trovi di nuovo su un tratto di sterrata che è peggio del precedente, dopo un km circa trovo la deviazione per la località indicatami, è un hotel con annesso campeggio, come molti se ne trovano, ma è nuovo, il terreno è decisamente morbido e non hanno camere perché c' una riunione di partecipanti ad un corso di genere naturalistico. Lascio i funghi al proprietario.

Dopo essermi sistemato e mentre scrivo la pagina di ieri, in un corridoio seduto su una panca, mi si avvicina il proprietario con una tazza piena di una deliziosa zuppa con riso rosso integrale, tre tartine con hommus di lenticchie e delle verdure, che dire? Buon appetito e buona notte!

martedì 28 luglio 2015

Nono giorno lettone


27 luglio, lunedì, da Ventspils a Labrags

La giornata comincia con la bella sorpresa che mi fanno in albergo, una colazione tutta per me, che poco so apprezzare, abituato a cornetto e cappuccino, ma di certo apprezzo decisamente tanto il gesto... ah si, era il mio compleanno!

La giornata è ideale per camminare, vento fresco ed un sole non troppo forte, alle 07:30 sono in strada.
Non sapendo che direzione prende l'EV13, decido di passare dai campeggi e poi dopo avere attraversato un parco, in questa cittadina questi non mancano di certo, immettermi su una piccola strada di campagna che passa tra il mare è la P111.

A differenza dei due giorni scorsi, ma anche di più, qui trovo un bel tratto di aperta campagna, con coltivazioni di cereali vari.
La stradina è asfaltata, il traffico è scarso quindi non ci sono problemi di sorta, ma l'asfalto dopo un paio di km finisce, però la strada in terra battuta che lo sostituisce è decisamente transitabile ed a questo si aggiungono di nuovo i muri di verde.

Per fortuna non tutto il tratto, di quasi 20 km, è così, a momenti si aprono delle grandi distese di dedicate a foraggio, un bel laghetto ed alcune case coloniche.
Dopo tanti km non vedo l'ora di ricalpestare l'asfalto che arriva alla congiunzione con la P111.
Da qui in poi si cammina su una strada che in certi tratti mi fa rimpiangere quella bianca, il traffico intenso ed il fondo decisamente mal messo sono il motivo di questo tratto.

Ricevo una chiamata di mio figlio!!!
Una cosa buona è che lungo questa arteria trovo un birrificio, fa caldo...
Oggi il sole picchia deciso ed il vento è calato d'intensità, nonostante non mi manchi acqua, non appena arrivo a Jurkalne, ne faccio abbondante scorta.

Proseguo per altri 5 km circa, trovo una specie di campeggio, con il solo cesso e senza doccia, il prezzo è risibile quindi mi fermo, qui trovo una famiglia di russi ed una coppia di tedeschi in bicicletta, che mi invitano alla loro tavola, il che tutto finisce a penne all'arrabbiata.

domenica 26 luglio 2015

Ottavo giorno lettone


26 luglio, domenica, dal km 32 della P124 a Ventspils

Alle 5:50 son in strada, ha piovuto tutta la notte ed ho approfittato di un momento di pausa per smontare l'accampamento e sistemare le cose, comunque è l'ultimo scroscio di pioggia, quindi pausa lunga fino all'arrivo.

La pioggia ha di certo alzato le temperature, quindi la giacca a vento è inutile, se non nei casi nei quali il vento che soffia è così freddo da costringermi a rivestirmi, e ciò accade diverse volte, verso le 10 termino l'acqua, quindi cominci a cercarla.
Una copia si offre pure di ritornare a casa a prenderla, non posso chiedere tanto, quindi resisto fino all'arrivo.

Quella che fino al km 30 era una splendida strada con un bel fondo liscio, diventa una orribile striscia di asfalto mal fatta al punto che in certi momenti penso ad alcune sterrate decisamente migliori e più ben tenute.

Gli alberi ai lati mi riportano in Finlandia, agli ultimi giorni, quando l'alta vegetazione dominava il territorio, qui però gli alberi sono molto più alti
Il grande errore è stato partire così presto, il sonno la fa da padrone, devo assolutamente starmene sdraiato almeno fino alle 6.

Tra l'altro, nemmeno quando si entra nel territorio del comune si trovano dei bar, il vuoto è assoluto fino almeno verso le 13 quando finalmente trovo un paio di supermercati.

Dopo questa sosta, preso da grande sonno, mi metto alla ricerca di un posto per dormire, e dopo avere visto un paio di alberghi mi fermo in uno molto carino decisamente economico con colazione inclusa.

Settima giorno lettone

25 luglio sabato, da Mensils al km 32 della P124

Una cosa che in questi giorni mi piace decisamente tanto è l'odore dei tigli in fiore, si perché è in questi giorni che si aprono ed emanano il loro caratteristico profumo.

Mi avvio lungo la P131, mancano pochi km a Kolka ed alla punta del promontorio, lungo la strada mi pare di essere ritornato in Finlandia, il nulla assoluto se di nulla si può dire parlando della rigogliosa vegetazione che fa da traccia alla strada.
Si continua a passare lontani dal mare, lo si intravede ogni tanto tra gli spiragli che gli alberi lasciano o dalle rare volte che ci si passa decisamente vicino, a me non è che faccia specie, se penso a quanto ne ho "subito" lo scorso anno.

Giunto in paese, "allegato" al negozio, vi trovo un albergo con annesso bar, mi appropinquo per la colazione, omlette al formaggio, quando mi accorgo che nel ripieno c'è il prosciutto...
Riparto alla volta del promontorio, qui mi fermo una ventina di minuti.
IL posto è decisamente bello, non fosse latro per il fatto che, come si vede sulle cartine geografiche, c'è proprio questa lingua di terra che piega verso destra ed il faro, posto in lontananza sul mare, pare una vedetta.

Dopo quest'altra sosta mi avvio lungo la P124 che sarà giorni l'unica compagna di questi due giorni fino all'arrivo a Ventspils.
Oltre a qualche fermata dei bus sui primi 20 km e sugli ultimi 10 non c'è alcunché, i pochi paesetti che si incontrano si trovano qualche km verso il mare e dal fatto che la strada sia bianca si intuisce che non vi sia alcunché di interessante.
Ciliegina sulla torta, finisco pure l'acqua, o meglio mi ritrovo a scorte ridotte.

Riesco comunque a "scroccarne" un poca, una coppia di finlandesi che gentilmente si fermano e mi danno parte di quella che hanno, ed una famiglia lettone, almeno dalla targa della macchina, che trovo ferma ad un parcheggio.
Riesco a mantenerne un poca anche per domani, il mangiare non è un problema.
Vedo una vetture che esce da una delle stradine di questi paesetti, tra l'altro c'è pure un cartello che indica un campeggio, chiedo e mi "smontano" immediatamente, non c'è alcunché!! OLtre a questo mi dicono pure che per i prossimi 40 km troverò asfalto ed alberi.

Per strada mi ferma un ragazzo lettone col quale parlo per alcuni minuti, dopo di che il niente, la strada, confinata in queste due lunghissime linee di vegetazione, tra l'altro molto alta.
Giunto al km 32 decido per la sosta notturna, il cielo è plumbeo e minaccia decisamente pioggia, infatti faccio appena a tempo a piazzare per bene la tenda ed infilarmici.

sabato 25 luglio 2015

Sesto giorno lettone

24 luglio, venerdì da Dizciems a Melnsils

Dopo una bella notte passata in uno scomodo letto, che aveva le molle che urlavano vendetta e cercavano di uscire dal materasso.

Mi avvio seguendo la costa per arrivare fino al faro, la strada è bianca per fortuna non molto sconnessa, che dopo circa 3 km mi riporta sulla P131.
La mattinata la passo alla ricerca di un posto che mi permetta di mettere qualche cosa nello stomaco, non mi va di consumare il sugo ce mi sono fatto in ostello a Riga.

dopo circa 15 km trovo un piccolo negozio, mi fermo e ne approfitto per scrivere qualche cosa.
Oggi la strada da percorre è tanta, vorrei arrivare in cima al promontorio, ma tutto sembra remare contro di me, ciò che ho mangiato per colazione, cartelli stradali che confondo, insomma io oggi non devo arrivare oltre Kolka.
Proseguo fino ad arrivare a Roja, qui sosto per il pranzo, e cari Massimo ed Oriano, anche a pascere un poco l'occhio, delle ragazze con delle minigonne "ascellari", da paura, voi direte: "male foto?" vi piacerebbe eh?

Finita la sosta arriva la mezza batosta, ancora ubriaco dei cetriolini sott'aceto, non mi accorgo all'incrocio di avere preso la strada sbagliata e ciò avviene dopo circa 5 km e per fortuna che trovo una strada laterale che dopo 11 km mi riporta sulla P131.
Il problema di questa strada è che è bianca e non ha il fondo molto liscio, ciononostante riesco a mantenere la mia solita media, altro inconveniente sta nel fatto che vi passano molti veicoli con il grande sollevamento di polvere che ne consegue.

Arrivato sulla statale punto direttamente verso Kolka, anche se mi pare un poco troppo lontana, viaggiare al buio su queste strade e per come guidano questi, è un vero azzardo.
Quindi Melnsils mi pare il luogo adatto a sostare per la notte, qui tra le altre cose c'è un campeggio che affitta pure camere, purtroppo queste ultime sono tutte occupate, siamo sul fine settimana.

Appena sistemato mi dedico alla cura del carretto, oramai la ruota sinistra è andata del tutto ed è ora di sostituirla e per fortuna che lo faccio qui, dove trovo una persona che mi presta alcuni attrezzi che mi sarebbero assolutamente serviti: a me questo cerchione al quale tutti in un momento si allentano tutti i raggi... pensare male non è decisamente una bella cosa, ma ci si azzecca quasi sempre!!! 

venerdì 24 luglio 2015

Quinto giorno lettone

23 luglio, giovedì da  Lapmezciems a Dizciems

MI sveglio con un forte sentore di umidità, il telo della tenda all'interno è decisamente bagnato, devo avere sudato come un porco e non ho nemmeno dormito dentro al sacco a pelo.

A fatica mi tiro fuori dal tepore del sacco e comincio la noiosa pratica del sistemare le cose.
Ho appena finito che la padrona mi invita in casa a prendere il caffè, considerando le esperienze precedenti con questi liquidi, con la scusa che devo andare rifiuto gentilmente.
Oggi pare la giornata degli animali morti, comincio quasi subito con un mustelide, che però non so riconoscere, e durante l'arco della giornata almeno una trentina tra uccelli e serpenti.

La strada si snoda costeggiando il mare che purtroppo ben poche si vede, l'impressione è che qui non abbiano voluto distruggere quella che è una barriera naturale, a favore di spiagge stile nostro.
Queste due lunghe file di altissimi pini, sono interrotte da dei piccoli sbocchi sul mare, da delle strade forestali o da degli incroci, tra questi c'è quello tra la P128, che sto percorrendo e la P131, qui giunto decido di continuare lungo la costa e prendo la P131.

A poche decine di metri dall'intersezione ci sono delle piccole bancarelle ove si vendono prodotti locali, primo tra tutti il mirtillo, in questo periodo si vedono tantissime persone piegate sulla schiena intente a raccogliere il succulento frutto, poi funghi sotto vaso, dei prodotti da orto sempre conservati allo stesso modo, la tentazione è tanta, ma ci rinuncio, magari se ne trovo altre di bancarelle un pensiero ce lo faccio.

Giunto ad Engure entro in un negozio e faccio la spesa per il pranzo, quindi mi metto alla ricerca di un posto ove potermi sedere tranquillamente, e lo trovo un paio di km più avanti, è uno degli sbocchi sul mare, è una di quelle aree private che vengono convertite in pseudo campeggi, ma va bene così, mi posso sedere tranquillamente, mangiare e farmi i miei canonici 5 minuti di dormita.
Da ora in poi la camminata si volge a cercare un posto per passare la notte, ma ho camminato solo 28 km quindi...
La strada non cambia, infilata com'è tra i due muri di alberi, offre protezione dal vento e pare attutiscano il rumore delle vetture che vi transitano.

MI fermo a bere un tè, qualche breve sosta per riposare, un minuto, due al massimo e proseguo fino ad arrivare a Mersrags, ma come speravo qui non c'è campeggio, quindi altra notte su qualche prato, naturalmente prima chiedo informazioni e mi dicono che un paio di km più avanti se ne trova una nei pressi del faro, ci arrivo verso le 21 e non avendo voglia di stare a fare la tenda mi prendo uno dei piccoli bungalow a disposizione, per una modesta cifra.   

giovedì 23 luglio 2015

Quarto giorno lettone

22 luglio mercoledì, da Riga a Lapmezciems

Come tutte le grandi città, entrarci ed uscirci è un gran rompimento di scatole, e Riga non è da meno, poi metti che il navigatore ti manda a camminare su un'autostrada a 6 corsie...
Non avendo alcuna voglia di percorrere quest'arteria, decido di uscire e di attraversare passando per i boschi alla periferia della città.

Una serie di strade tortuose che serpeggiando attraversano delle grandi pinete. più vado a vanti e più il navigatore mi rende complicato il riuscire a raggiungere la costa.
Dopo avere attraversato dei centri abitati che sulle mappe sembrano dei piccoli gruppi case, dopo avere visto cimiteri di guerra tedeschi quasi nascosti, un cimitero in mezzo alla pineta, che mi ha fatto pensare, considerando il modo di crescere delle radici dei pini, che i morti sepolti li si devono essere decisamente radicati al posto, "finalmente" raggiungo quella stessa autostrada che avevo lasciato 12 km prima e vedendo che ci passano dei ciclisti mi arrendo e ci vado.

Sono quasi 3,5 km con un traffico decisamente sostenuto, l'attraversamento finale di un ponte e finalmente arrivo a Jûrmale.
Da qui in poi seguire la P128 non è decisamente un problema.
Jûrmale mi da l'impressione di essere una cittadina sul genere Rimini, c'è un grande movimento di gente, tanti gli alberghi, le pensioni ed anche campeggi, che saranno tanti anche lungo la strada.
Questo un poco mi rassicura, dato che, entrando nel parco vedo diversi cartelli che indicano il divieto di campeggio.

Effettivamente lungo la strada le insegne sono diverse, ma di campeggi veri e propri con una certa organizzazione sono ben pochi, si trovano dei terreni, i cui proprietari, mettono a disposizione, ma soprattutto per camper, quindi sulle sassaie non è molto potabile piazzare la tenda.
Nella ricerca di un posto ove passare la notte mi fermo in un bar, qui c'è un signore, grande e grosso che appena entro nel bar mi segue e comincia a farmi le domande di rito e comincia ad offrirmi da bere, qualche chiacchiera ancora e mi invita a passare la notte a casa sua.

E' contento che abbia accettato, fa una telefonata e lo vedo scurirsi in volto, e mi dice che la sua compagna è arrabbiata per questo invito, assolutamente comprensibile, lui è decisamente amareggiato, comincia ad abbracciarmi scusandosi e quasi si mette a piangere dal dispiacere.
Alla fine la signora viene a prenderlo, deve avere cambiato idea perché vorrebbe caricare il carretto in macchina ma non ci sta quindi le dico che vado a piedi, non li ho rivisti e mi dispiace non fosse altro per salutare lui, del quale non ricordo il nome complicato.    

Lungo la strada vedo alcuni di questi pseudo campeggi, ma sono senza servizi, quindi tanto vale rischiare il "selvaggio", all'ultimo momento, una ragazza che lavora nell'ultimo bar dove mi fermo, mi dice di seguirla che a casa sua ha del terreno a disposizione e così è e c'è pure  il "cacatoio" di un tempo.
Alla fine della giornata per fare 40 km ne ho percorsi 56!!!

lunedì 20 luglio 2015

Terzo giorno lettone

20 luglio, lunedì da Saulkrasti a Riga

Oggi sono concentrato sul servizio assistenza della Canon, vorrei arrivare per tempo quantomeno per sapere costi, ma soprattutto tempi di lavorazione.
Alle 6 però ancora mi rotolo nel letto, e non ho troppa voglia di alzarmi, ha piovuto tutta la notte e questo certamente non aiuta ad alzarsi dato che ancora piove.

Comunque dopo molti sforzi alle 07:30 sono per strada sotto una pioggia non fitta ma incessante e per fortuna che non c'è vento.
dopo qualche km mi fermo al bar di un distributore a fare colazione, qui il tè per fortuna non manca mai ed il suo costo non ha niente a che fare con quelli proibitivi che abbiamo da noi.
La pioggia continua a cadere incessante e nonostante non abbia la mantella, portata via dal solito autotreno lungo la strada, proseguo, la mia modesta giacca anti acqua da meno di 50€ svolge meglio il lavoro di quella da 300 acquistata un poco di tempo fa.

Stavolta il percorso, dopo avere lasciato Saulkrasti, si butta quasi subito lungo la E67, è qui il traffico è decisamente intenso che aggiunto alla precipitazione, rende il tutto molto difficile.
Verso le 11 ennesimo distributore, sono bagnato fino al midollo, non vedo l'ora di trovare qualche posto ove poter cambiarmi, qui al distributore il bagno è così piccolo che preferisco farlo qualche km dopo in una delle fermate del bus: asciutti si sta decisamente meglio!

Dopo poco meno di un'ora decido di fermarmi a mangiare, ho visto una pizzeria: già qualcuno di voi storcerà il naso, bene vi posso assicurare che in Italia ho mangiato delle ciofeche di pizze che questa è di un delizioso inimmaginabile, tanto per essere preciso, le die pizze più indecenti le ho mangiate a Pisa e a Bologna, nel secondo caso era addirittura una pizzeria napoletana.
Mi bevo addirittura un espresso della Lavazza!

Riparto, manca poco al centro assistenza indicatomi un paio di sere prima, è lunga la città e dopo un'ora e mezza devo ancora arrivare sul posto, nel frattempo ho trovato un negozio di biciclette e ne approfitto per acquistare un nuovo cerchione per il carretto, tre raggi mi sono saltati nel giro di un paio di ore uno dall'altro ed ora il cerchio è storto e cigola i a maniera sinistra, anche se è quello destro.
Verso le 17 arrivo sul posto e mi dicono che loro non fanno assistenza Canon ma mi danno l'indirizzo ed il numero di telefono, che già avevo.
Oramai troppo tardi per provarci, ci andrò domattina presto.

Intanto ho trovato un ostello in centro e ciò non può che fare piacere anche se il costo non è dei migliori. Domani magari cambio così mi prendo giornata di riposo.
Per quanto riguarda poi la macchina fotografica, se mi prende più di qualche giorno ho deciso che continuerò e non appena sarà pronta prenderò un bus e tornerò in città.
Vedremo domani!