sabato 29 agosto 2015

Quinto giorno tedesco

29 agosto, sabato, da Borg a Rostock

...a volte camminare è la ricerca di quel qualcosa che si è perduto strada facendo, quel qualcosa che ci fa "prudere" una qualche parte che nemmeno riusciamo a definire.

Camminare è provare a ritrovare la pace con se stessi, acquietare l'animo scalpitante per il non so cosa...
La tappa di stamane comincia non molto bene, anche se me ne accorgo verso le 10:30 quando inizio il "rosario" che termina poco prima di entrare in città, quando mi accorgo che c'è di peggio.
La giornata è serena ed uscendo dall'appartamento sento una bella arietta, decisamente ottima per camminare, ma questa gioia dura pochi km, anzi poche centinaia di metri, infatti la temperatura si abbassa di colpo, la ricerca del sole è vana, mi trovo in uno di quei tratti alberati che impediscono al sole di penetrare.

Comincio con indossare una felpa, ma ci vorrebbe di più, resisto, il sole è vicino, poi d'un tratto sparisce pure la pista ciclabile, la strada è frequentatissima, nonostante il sabato mattina, cerco un'alternativa a quella che mi da il gps, così riesco pur a mettere qualcosa nello stomaco, è da ieri pomeriggio, che a a parte qualche prugna, non mangio.

Il nuovo tratto individuato è decisamente migliore, una stupenda strada forestale tra faggi, pini, abeti, querce, insomma una bella varietà forestale, il fondo non è male ma decisamente meglio rispetto alla 105.
Verso le 11, quando arrivo alla spiaggia, mi accorgo che ieri sera tra i vari percorsi possibili ho scelto decisamente il peggiore, corre si lungo il spiaggia, ma tra la pista ed il mare ci sono una strada ed una lunghissima duna.

Il peggio ha però da venire, arrivare in città da quel lato significa dover prendere il traghetto, e fino qui nulla di strano, si passa vicino al porto, la visione di due navi da crociera è decisamente interessante, ma l'attraversamento del centro abitato per arrivare all'ostello ti fa rendere conto che quella è la parte decisamente meno interessante della città.
Non so so come sia dall'altro lato, e nemmeno lo saprò, ma sicuramente sarebbe stato meglio.
Poche le foto oggi!

Ah dimenticavo il motivo del "rosario", ho perso o forse dimenticato gli occhiali da sole, cosa da non poco conto, considerando che ne ho molto bisogno e non da meno per il loro costo. 

venerdì 28 agosto 2015

Quarto giorno tedesco

28 agosto, venerdì, da Duvendiek a Borg

Non devo andare a dormire presto, altrimenti mi sveglio verso l'una e poi fatico a riaddormentarmi.
Ha diluviato tutta la notte, ancora piove quando verso le 4:30 mi riaddormento.

Mi sveglio nel silenzio più assoluto, e sto bene dentro al sacco a pelo, forse fuori fa freddo, mi affaccio dalla tenda, il cielo è nuvoloso ma con buoni spiragli di azzurro, il sole ogni tanto fa capolino e riscalda quel che può in questa mattinata fredda ed umida.
                                 Massimo, questa è per te!

Ci metto oltre un'ora a sistemare il tutto, la tenda è bagnata, per fortuna che l'ho coperta con il telo di scorta che ho al seguito, molte delle altre cosa sono umide, per fortuna che avevo trovato un buon posto vicino ad una panca coperta.
Decisamente questa è una delle peggiori situazioni nelle quali ci si può trovare, lo scorso anno diverse volte in Inghilterra ed in Francia, qualche volta la fortuna di potersi sistemare vicino ad una tettoia o nel migliore dei casi poter dormire in qualche stanza del campeggio come diverse volte è successo, se poi ti capita nel bosco...
Alle 7:20 mi avvio, fa proprio freddo e l'umidità fa il resto del lavoro.
                                    Questa invece è per Toffolino!

Avendo trovato il campeggio fuori dal percorso, cerco di mantenermi "alto" evitando di finire lungo la 105, non vorrei dover camminare sulla statale.
Invece finisco proprio su quella strada, ma la pista ciclabile continua, forse il signore di ieri intendeva che avrei camminato sull'asfalto... un paio di km e la pista scompare, i successivi 15 km è un continuo fermarmi per far passare i mezzi pesanti, ma poi per fortuna la ciclabile si rifà viva e così continuo per tutto il pomeriggio fino alla meta ed esaurimento della scorta d'acqua.
Mancano ancora alcuni km a Ribniz-Damgarten, qui dovrei passare per poi iniziare a cercare una sistemazione.

In paese faccio alcuni acquisti necessari, un gelato, che è una ciofeca, e l'incontro con una coppia di ciclisti italiani, Federica (?) e Flavio, (ve lo dicevo che arrivato alla torretta me li sarei dimenticati, son fatto così), sono in ferie con i propri figli e pure loro hanno avuto la mia stessa impressione riguardo all'ospitalità di questa parte di Germania, quindi caro Massimo come vedi non sono solo, deluso? 😉
Chiacchieriamo un poco, mentre il tepore provato un'ora prima comincia a scemare, ci si saluta e mi riavvio.
All'uscita del centro abitato sono costretto a bere uno stura lavandini tanto mi ha sconvolto lo stomaco quel malaga.

Riprendo e dopo un paio di km trovo la sistemazione per la notte, anche qui la proprietaria è molto gentile ed in pratica al costo di una stanza mi da l'intero appartamento, domattina partenza alla buon'ora, voglio essere a Rostock prima delle 14.  

Terzo giorno tedesco

27 agosto, giovedì, da Mesekenhagen a 

La colazione la faccio tranquillamente seduto in cucina con la signora, mentre il marito, pensavo io di essere un orso, che finalmente vedo, se ne sta a guardare la TV.

Come già scritto, come le racconto del viaggio che sto facendo e delle precauzioni economiche che devo avere, mi riduce il costo della camera di un terzo.
Il tempo promette pioggia durante il giorno, dalle 12 in poi, stamane fa freddo ed il solito vento soffia imperterrito. 

La strada è quella di porfido di ieri, peggio di questo penso ci sia solo andare fuori pista su un terreno roccioso.
Tra il punto di partenza e Stralsund, sono 25 km continui di questo fondo spacca schiena, arrivato in città sono a pezzi, nemmeno nella tappa di Suomussalmi, 70 km tutti d'un fiato sotto un'intensa pioggia, ero così stanco e dolorante.

Appena in città, vicino ad un distributore, trovo un "kebabbaro", mi fermo, è ora di pranzo, un panino di verdure, ma soprattutto riposo la schiena, che da quel tracciato ne è uscita decisamente provata.
Dopo circa 90 minuti riparto, devo decidere quale strada prendere, se salire a nord o andare direttamente a Rostock.
Controllo le mappe e decido per la diretta.

Mi avvio, attraverso la città in direzione sud-nord, quindi svolto a sinistra lungo la 105.
Mi preoccupa la pista ciclabile, non ho indicazioni a riguardo, azzardo, fermo lungo il tragitto una coppia di ciclisti per informazioni, mi dicono che per oltre 50 km è tutto asfalto, ma mi indicano la strada: saranno 50 km di pista asfaltata o 50 km di statale?
Proseguo, dopo circa una decina di km comincia a piovere in maniera decisa, cerco delle soluzioni, mi rifiutano una camera, mi dicono che deviando verso nord trovo un campeggio, e ci vado.

Oggi solo pochi km, il campeggio lo trovo, le strutture sono nuove, ma piove, governanti ladri!
Mi sistemo alla meglio, mettermi a cercare qualche cosa di meglio, non è il caso.
Dopodomani Rotock, domani non so, sarà una tappa media come quella che seguirà! 

giovedì 27 agosto 2015

Secondo giorno tedesco

26 agosto, mercoledì, da Freest a Mesekenhagen

Fa fresco, durante la notte non ha piovuto, ma il vento si è fatto sentire ed ancora alle 07 la sua influenza sulla temperatura è decisamente forte.
Mi vesto come un palombaro, effettivamente la temperatura non è bassa ma il movimento dell'aria si fa sentire, a questo aggiungiamo il "materiale tecnico" è la frittata è fatta.

Più cammino è più mi devo vestire, è assurdo, se mi spoglio per asciugarmi mi congelo altrimenti soffoco sotto i vestiti ed il sudore.
Dopo un tratto di ciclabile che corre accanto alla statale, finalmente il primo paese, Lubmin, per un tè e qualche cosa da mettere sotto i denti.
Breve sosta, riprendo e devo cominciare a destreggiarmi tra le tante strade e stradine che ci sono nel tentativo di prendere la giusta direzione.

Quando ci riesco ho fatto un bel giro inutile, qui le indicazioni stradali sono decisamente scarse, ma soprattutto quando un sentiero finisce son cavoli tuoi a trovarne il prosieguo.
Vorrei arrivare a Greifswald per trovare un negozio di "connessioni internet".
La strada è una lunga ed infinita pista ciclabile, con i suo tratti belli lisci, quelli nel bosco con il fondo che c'è, lungo la costa a due passi dal mare e quelli complicati nei centri cittadini.

Il tempo, come detto, è ventoso, ma verso mezzogiorno cala il vento, le nuvole cominciano a lasciare spazio al sole ed il caldo si fa sentire, mi "scipollo".
Il paesaggio è quello tipico di un delta, canali e canneti, la fauna è soprattutto composta da volatili, qualche capriolo qua e là e poco di più, almeno qui.
Giunto al centro abitato di Greifswald, inizio la ricerca, offerte vergognose, pensando ai quasi tre mesi in 4 diversi Stati precedenti, qui non si trova il Wi-Fi, o meglio chi c'è l'ha se lo tiene, esercizi pubblici compresi, alla fine decido per una sim Vodafone, con la consapevolezza della scarsità del servizio di questa compagnia in ogni parte del mondo, ma con 30€ ho 3 gb, a differenza di Telecom che con 25€ me ne offre solo 1 di gb. Non son più i tempi polacchi: 2,5€ = 6gb.

Non appena la connessione è a posto, si perché ci vuole quasi mezz'ora per attivarla, in Finlandia dopo 2 minuti che avevo acquistato il pacchetto era perfettamente funzionante tutto, riparto in direzione nord.
E qui non appena fuori dal paese inizia una strada con fondo di porfido che diventa una vera tortura, quasi tutta la pista è in queste condizioni.
Dopo una decina di km decido di fermarmi, a me, se non strettamente necessario, non va di fare il "preost", quindi dopo avere chiesto dove poter mettere la tenda: chiedo ad un hotel che è pieno, ad un signore, che nel retro della casa ha un prato immenso con tanto di roulotte, che mi dice di non avere posto, ad un affittacamere che per farmi un favore mi chiede 60€ e finalmente ad un altro affittacamere che me ne chiede 30 con colazione ed il giorno dopo me ne restituisce 10.

In questi tre giorni di Germania devo dire che sono decisamente deluso, ma mi dicono che siano così gli ex tedeschi dell'est, speriamo, per ora in fatto di ospitalità, per quel che mi riguarda, sono gli ultimi in classifica, ma così ultimi che peggio non si può!

Primo giorno tedesco

25 agosto, martedì, da Seeheilbad Heringshoff a Freest

La notte porta consiglio, e dopo l'incazzatura di ieri sono ancora più incazzato.
Parto verso le 07:30, e subito una bella faccia sorridente mi da il buon giorno, è la fornaia del negozio accanto alla casa, prendo un paio crafen e vado avanti, sono sempre alla ricerca di un bancomat e lo trovo in quel di Seeheilbad Bansin.

Da quando ieri sono entrato in Germania, no camminato solo e sempre su pista ciclabile/pedonale, a che oggi la cosa non cambia.
Durante la notte ha piovuto, mi sono preparato ma per fortuna non serve, a parte per il vento freddo che a momenti è così intenso da fermare la camminata o spostare i ciclisti fino a Seebad Ückeritz, la pista corre di lato alla statale, ma dopo il paese si inoltra nella foresta che fiancheggia il mare, anche qui per la maggior parte è strada bianca sabbiosa.

La mia idea sarebbe di arrivare a Peenemünde, quindi prendere il traghetto per Freest, ma tutte le carte che ho consultato mi dicono che non c'è traghetto su quella tratta, passo allora per Wogast.
Ne approfitto pure per acquistare la sim per internet, penso io, ma non siamo in Polonia!
Infatti dopo avere visitato un paio di negozi non riesco a fare questa scheda, in uno di questi incontro la seconda persona sorridente di questi due giorni, il ragazzo del negozio di elettronica, oltre che sorridente è pure gentile e disponibile ad aiutarmi, spero di trovare presto la terza persona così.

La "grade tecnologia tedesca" non ti permette di avere connessioni ad internet in maniera decente, a dei prezzi abbordabili e con facilità, i prezzi ad esempio, 1gb da consumare in un mese a 15€, in Polonia ho acquistato, senza presentare documento alcuno e senza burocrazia di alcun genere, 6gb per 14 gg al folle presso di 9,9 szloti, che significa meno di 2,5 €.  Si avere letto bene, due euro e mezzo!
Incavolato più che mai mi riavvio, la voglia di tornare in Polonia e scendere verso la Slovacchia è veramente tanta, ma mi faccio forza e proseguo.
Non ho idea di dove mi fermerò stasera, sono veramente fuori di me, vado avanti a caso.

Durante la trasferta verso nord, incappo pure in un bell'acquazzone, mi fermo sotto un grosso albero è fermo una coppia di ciclisti, lei parla italiano, ha lavorato sul lago di Garda.
Chiedo loro delle informazioni riguardo ai km successivi, mi fanno vedere una cartina, e qui comincia il "rosario", dalla cartina che hanno loro, scopro che il traghetto di collegamento che cercavo c'è!
Li saluto e proseguo, il sole comincia a scendere all'orizzonte e le grosse nuvole contribuiscono a rendere ancora tutto più scuro.

Dopo avere chiesto in un paio di posti, compreso un albergo, con questa pioggia pensare di piazza la tenda proprio non mi va, arrivo finalmente ad un campeggio, qui trovo un bungalow ad un prezzo abbordabile, non ci fosse stato, all'entrata ho visto un grosso gazebo.

Diciottesimo giorno polacco

24 agosto, lunedì, da Dziwnow a Seeheilbad Heringshoff

Ha piovuto ancora durante la notte è pure con forte intensità, ma lo stesso alle 07:20 sono al negozio di fronte a fare colazione, quindi mi avvio.
La strada è ancora bagnata, le vetture che passano alzano delle nuvole che infastidiscono non poco, il gps mi da un percorso che decido di non prendere in quanto mi vedrei costretto a "trascinarmi" lungo la spiaggia, non so come sia la marea e non voglio rischiare di ritrovarmi insabbiato con il carretto.

Decido per la statale, lunga, stretta, tortuosa e scivolosa, a questo si aggiunge il fatto che verso le 11 riprende a piovere e pure con forte intensità.
Sono indeciso sul da farsi, mi fermo e sto un altro giorno in Polonia, oppure raggiungo cruccolandia in giornata?
Il tratto prima dell'ultima cittadina polacca è in mezzo al bosco, una strada bianca che a tratti diventa difficoltosa causa la sabbia, ma certamente meglio che stare a sentire il continuo rumore delle vetture che sfrecciano accanto.

Giunto a Swinemünde (in tedesco), ultimo centro prima del confine, sosta per pranzo, gli ultimi "pierogi", stavolta me li faccio condire con abbondante burro fuso, cerco di comprare degli occhiali, ma la signora mi dice che dovrei portare il certificato, così le do i miei "rotti" ed in un paio di minuti me li ripara, gratis!
Intanto è uscito di nuovo il sole.
Riparto e mi avvio lungo la città verso il traghetto, durante una sosta parlo con Manuela e dato che ancore non è certa di poter essere a Berlino, decidiamo che proceda col mio passo e rimandiamo l'incontro a Bratislava, quindi gambe in spalle e riprendo il mio ritmo.

Passato il fiume mi metto alla ricerca di qualche posto per dormire, gli alberghi hanno prezzi tedeschi, gli affittacamere che contatto mi dicono che per una persona e per una sola notte non affittano, vado avanti.
La Germania è subito li, passo il confine poco dopo le 17, appena a Seehilbad Ahlbeck inizio la ricerca di un posto per dormire, se non necessario nelle fermate del bus non mi fermo di certo, campeggi non ce ne sono, quindi vado avanti alla ricerca di uno di questi.

Arrivo a Seeheilbad Heringshoff, verso le 20:20, comincia a fare buio, appena entro in paese vedo il cartello di camere libere, suono e mi apre una signora che mi dice di avere una stanza libera, mi chiede 50€, la troia, non ho voglia di stare a discutere, sono stanco, decido di fermarmi.
Dopo la doccia decido di andare al ristorante, non ho niente di che sfamarmi, seconda delusione, dopo che ladri anche arretrati tecnologicamente, il ristorante non usa bancomat o carte di credito.
Per fortuna che ho chiesto prima di mettermi a tavola, con 10€ non vado da nessuna parte, ci sono i bancomat in paese, ma scopro che si trovano ad oltre tre km da dove mi trovo, chiedo da bere e se per caso ha del pane da vendermi, il signore gentilmente mi fa un toast e me lo offre.

Mi ritiro deluso ed amareggiato, sarà pure la stanchezza, ma gli "arretrati" dei polacchi il bancomat lo hanno in tutti gli esercizi commerciali, uno sportello lo si trova anche nel più piccolo paese...

domenica 23 agosto 2015

Diciassettesimo giorno polacco

23 agosto, domenica, da Niechorze a Dziwnow

Camminare!
Mettere un piede davanti  all'altro cercando di seguire un filo logico che ci porti in qualche dove!
Seguire un percorso, che alla fine non sarà mai quello che si voleva.

Giungere ad una meta prestabilita e trovarla diversa da quel che si pensava.
Illudersi, gioire, amareggiarsi, arrabbiarsi, rattristarsi, gridare, cantare, fischiare, esplodere in lampi di felicità, cadere in vuoti senza senso che ti mettono addosso la voglia di lasciare tutto li, dove ti trovi, gridare di nuovo, poi ancora su ad ammirare quell'orizzonte che alla fine non ti pare poi così lontano, seguire i ritmi della natura, laddove si può, ed andare avanti comunque, creando attorno a se quella barriera che tiene lontano ciò che potrebbe interromperti...

Oggi la giornata è ottima per camminare, il cielo è nuvoloso e la temperatura è decisamente buona.
Dopo pochi minuti arrivo in paese, breve e sosta e via, senza fretta alcuna.
C'è qualche cosa nell'aria stamane, qualcosa che da giorni non avvertivo, una leggera umidità che rende il tutto più gradevole.
Il percorso di oggi si svolge quasi interamente lungo la costa ed attraverso questi paesi che si possono considerare la "riviera romagnola polacca".

Un susseguirsi di negozi e ristoranti per km e km.
Per fortuna ci sono anche dei tratti ove la solitudine pare voglia riabbracciati, purtroppo sono pochi km tra un centro e l'altro, di strada bianca.
Qui si fanno di solito gli incontri più belli, oggi ad esempio ho incontrato un paio di ragazzi tedeschi, che in bicicletta, stavano andando a Danzica.

Si parla, si racconta del proprio viaggio, ed uno dei si due mi dice, dopo che gli ho fatto vedere la cartina del percorso: "ma che bello, passa pure dalla mia città", non ci scambiano indirizzi o quant'altro, lui mi dice pure:"sai penso che ci incontreremo di nuovo lungo il percorso, sto andando a Danzica è da lì prenderò l'aereo per Istanbul e risalirò fino a casa, facendo il tuo stesso tragitto!"
Quindi le foto di rito, che quasi sempre richiedono, anzi "pretendono", io mi dimentico quasi sempre di questo, e si riparte.
Dopo un paio di km una ragazza coi suoi cani, ed anche qui lunghi discorsi sui cani stessi, ha due stupendi esemplari di Golden retriver.
La giornata passa lenta, con pochi km, molti zigzagando lungo le strade dei vari paesi.

Non ricordo quanti siano i giorni nei quali la pioggia si è tenuta lontana dalla mia strada, ma oggi è venuta a "trovarmi", un bel temporale pomeridiano che per fortuna mi prende al coperto.
Sono a Dziwnow, il cielo non promette alcunché di buono, decido di fermarmi e comincia la lunga ed estenuante ricerca di un posto per la notte, all'asciutto.
Qui pur essendo la fine di agosto c'è ancora il quasi tutto esaurito, ed i pochi che hanno posto non lo danno per una notte ed una persona sola, comunque dopo oltre un'ora ed una altro paio di acquazzoni riesco a sistemarmi proprio verso la fine del paese.
Intanto il cielo si va riaprendo!

sabato 22 agosto 2015

Sedicesimo giorno polacco

22 agosto, sabato, da Grzybowo a Niechorze

Tappa tribolata oggi.
Appena esco dalla casa la mia attenzione viene attratta da un bum bum continuo che proviene dalla direzione verso la quale mi dirigo.

Dopo un buon avvio, nonostante il sabato, ho subito trovato da sfamarmi per i km mattutini, la temperatura è buona, non serve felpa, il cielo è poco nuvoloso e l'umore dei migliori, dopo tre ore le cose cominciano a girare male.
Il cellulare mi va in tilt, la ruota destra del carretto, destra ho scritto, comincia a fare rumori sinistri ed il piede destro decide di ricordarmi che quasi 2 mesi fa si era fatto sentire in maniera dolorosa.

L'ultimo dei problemi si risolve con un assestamento dopo poco mezz'ora, il carretto smette di rumoreggiare dopo circa 90 minuti, mentre per il telefono devo attendere le 15, quando trovo un Wi-Fi e riesco ad aggiornare IOS risolvendo così il problema che mi si era posto.
Nell'arco di queste ore ho avuto modo di attraversare almeno 11 km di paese balneare e sfilare tra bar, ristoranti e negozi vari, poco cambia rispetto a noi.

Nell'attesa di poter risolvere il problema al cellulare ho anche potuto mangiare la seconda colazione ed il pranzo.
La seconda parte del percorso è decisamente una delle peggiori che abbia fatto in questo cammino, una strada di almeno 7 km di sanpietrini che hanno messo a dura prova il carretto, unica cosa positiva che ho camminato all'ombra nel bosco.

La parte finale su asfalto steso sopra i sanpietrini che in alcuni punti mostrava tutta la sua "debolezza", mi ha portato alla mia meta, qui mi sono fermato in un campeggio e la scelta era tra la tenda a 6€ ed una stanza a 7,5€, ardua scelta.
Pure stasera la spiaggia è vicina, il tramonto promette bene, ma come ieri la delusione è tanta, forse mi aspetto una serata come quella dello scorso anno sull'Atlantico in Francia.

Dimenticavo: il bum bum proveniva da un paese posto ad oltre 12 km da dove ho passato la notte, lascio a voi ogni considerazione, alle 11 erano ancora la a rincretinire seguendo questi ritmi da deficienti., per fortuna il vento soffiava da dove provenivo, quindi dopo circa 3 km non si sentiva alcunché.
 

Quindicesi giorno polacco

21 agosto, venerdì, da Będzino a Grzybowo

Ho deciso di prendere tempo, di rallentare, di passare più giorni in Polonia, sicuramente un giorno in Germania ne vale, economicamente parlando, minimo tre qui.

Quindi seppur la partenza è alle 07 vado con calma, nel senso che faccio più soste, il mio passo non riesco proprio a rallentarlo, mi spiace per coloro i quali sono convinti che andare "piano" sia la cosa giusta da fare... poi piano, ma vi rendete conto che sto camminando? Mi rivolgo ai critici del mio modo di camminare, naturalmente.

Oggi la strada di ieri mattina è solo un sogno, qui è stretta e trafficatissima, non capisco il perché, guardando le immagini satellitari vedo solo dei piccoli paesi, poi scopro l'arcano, zona turistica e siamo ancora in agosto ed il tempo è decisamente meraviglioso.
Poi c'è Kolobrzeg, un centro che visto da vicino è decisamente più grande di quanto le immagini possano far pensare.
Qui ci arrivo verso le 13, ieri mi hanno detto che troverò sicuramente dei ristoranti che servono i "pierogi", arrivo in centro, passo 17 ristoranti, tra questi 9 pizzerie, non uno che li faccia!

Mi metto l'anima in pace e penso alla pizza, ragazzi qui non è affatto male, in alcuni posti la pasta è quella bella alta e soffice della napoletana,  faccio un tentativo, chiedo: finalmente ne trovo uno piccolino è nascosto che fa solo quelli, ed anche il palato è soddisfatto!

Mentre sto uscendo dalla città penso ad un dentista, una bella pulizia ci sta bene dopo quasi tre mesi di quasi trascuratezza, ne trovo uno vicino ad un albergo, bene, prima però chiedo i "tempi di lavorazione": è chiuso per ferie!
Oramai da qui in poi per diversi km è tutto un centro abitato, le case ed i piccoli alberghi si susseguono senza fine.
Tanti affittacamere, ne trovo uno ad prezzo folle, 7,5€ e mi ci fermo.

La sera in spiaggia, di una bellissima e fine sabbia bianca: pare che ci possa essere un bel tramonto, infatti non è solo una mia idea, la spiaggia è piena di persone con macchine fotografiche e cellulari, purtroppo non sarà così. 

venerdì 21 agosto 2015

Quattordicesimo giorno polacco

20 agosto, giovedì da Sianòw a Będzino

La tentazione della colazione servita in albergo mi ferma almeno un'ora, durante la quale metto giù la pagina di ieri.

Poco dopo le 08 riprendo la via e per il tratto cittadino la strada è un continuo saltare da una parte all'altra.
Durante uno di questi passaggi, un meraviglioso profumo di pane appena sfornato avvolge tutto, non riesco a capire da dove provenga, ma erano anni che non sentivo questa meraviglia.

La cosa strada dei polacchi, con la grande abbondanza di grano che hanno, è la scarsità di tipi di pane fresco, vendono quasi tutto in sacco preconfezionato, fino ad ora solo 2 volte ho potuto mangiarne di fresco.
Anche Monika mi dice la stessa cosa, la proprietaria della casa ove ho trovato alloggio, lei è stata sposata con un italiano, e si ricorda bene della varietà che si trova da noi.

Parlare del percorso oggi non ne vale la pena, una lunga e comodo strada, molto trafficata, che diventa pericolosa all'entrata in Koszalin, cittadina moderna e non molto bella, mentre all'uscita devio sulla statale 11 portandomi in direzione del mare.

Non ho molta voglia di camminare ed inoltre, secondo i calcoli fatti, sono in anticipo, con il mio ritmo, di almeno una settimana, all'incontro con Manuela a Berlino.
Decido di fermarmi e di fare oggi la tappa corta, quindi tappa a metà.

A Będzino trovo alloggi in un affittacamere è come detto la proprietaria parla italiano.
Serata davanti al fuoco ed alla griglia, naturalmente io mangio nulla.