mercoledì 14 ottobre 2015

Ultima tappa!

Quel che temevo è successo!
Il tutto è iniziato circa un mese fa quando la fitta al piede sinistro si è fatta risentire.
Pensavo fosse come in Finlandia, qualche giorno e tutto passa, ho tenuto botto fino ad ora è la cosa è andata piano piano peggiorando, ed in questi tre giorni di sosta ancora di più.
Il dolore ha iniziato a salire lungo la gamba e stamane pure il quadricipite mi faceva male.
Oggi ho provato a fare lo gnorri e non pensare al dolore ma dopo pochi minuti di semplice passeggiata mi ritrovavo a zoppicare involontariamente, tutto pare bruciare, quindi la decisione di fermarmi.
Non è un dolore forte, ma il fatto che si vada così estendendo un poco mi preoccupa.
Potrei sostare qualche giorno, ma tutto andrebbe spostato troppo in là nel tempo.
Tra le altre cose il tempo meteo nei prossimi giorni non sarà dei migliori. 
E poi sinceramente, ultimo ma non ultimo mi sono stancato un bel poco.
Avrò molto tempo a disposizione per preparare l'eventuale presentazione di questo viaggio, anche se alla mia "folle" velocità media, (è di questo che qualcuno mi ha accusato, affermando che così non vedrò niente) di poco inferiore si 5 km/h, mi ha concesso di fare solo poco meno di 4000 fotografie, detto tra noi ne ho fatte così tante perchè vorrei parlare del viaggio ad altri, se fosse stato solo per me 300 scatti sarebbero stati una follia.
Se tutto mi dice bene domani sera dovrei essere a Bolzano.
Per ora un saluto ed un ringraziamento a tutti coloro che mi hanno seguito in questa mezza avventura di soli 5800 km, la prossima cercherò di fare meglio!
Mandi, mandi e po mandi!
Roberto

domenica 11 ottobre 2015

Secondo giorno slovacco

11 ottobre, domenica, da Plavecky Stvrtok a Bratislava 

Colazione al bar con pane burro marmellata ed una tazza di tè.
Quindi via alla volta di Bratislava seguendo la statale 2.
Il primo ed unico centro abitato da attraversare oggi è Stupava e ci arrivo dopo circa due ore e 9 km di strada.
Nonostante sia un grosso centro riesco a bere un qualche cosa di caldo solo al solito distributore tramite le solite macchinette.

Trovo dei supermercati aperti ma non mi va di fermarmi, troppe facce poco raccomandabili in giro.
Stupava è un paese che sviluppa molto in lunghezza lungo la direttrice della strada 2.
Verso la fine, non avendo trovato dei bar aperti, noto i soliti beghini che escono da messa ed un gruppo di persone davanti alla porta di quello che pare un garage, pare un negozio.
Non è un negozio qualsiasi ma una "privata" che vende cavoli cappucci, una montagna su un carro, un grosso macchinario che pare possa fungere da affettatrice ed anche molte zucche.

Passo dritto, la calca è troppa, ma poco dopo ne vedo un'altro, molto più piccolo, questo è un garage, mi fermo a chiedere cosa sia, a gesti ci si capisce e le signore capiscono pure che vorrei assaggiare quelle cose che si trovano dentro ad un grosso contenitore di plastica e sembrano crauti.
Sono semplicemente dei cavoli affettati mischiati a dei peperoni, in piccola parte, e all'assaggio mi 
pare ci sia pure del rafano, cosa che a me proprio non piace, ma stavolta in dose minima va bene.
Ne vorrei acquistare un kg, ma la padrona si rifiuta di farmeli pagare, quindi ho il pranzo assicurato.
Saluto e ringrazio, dopo il tentativo di spiegare cosa sto facendo, e mi riavvio.

A Bratislava mancano diversi km e gli ultimi 10 sono tutti su strade cittadine, è incredibile il numero di centri commerciali che ha lungo questa direttrice la città.
Strade larghe ed incredibilmente strette per i pedoni, si devono fare i salti mortali da una parte all'altra per potere andare avanti.
Ciò avevano detto a Manuela lo confermo, è una città terribilmente brutta, almeno la parte da me vista fino ad ora, in ostello la ragazza alla reception mi garantisce però che il centro storico è molto bello, speriamo, vorrei postare delle belle fotografie.
Il tempo, oggi come i giorni scorsi, cielo nuvoloso e temperatura massima di 6*, pure oggi non ho sudato.

La strada, statale 2!!!
Il piede sinistro continua a fare le bizze, oggi fitte miste a prolunganti periodi di dolore, spero siano le scarpe, come mi è stato suggerito, quelle che ho hanno oltre 4000 km, che sia ora di cambiarle?  La soletta è ancora in buone condizioni, un paio di fori sulla tomaia, ma la puzza, non posso parlare di "malodore", sarebbe il caso, ma mi ci sono affezionato!

sabato 10 ottobre 2015

Primo giorno slovacco

10 ottobre, sabato, da Lanzhot a Plavecky Stvrtok

Mi sveglio come sempre alle 5:30, ho dormito e riposato come si deve.
Parto poco dopo le 8, per fortuna i negozi alle 6 sono aperti, peccato che chiudano alla 17. Faccio colazione e mi avvio lungo la 425, che continua ad essere tale anche dopo avere passato il confine, circa 6 km dopo.

Peccato per la mancanza del sole, oggi sarebbe giornata di belle fotografie, l'autunno sta dando il meglio di se in fatto di colori, in modo particolare in alcuni punti.
Anche qui come in Rep. Ceca, l'abbondanza di caprioli si vede sia per l'apparizione continua degli animali, sia lungo la strada che in aperta campagna, sia che, purtroppo, quelli morti che vedo sul bordo della strada.

Una cosa mi ha lasciato perplesso in questi giorni, l'incredibile abbondanza di lapidi lungo le strade della Rep ceca, cosa che continua imperterrita anche qui, certi punti sembrano un cimitero, la cosa che più rattrista è il fatto che siano tutte persone di età inferiore ai 45 anni.

Non sono molti i centri che attraverso oggi, ma sono piuttosto grandini, a cominciare da Sekule quindi Vel'ké Levare a seguire Malacky, in quest'ultimo centro provo in una pensione, ma di sabato e domenica non fanno ricezione.

Proseguo alla volta di Plavecky Stvrtok, entrando in paese comincia a piovere, quindi mi do da fare a trovare una sistemazione, ma non c'è verso, quindi chiedo ad un signore che parla inglese se mi può aiutare, fa un paio di telefonate e mi trova un hotel poco distante del quale già avevo visto dei cartelli lungo la statale 2.

Il tempo, come da alcuni giorni è nuvoloso, il cielo è grigio e piatto, tutto pare ingrigirsi al suo pari.
La strada, due statali, quella che congiunge i due stati e la statale 2 che mi porterà domani fino a Bratislava.

venerdì 9 ottobre 2015

Dodicesimo giorno ceco

9 ottobre, venerdì, da Novosedly a Lanzhot

Sono stanco!

Molto stanco!

Molto "di più!"

La percorso di oggi si è alternato a lunghi tratti di asfalto sulle statali ed a sentieri tra la campagna ed i boschi, come sempre difficile il raggiungimento delle città un poco più grandi!

Il tempo non è stato buono, foschia che a momenti pareva nebbia, buona la temperatura al mattino temperatura oltre i 15* al pomeriggio.

Domani entro in Slovacchia.
 

Undicesimo giorno ceco

8 ottobre, giovedì, da Znojmo a Nocosedly

La giornata comincia all'insegna della balla notizia che su Facebook ci passa Massimo.
Quindi è d'obbligo che la giornata sia delle migliori, è così sarà!
Alle 8 sono per strada, mi dirigo verso la statale 53 un lungo rettilineo che mi porta direttamente a Lechovice, in mezzo breve sosta per un tè presso il solito distributore.

Poco cambia, anzi l'unica cosa sono gli alberi al bordo della strada, sono noci, e diverse persone che ne raccolgono i frutti, io non sono da meno ed un sacchettino me lo prendo.
Verso le 12 sosta pranzo a Cejkovice, mancano solo 20 km all'arrivo di oggi, ho deciso di arrivare a Bratislava domenica abbastanza presto, riorganizzarmi per bene con i materiali ed inviare a casa quanto di superfluo.
Riprendo lungo la 3972 che ho preso poco prima è direttamente vado a Brezany e seguendo la stessa strada arrivo a Litobratrice.

La 4154 va direttamente a Drnholec, lungo il percorso tra i due paesi non ce la faccio più e comincio a raccogliere e a mangiare noci.
Ci perdo un'ora circa, prima non trovo la pietra per romperle, sono dure, e poi, come le ciliegie, non finisco mai di mangiarne, così arrivo al paese di Drnholec verso le 17.
Entrando in paese vedo delle persone sedute davanti a quella che pare una cantina, e così è, mi fermo a fare un paio di fotografie ... e mi siedo invitato a bere della ribolla.

Qualche chiacchiera alla meno peggio, uno dei signori capisce il mio tedesco (senza cipolla, non lo so scrivere), ultime informazioni e via verso Novosedly. Anche se per il paese non ci passo.
Qui trovo il posto prenotato e li vicino ci sono una serie di cantinette come quella nella quale mi sono fermato, c'è pure qualcuno che parla un poco inglese.

Alla pensione mi offrono la cena, nulla di che, ma meglio che lo stomaco vuoto, poi esco e faccio un giro per queste cantinette ad assaggiare dei mosti quasi già pronti di diversi tipi di uva.
Noci e mosto, anche qui con la mente ritorno a quando ragazzino scorrazzavo in giro per i campi altrui a farmi dare le pere, si perché noi lo facevamo con le pere il mosto, quindi se andava bene alla fine un centinaio di litri ci "scappavano".

Le noci poi, quel grosso albero davanti casa che le faceva ad anni alternati, era una cosa fantastica.
Il tempo  oggi sarebbe stato perfetto se al mattino non avesse messo giù un poca di pioggia, non lo è stato per le foto, il grigiore del cielo non certo aiuta in questo caso.
La strada un'unica striscia di asfalto dall'inizio alla fine, un poco difficile all'inizio per il grande traffico sulla 53, il resto ottimo.

mercoledì 7 ottobre 2015

Decimo giorno ceco

7 ottobre, mercoledì, da Dešov a Znojmo

Punto direttamente sulla grande città, nella speranza di poter acquistare una macchina fotografica che mi permetta di fare delle fotografie decenti, non mi fido a smontare la 310 VR, potrei rischiare di rimanere senza.

Nonostante la partenza alle 6, il proprietario della pensione mi aveva concesso di passare li la notte anche se la pensione è chiusa per ferie, a patto che alle 6, appunto, quando lui partiva me ne andassi pure io.
È buio pesto ed il cielo nuvoloso non aiuta di certo, io col buio proprio non ci riesco a camminare, è pericoloso, fuori misura, nonostante tutte le precauzioni, comunque mi fermo al paese, il negozio è aperto e posso fare colazione.
Quando riparto la luce comincia ad illuminare il paesaggio: nebbia!!!

Dopo qualche km ci si mettere la pioggia, la strada non è male, ma il traffico mattutino non aiuta a muoversi, nonostante sia scarso.
L'idea di fermarmi a Znojmo agirà pian piano mentre vado avanti, sempre più zuppo è sempre più infreddolito.
A poco valgono le fermate degli autobus lungo la strada, non bastano certo ad asciugarti, ma soprattutto a riscaldarti.

Dopo Zalesi, Stitary, Šumna, Lesna ed altri piccoli centri, arrivo a Citonice, qui delego la mia "segretaria", a verificare se nella cittadina citata vi siano degli ostelli.
Lei, premurosa, si preoccupa pure di prenotare in una pensione che all'arrivo risulterà pure meno costosa di quanto previsto.
Non vorrei fare il saccente, ma a me pare, quantomeno per l'assonanza, che questa via sia dedicata ai "Cramars", o no?

La strada, una continua statale, solo asfalto con un bel tratto tutto per me perché chiuso al traffico.
Il tempo, dopo la nebbia dei primi km, e non solo, con l'umidità che si attacca ovunque, comincia a piovere, lo fa incessantemente quasi fino all'arrivo.
Una cosa carina, ma che non mi piace affatto, è la mia immagina riflessa sul battistrada dello pneumatico di sinistra del carretto, bello si ma quando ciò accade significa che la strada è bagnata, e se piove l'immagine è ancora più nitida.

Trovo la macchina fotografica che volevo, è lo stesso modello che mi hanno rubato a Berlino, solo che ha 40x in più, ed un costo di molto inferiore alla precedente, attendo giornate di bel tempo per metterla alla prova, stasera son uscito nella speranza di fotografare quello che mi pareva un bel centro storico...

martedì 6 ottobre 2015

Nono giorno ceco

6 ottobre, martedì, da Nova Bystrice a Dešov

Era tanto, troppo tempo che non partivo prima delle 7.
Il cielo non è chiaro del tutto, è nuvoloso e non promette alcunché di buono.
Comunque prendo la 152 e seguendola dovrei arrivare a Stare Mesto Pod Landatejmen in circa 90 minuti.

Nonostante l'ora il passo è veloce e rilassato, i problemi paiono scomparsi.
Tutto è tranquillo e le poche vetture che passano non danno nemmeno fastidio.
A Podlesi faccio colazione con ciò che trovo al supermercato del paese, quindi procedo sempre seguendo la 152.
Nel tempo previsto arrivo a Stare Mesto e finalmente posso mettere qualche cosa di caldo nello stomaco fermandomi al distributore del paese, e così pubblicare le pagine dei giorni scorsi.

Riparto alla volta di Slavonice per proseguire verso Staré Hobzí.
Adoro l'autunno con tutte le sue sfumature, in vena di ricordi, salendo verso Staré, ripenso alla prima volta che vidi la nebbia.
Non ricordo se avessi compiuto i 10 anni, ma vedere questa strana cosa che avvolgeva il tutto rendendolo così... come dire, soffice? Le voci attenuate, i colori che svanivano ed il tutto pareva impalpabile, etereo, evanescente.

Queste sensazioni le provo salendo verso Staré, una salita di oltre un km che la nebbia rende ancora più difficile di quanto lo sia realmente, a questo aggiungiamo la pioggia, che dopo oltre una settimana ritorna.
Guardo il profilo del paese farsi sempre più definito man mano che mi avvicino ed i rumori che sono sempre più forti.
Mi fermo poco prima del paese, una sosta per pranzare e riposare, ho già fatto molti km oggi.
Riparto, ed uscendo dal paese altri ricordi ritornano alla mente: le prugne!

Si anche queste hanno la loro importanza nei ricordi di bambino: quella fila di cinque alberi che davano i loro frutti un anno si ed uno no, e quando c'erano erano di una dolcezza incredibile, questo mi torna alla mente, raccogliendo le ultime prugne su questi alberi messi lì a fare da cornice alla strada.
Ma devo continuare, ho ancora molti km davanti a me, vorrei uscire dalla Rep. Ceca al più presto possibile, Jemnice, Slavikovice ed Hornice sono gli ultimi paesi prima di Dešov.

Qui vi arrivo verso le 17:20, e dopo alcune ricerche trovo alloggio in una pensione a circa un km dal centro.
Il tempo oggi non è stato di migliori, nebbia, vento al mattino, una ventina di minuti di pioggia e cielo nuvoloso al pomeriggio.
La strada. Asfalto su tutto il percorso, dalla 152 alla 408 ed alla intercomunale.

Ottavo giorno ceco


5 ottobre, lunedì, da Trebon a Nova Bystrice

...e poi ci sono i momenti come questi!
Solo davanti alla stufa a legna che emana quel meraviglioso calore che solo questo fantastico materiale sa dare, ne senti lo scoppiettare, ne ammiri le fiamme di vari colori che danzano e ti godi le vampate che giungono fino a te.
Non è essere solo in tenda, mentre la notte avanza coprendo con il suo mantello il tutto, che ti carica di malinconia, ma sono cose come quella sopra descritta.

Sono soprattutto i ricordi che queste situazioni portano a galla ad infilarti in quel vortice di malessere mentale.
E pensi, pensi a cosa sarebbe stato se, ai momenti felici che questa stagione, nonostante tutto, sa donarti.
I ricordi di quando ragazzini si girava per quella poca campagna, da me in montagna è così, tanto bosco e poca coltivazione, ma anche quella poca era motivo, in un modo o nell'altro, di divertimento.
Correre felici a perdifiato, parafrasando una nota canzone, fino al buio totale per poi tornare a casa e godere del tepore che la stufa aveva distribuito per la casa.

La pentola che borbottava la "solita" minestra di fagioli e se andava bene il profumo del pomodoro che annunciava la pizza, però la minestra era buona, lo era così tanto che se ne avanzava, la mattina si faceva a gara per far colazione con essa.
Il bollore dell'acqua nella vasca della stufa e quello della pentola che ho sul fuoco adesso, il pentolino ove friggeva la cipolla con l'aglio nello strutto, col quale poi si condiva la zuppa di turno, il profumo dell'affumicato del salume aggiunto alla minestra per insaporirla, niente hanno a che fare con i funghi che sto cuocendo ora.

Non è il medesimo profumo, qui esco ed entro e sento il profumo del l'aglio e dei funghi, allora non era avvertire solamente questi due ingredienti, allora era inebriarsi di ciò, si perché era il profumo della famiglia del contatto umano, che volente o nolente era anche fisico, vista la famiglia numerosa.
E questi pensieri si susseguono così velocemente che non riesco a starvi dietro...
Giornata particolare oggi, tutta o quasi nella totale solitudine, vuoi per il percorso o per il fatto che la connessione ad internet mi ha concesso solo l'uso della cartina, ed un macroscopico errore mi ha portato fuori strada facendomi allungare una decina di km.
Oggi più che mai rimpiango il fatto di non avere la reflex, ci sarebbero state delle fotografie stupende da fare, purtroppo mi devo arrangiare con ciò che ho, spero in Bratislava.

La tranquillità del percorso di oggi è stata pari alle migliori camminate fatte in solitudine.
Il percorso si è "divincolato" tra i tanti laghi e laghetti che come un corollario sono presenti sul territorio, alcuni sono dedicati all'allenamento ed altri al decoro.
Il bosco è stato il secondo compagno di questa giornata, di  diverse varietà di vegetazione, a volte fitto è quasi impenetrabile, alle volte reso rado dalla mano dell'uomo.
La strada, poche volte come oggi la strada mi è stata amica, facile da percorrere, asfalto a volte ed a volte una terra battuta così fine che meglio non si po'.

Il tempo è stato nuvoloso per tutta la giornata, fino quasi all'arrivo, temperatura, meglio del solito, ma ho sempre dovuto mettere i guanti, anche oggi niente vento!
Oggi mi sono perso una quindicina di km, dovrò recuperare i prossimi giorni, vorrei arrivare a Bratislava venerdì pomeriggio per poter portare la "cucciola" in "ospedale"!!!

Settimo giorno ceco

4 ottobre, domenica, da České Budêjovice a Trebon

Esco presto per delle foto, il centro, o meglio la piazza quadrata della cittadina, non è sul mio percorso, quindi rientro all'ostello e verso le 8 son per via!

Come mi sta succedendo da alcuni giorni, anche oggi mi sento un poco smunto, poca voglia di camminare ed una strana stanchezza addosso.
A quanto sopra va aggiunto che il percorso comincia con una bella sgambettata in mezzo al traffico cittadino, per fortuna oggi è domenica, quindi una bella salita in mezzo al bosco.
Mi sforzo di andare avanti e non fermarmi ad ogni piè sospinto, dopo la colazione al supermercato mi fermo per un tè ad un distributore, è la fiacca la fa da padrona.

Mi dico che sarà come i giorni scorsi, e che al pomeriggio le forze ritorneranno e che mi farò i miei bei km giornalieri.
Oggi per un paio di ore ho avuto modo di non stare ad ammirare il paesaggio, quindi mi sono concentrato un poco di più su me stesso, Manu mi dice che dovrei provare a scrivere un poco di me e non solo il racconto del viaggio, che immagino a questo punto venga alla noia non solo a me.
È cosa difficile parlare di me, molto difficile, ci vogliono i momenti e le occasioni giuste.

Non ne sono capace così a mente fredda, anche perché son così tante le cose che ho dentro che non saprei nemmeno da dove cominciare, si dice: intanto comincia! Insomma mica facile!
Comunque prima o poi ci proverò, intanto oggi non volevo scrivere alcunché, ma pubblicare solo le fotografie, è già questo breve scritto è tanto!
Il tempo è stato altalenante, finalmente niente vento, per tutta la tappa. Per la prima volta in quattro mesi, nelle due ore dedicate all'introspezione, ho camminato nella nebbia, non molto densa ma oltre i cento i metri la vista non andava. 

Sono partito col cielo sereno e man mano che salivo la nebbia si infittiva, verso le 11 un flebile sole faceva capolino tra la bruma e per il resto della giornata è rimasto nascosto dietro le nubi, ottima, finalmente dopo tanti giorni, la temperatura.
La strada. Uscito dalla città, son passato per piccole frazioni e per il paese di Rudolfov, da qui la salita menzionata, in mezzo al bosco su un buon fondo, come è stata tutta la tappa. Ho attraversato dei gruppi di case e fino all'arrivo niente altro.

È stata una tappa corta, il pomeriggio l'ho dedicato ad una cosa che dovrei fare qualche volta di più, dormire e riposare, nel vero senso della parola.

sabato 3 ottobre 2015

Sesto giorno ceco

3 ottobre, sabato, da Strakonice a České Budêjovice

Finalmente parto poco dopo le 7:30, era da diversi giorni che non ci riuscivo, specia da quando sono in Rep. Ceca. Posto che più passa il tempo e meno mi piace.
Anche oggi statale! Il traffico del sabato permette di muoversi liberamente sulla strada, anche se, guarda caso, proprio il tratto che sto  percorrendo è uno dei migliori da quando sono entrato nel paese.

Un finalmente va pure al fatto che non c'è vento stamane, che magari un poco sarebbe servito sulla salita che porta fuori da Strakonice. A metà salita ho già le natiche bagnate di sudore.
Il paesaggio cambia di poco, la vegetazione da alto fusto, ove ancora esiste, non è fatta dalle solite pinete od abetaie, ma da grossi alberi di latifoglie.
Nebrehovice, Ceniche, Dragonice, Albrechtice sono i centri che attraverso prima delle 13, ora nella quale decido la sosta pranzo in quel di Vodnany.

Qui devo decidere la direzione da prendere, e decido per la metà odierna.
Quindi attraversando una landa oramai versata alla noiosità, incrocio i paesi di Újezd, Postin, Češnovice ed infine Dasny, quale avanguardia di České.
L'ultimo tratto non è dei migliori, alcuni km su una strada a 4 corsie con divisorio centrale, quindi il lungo percorso cittadino alla ricerca dell'ostello ove sostare la notte.

Meteorologicamente parlando è stata quasi la giornata perfetta, cielo nuvoloso ma non troppo, vento che si fa sentire dopo le 10 ma con una intensità di molto inferiore ai giorni scorsi.
La strada, quasi sempre o solo statale, eccetto alcuni brevi tratti di campagna.

Giunto in città chiedendo informazioni, un ragazzo del luogo, mi dice che i miei problemi di connessione telefonica sono una cosa generalizzata e che lo schifo riguarda tutte le compagnie del paese, tutte tedesche, il che la dice lunga sul tipo di servizio.

La cosa sconsolante è che arrivato in ostello, parlando con dei ragazzi, vengo a sapere che la stessa cosa vale pure per la Slovacchia!

venerdì 2 ottobre 2015

Quinto giorno ceco

2 ottobre, venerdì, da Klatovy a Strakonice

Oramai le giornate passano sempre uguali, la strada è sempre quella, la 22, il paesaggio non cambia, sempre terre arate e polverose.
La secchezza dell'aria si sente sulla pelle, labbra screpolate, mani che paiono cartapecora e sete, tanta sete, è dalla Finlandia che non bevo così tanto.

Partenza alle 8 dopo una buona colazione in piazza, a proposito, le ultime due foto di ieri sono relativa alla piazza si Klatovy, buona la temperatura in piazza ma appena fuori il centro abitato le cose cambiano, con vento e temperature vicine allo zero.
La strada, come detto, è sempre la stessa, da una parte è un bene, ma l'altra facciata consiste nel traffico sostenuto che la percorre.

Oggi i centri da attraversare sono molti, e questo è un bene in quanto rende la camminata meno pesante.
Si comincia con Sobetice,e qui mi viene il sospetto sul malessere con lo stomaco di questi ultimi 4 giorni: arrivando al paese, il vento mi porta l'acre odore del fumo di carbone bruciato ed ho la sensazione che quanto fatto fino ad ora, ovvero cercare di sistemare lo stomaco dal malessere che mi attanaglia, vada a farsi benedire.
Forte la sensazione di vomito, e le tre ore successive le passo con un continuo stravolgimento dello stomaco: stomachevole!!!

Molte persone qui usano il carbone in quanto economico, sia per riscaldare che per altre cose.
L'arteria mi condurrà dritto alla meta, ma stavolta la frego io, gli ultimi 7 km li passo su una stradina intercomunale, che mi porta direttamente all'ostello che ho trovato girovagando sul web.
Intanto attraverso diversi centri abitati: Mochrin, Novi Čestin, Kocourov, Bistre, Hradešice, ove mi fermo per pranzare ed altri che non sto qui ad elencare.
La corta tappa di ieri e la strana dormita di stanotte mi hanno rimesso in riga, e nonostante la partenza tarda, arrivo a Strakonice abbastanza presto da permettermi di cercare alloggio con ancora della luce a disposizione.

Anche oggi il cielo sereno ha dominato la giornata, così come il vento, non forte come quello della costa francese, ma altrettanto fastidioso, è come detto ieri, la cosa strana è il cambio di direzione durante la giornata ma non il cambio delle temperature.
Ho notato lungo molte strade, anche laterali a quella del percorso, delle cataste di steccati a pezzi, come pronti ad essere installati, ciò mi fa pensare a quanto visto in Finlandia per evitare che la neve, spinta dal vento, si ammucchi sulle strade.  
La strada è esattamente la stessa di ieri con tutti i suo pregi e difetti.

Secondo il navigatore oggi ho raggiunto quota 881, mentre per il chilometraggio da diversi giorni ho passato quota 5000, il che mi fa pensare che la lunghezza del percorso sia di gran lunga superiore a quanto fino ad ora visto. 
Giunto all'ingresso dell'ostello, cambio direzione e vado direttamente in città!
Qui mi fermo in un alberghetto, c'è in corso una cena con musica, sono 4 ore che suonano e cantano la stessa canzone...

giovedì 1 ottobre 2015

Quarto giorno ceco

1 ottobre, giovedì, da Domazlice a Klatovy

...per quel che riguarda i tedeschi poi, vorrei usare due frasi, una di George Carlin ed una di Caparezza dalla canzone "Vengo dalla luna", il primo dice all'incirca: "Sono abbastanza intelligenti da far andare le macchine ed abbastanza idioti da essere comandati a bacchetta" il secondo: "Ti riempiamo di ninnoli da subito in cambio del tuo stato di libero suddito"!

Ho dormito bene, sono riposato e dopo una buona colazione mi avvio.
Oggi non è stata una giornata malvagia, partenza dopo le 8, caffè ad uno dei bar in piazza che vanta caffè in stile italiano, ed in effetti il caffè è proprio buono, tra l'altro invece delle caramelline o dei biscotti caramellati, ti offrono, accanto all'espresso, il tiramisù in una piccola confezione.

Il centro storico di Domazlice è veramente molto bello, ieri non avevo nemmeno fatto caso a ciò, un poco per la tarda ora un poco per la stanchezza.
Appena fuori dal centro abitato imbocco una statale che mi porta fino a Klatovy.
Ho deciso per la tappa corta, non vorrei "rovinare" la bella dormita con una sfuriata pedestre.

Non molto da raccontare di questa giornata, il paesaggio è il solito, campagna appena arata, qualche macchia di bosco attraversata, dei piccoli centri abitati e le continue salite, non ripide ma lunghe e stancanti.
A Kdyne breve sosta per una tazza di tè, per digerire il tirami su, ed a Libkov sosta pranzo, gli altri sono centri abitati minori che hanno solo un paio di case che danno sulla statale.

Tutto il percorso è su strada asfaltata, per fortuna oggi abbastanza larga, anche se molte volte sono stato costretto a fermarmi per far passare i mezzi in transito.  
Il tempo è stato splendido tutta la giornata, erano diversi giorni che non vedevo un cielo così sgombro da nubi. 

Anche oggi il vento ha dominato la scena, un vento forte e teso che ha smesso di soffiare solo dopo l'arrivo, seppur soffiando la mattina da nord est ed il pomeriggio da sud ovest, ha sempre e comunque reso l'aria fin troppo fresca.