mercoledì 30 settembre 2015

Secondo giorno ceco

29 settembre, martedì, da Cheb a Tachov

Pure oggi parto tardi, solo dopo le 8. Stamane c'è una sorpresa, le vetture lontane dai muri degli edifici sono con un velo di ghiaccio, sono passati più di tre mesi dall'ultima volta che ne ho visto fuori da un congelatore.
Il percorso odierno mi porterà ad attraversare un paio di volte il confine tra Baviera e Boemia.
Subito fuori dal centro abitato il sole comincia a farsi sentire, ma la brezza mattutina ne attenua il calore, lungo la striscia di asfalto.

Comincio a pensare che il freddo che provo in questi giorni, incomprensibile per me, sia dovuto al fatto che sia molto dimagrito, speriamo, altrimenti son messo male.
Anche oggi il paesaggio non offre molto da vedere, una diga ed una chiesa dedicata ad una certa Maria di Loreto oltre al solito panorama campagnolo di fine stagione.
Le file di alberi che accompagnano la strada si alternano nella varietà, con pure degli alberi da frutto.
Sempre più spesso, sulle biforcazioni, trovo il mefitico segnale, e questa volta devo dire che il tracciato che indica è proprio fuori della gittata del confine.

Verso le 11 arrivo al primo dei valichi di confine a pochi km dal paese tedesco di Neualbenreuth, qui posso fare un poca di spesa per il pranzo.
Quindi una delle innumerevoli salite di questi ultimi giorni che mi porta direttamente a Mähring dopo essere passato per Altmugl.
Lungo la strada riesco a raccogliere diversi porcini, nel tratto tedesco faccio il pieno, i cechi sono dei veri appassionate e vederli in giro a frotte per i boschi alla loro ricerca, mi fa tornare alla mente durante l'attraversamento dei paesi baltici, la quantità di persone per i boschi a raccogliere mirtilli. 

L'ultimo tratto in terra Ceca è per lo più in mezzo al bosco e per un dato tratto lungo quella che era la pista di controllo del confine.
La pace ed il silenzio di questa tappa ha avuto eguali solo in Finlandia, il vento che scuote le cime degli alberi è il motivo di fondo per quasi tutta la tappa. L'arrivo in città mi mette un poco lo sconforto, dopo tutta quella pace.
Trovo sistemazione in un ostello.

Il tempo: oggi è stato variabile, con alcuni momenti nei quali pareva potesse piovere, il vento ha rinfrescato il tutto, oramai dovrò estrarre dal fondo del sacco le giacche pesanti anche se so che ci navigherò dentro.
La strada: molto bella, tranquilla e con poco traffico, faticoso il primo tratto nel bosco, con una lunga salita, ma per fortuna con un fondo accettabile.

Sempre più grande è la delusione per il tracciato dell'Eurovelo. 

lunedì 28 settembre 2015

Primo giorno Ceco

28 settembre, lunedì, da Hranice a Chebo

Lascio l'ostello/pensione/albergue verso le 8:40.
Kim e Pavlev sono persone molto gentili, al pari di Teresa, la signora che mi ha accompagnato da loro e mi ha portato ieri al centro commerciale.
La loro pensione è un misto di quanto scritto sopra e a questo aggiungo pure che pare un museo, sono persone che hanno girato il mondo, e si vede.

Lui di Praga lei inglese, gestiscono in maniera molto familiare l'attività, infatti grazie a Pavlev sono riuscito pure a riparare il carretto, e pensare che pareva non ci fosse nulla nel piccolo paese.
Comunque mi sono fermato un giorno per cercare di fare una cosa che mi è riuscita molto bene: riposare, ne avevo proprio bisogno.
Seguendo le indicazioni di Pavlev arrivo direttamente alla strada che serviva alle guardie di frontiera per controllare il confine, dopo circa tre km di asfalto su una strada di campagna, e l'attraversamento di un prato e del piccolo centro di Pastviny.

È subito netta la sensazione che il tratto sia servito a qualcosa di diverso rispetto al movimento di legname nel bosco.
Il fondo è una striscia in terra battuta che fiancheggia da una parte direttamente il bosco e dall'altra la vegetazione che sta rincrescendo ove gli veniva impedito.
Appena fuori dal bosco la strada si allontana dal confine, evidentemente anche all'epoca il grande prato che ho davanti doveva esistere.
Dopo questo mi si presenta davanti una lunga striscia in mezzo al bosco, su una ripida salita, che fa il paio con la precedente, ma qui non siamo in Germania, qui i cartelli ci sono e sono veramente tanti, c'è pure quello del fantomatico ICT, e a mezza salita mi devia su un'alternativa riservata ai ciclisti.
Ad Aš ci arrivo all'ora di pranzo ed una incredibile buona pizza la mangio in un ristorante indiano.
Quindi proseguo, stavolta navigatore ed Eurovelo 13 vanno a braccetto.
Il primo tratto è su asfalto, circa 3 km, il seguito è strada boschiva, quasi perfettamente livellata, escludendo alcuni brevi tratti.

Uscito dal bosco di nuovo asfalto ed i centri di Taboeska, Luzná, Skalka, quindi Cheb, poco prima del centro abitato percorro un sentiero lungo la diga che attraverso prima di entrare in città.
Oggi la giornata è stata abbastanza buona, il cielo sereno, quasi completamente, mi ha accompagnato tutto il giorno, così come il freddo è fastidioso vento, al punto da dover indossare la giacca per proteggermi.
La strada è stata, dopo le belle strade finlandesi, una delle più belle, un bel misto di asfalto e terra battuta, quasi sempre nella pace dei boschi, anche oggi un paio di porcini li ho raccolti.

Il Domani lo deciderò più tardi, devo solo darmi una mossa ed allungare il passo cercando di evitare le inutili deviazioni verso il confine, verso le quali mi porta l'ITC. 

domenica 27 settembre 2015

Ventottesimo giorno tedesco

26 settembre, sabato, da Muhtroff ad Hranice

Parto verso le 8, la signora della pensione mi dice che oggi non pioverà, così dicono le previsioni.
Il cielo è cupo e minaccia pioggia, il vento soffia in maniera blanda, ma tanto basta ad alzare la sensazione di freddo.
Continuo la strada di ieri, non molto larga o trafficata e per fortuna protetta dagli alberi almeno fino a Schonberger, ove la lascio.
Quindi una piccola stradina asfaltata mi porta, attraverso la campagna, fino a Rodau.

Nel tratto successivo mi immergo in un bosco, e qui il navigatore da il meglio, mi perdo seguendo la traccia, e sono costretto ad arrangiarmi.
Con il lungo giro "vizioso" e dopo avere allungato di qualche km, riesco a raggiungere una strada asfaltata è da qui arrivare a Weischlitz, dopo avere attraversato Kloschwitz e Kröstau, sosta pranzo, informazioni di rito, e per fortuna, me ne stavo andando in altra direzione, e via.

Da Göswein per un paio di km fiancheggio l'autostrada 72, all'altezza di Taltliz svolto in direzione di Oelsnitz/Vogtland, quindi inizia la salita verso la meta finale.
Non capisco perché quasi tutti i valichi di confine debbano essere in cima ad una salita, non è molto pendente ma è lunga, Lauterbach, Süssebach ed Ebmath, sono gli ultimi centri abitati in terra tedesca.
Al confine ci arrivo verso le 17:30, qui mi informo presso il distributore, mi dicono che alloggio lo troverò solo ad Aš, circa 10 km più avanti.

Mi rimetto in marcia, ho meno di ore di sole e nessuna voglia, con il tempo che c'è, di stare a piantare tende, ma dopo un paio di km chiedo e mi dicono che ad Hranice c'è una pensione.
Svolto per il paese è lungo la strada incontro Teresa una signora Svizzera che mi accompagna direttamente sul posto.
Hanno una camera. Sono anche oggi molto stanco e decido per la pausa di un giorno, quindi mi rimetterò in cammino lunedì.

La giornata è stata pure oggi pesante ed è sempre il tempo meteo che regola l'avanzare, il cielo nuvoloso ha si aiutato, ma allo stesso tempo mi ha costretto ad indossare pure il gilet, che tiene caldo, ma fa anche sudare, all'arrivo ero zuppo di sudore fino a metà coscia.
Durante le ultime ore ha pure piovuto, poco, ma l'ha fatto.
Il percorso sono stato costretto a modificarlo un paio di volte allungando così di almeno 15 km, le strade per lo più asfaltate, il tratto nel bosco, dopo avere decisa la deviazione, era su una bella strada in terra battuta
                                                     L'ho pure ritrovato!

Intanto mi si annunciano aggiornamenti sul possibile chilometraggio fino a Carevo, che pare molto più abbondante di almeno 1000 km. Per ora continuo, a Bratislava vedrò il da farsi!

Ventisettesimo giorno tedesco

25 settembre, venerdì, da Woolesdorf a Muhtroff

Comincia bene la giornata, i disturbi fisici di ieri sono scomparsi, il cielo è parzialmente nuvoloso, la mattinata è fresca, ma per fortuna il primo tratto lo faccio attraversando un bosco, di conseguenza temperature più miti che all'aperto.
Inizio con una salita di circa 4 km, non molto rida ma abbastanza da andare così piano da poter riuscire a vedere i bei porcini che crescono al lato della strada, che, in questo caso, è poco frequentata, quindi raccolgo.

In fondo alla successiva discesa c'è la città di Neustadt an der Orla, qui mi fermo per prendere la pasta, visto che i funghi ci sono.
Di seguito e dopo meno di un km attraverso Moderwitz, da qui una lunga salita che mi porta a Linda, e tutto su strada statale.
Se il primo tratto era poco trafficato e la strada era larga, da qui in poi le strade diventano trafficate e stile inglese, strette e pericolose.
Il navigatore diverse volte mi manda su stradine di campagna, che sono le ben venute, ma a volte diventano dei sentieri quasi impraticabili.

Dopo avere attraversato Ditterdorf, che si trova a pochi km dall'ingresso dell'autostrada Monaco Berlino, una strada asfaltata senza traffico mi porta definitivamente lontano dal grande traffico.
Ma anche qui c'è l'inghippo, dopo un paio di km una deviazione su un sentiero boschivo, non me la sento, ma ci provo, mamma mia che bei funghi!!!
Giunto a Löhma penso di avere passato il peggio, invece di nuovo sentiero campagnolo che si infila nel bosco, ma le piccole soddisfazioni non mancano, altri funghi!

La salita attraversando il bosco è faticosissima, infatti non ho mai camminato così lentamente come in questa tappa, e la stanchezza si fa sentire. 
A Lössau comincio a pensare ad informarmi, ma lo faccio solo non appena giungo a Langenbuch, qui mi indirizzano verso Mühltroff.

Mi sistemo in una piccola pensioncina, non salsicce di stare a piazzare la tenda, ho assolutamente bisogno di una doccia e di dormire come si deve.
Non riesco a piazzare i funghi, spero di farlo oggi altrimenti mi toccherà buttarli, qui non li vogliono nemmeno a gratis.
Oggi il tempo è stato dalla mia parte, fresco, all'ombra delle nuvole, con temperatura decente dopo le prime ore mattutine.
Come detto la strada si è divisa in asfalto, sentieri e strade di campagna.

Una stecca del carretto mi si è spezzata ed ora sono in difficoltà, ero di trovare un negozio di ferramenta entro oggi!

giovedì 24 settembre 2015

Ventiseiesimo giorno tedesco

24 settembre, giovedì, da Apolda a Woolesdorf

Alle 08 sono per le strade di Apolda, qualche che scatto e poi via verso la campagna, si perché si esce direttamente in aperta campagna.
Strada campagnola, con tanto di fango, salita spacca schiena e fondo sconnesso.

Ho fatto, in albergo, un'abbondante colazione, quindi non mi preoccupo di alcunché dal punto di vista vettovagliamento.
Il paese successivo è Krippendorf, un piccolo centro che vanta una cosa particolare, è stato il centro di una delle battaglie sostenute da Napoleone, La battaglia di Jena, 14 ottobre 1806.  
A seguire Cosewitz, lo sfioro appena, ci devo passare esternamente, la campagna pare voglia farla da padrone oggi.

Un continuo saliscendi, che stanca si, ma che da la possibilità ad altri muscoli delle gambe di lavorare, e si sente la sera quando ti fermi.
Dopo Cosewitz arriva Jena, non me l'aspettavo, sulle cartine stava di fianco al passaggio che volevo effettuare, così come Waimar.
Anch'essa città della Turingia a pochi km da Buchenwald, che tra il 1919 ed il 1933, divenne famosa per la cosiddetta " Repubblica di Weimar".

Jena invece è una città nota per una delle società di produzione di strumenti ottici, in particolare microscopi, più famose al mondo, la "Carl Zeiß" di Jena appunto! 
La piazza principale, naturalmente, è dedicata al noto imprenditore di Weimar.
Me la immaginavo una città diversa, ha molte somiglianze con Bilbao, mancano solo il fiordo ed il porto.
L'attraverso in breve tempo, anche perché essendo disposta in modo molto allungato non v'è difficoltà in ciò.

Il tratto più brutto camminato fino ad ora, se ci aggiungiamo quanto m'è successo, diventa orrendo.
Winzerla è uno dei quartieri, visti dal gps, più grandi della città, di seguito c'è Maua ed a seguire Rothenstein, qui abbandono la statale 88 per ricominciare su strade di campagna e piste forestali.
Jägersdorf, Kleinpurschütz seguono a ruota in un breve lasso di spazio e tempo.
Dal secondo paese riprendo l'assalto e proseguo alla volta di Unterbodnitz, qui non dovrei passarci, infatti dovrei passare attraverso un bosco lungo una strada forestale, tutto benne fino quasi alla fine, ma poi l'imprevisto, la strada finisce e non v'è alcun modo di proseguire.

Scendo in paese e qui chiedo informazioni, sto cercando di arrivare a Trokenborn.
Avuto ciò che cercavo mi avvio, facendo il giro lungo, verso il citato centro abitato ci arrivo verso le  17:30, non sto bene e non mi va di dormire in tenda, cerco una sistemazione.
Verso le 19 la trovo a Wolfesdorf.
Mancano 73 km alla Cechia! 

mercoledì 23 settembre 2015

Venticinquesimo giorno tedesco

23 settembre, mercoledì, da Gehofen ad Apolda

Dopo la colazione, per me classica, ma con la differenza che stavolta mi offrono una confettura, che per usare un superlativo definirei superlativa, di fragole e banana, mai mangiata una cosa del genere così buona, deliziosissima con poco zucchero, il burro lo producono in fattoria, il resto...
Ha piovuto durante la notte, ho dormito poco, è la partenza non prima delle 7:40.

Mi avvio lungo la strada di ieri, stranamente oggi poco frequentata, pochi km ed arrivo a Nausitz e proseguo fino a Donndorf e poi ad Hechendorf.
Solo a Wiehe decido per una breve sosta dedita all'acquisto del pranzo.
Tutti questi piccoli centri abitati hanno in comune alcuni vecchi edifici conservati molto bene, e che li trasformano in luoghi da visitare.

Uscendo da Wiehe devo prendere una piccola strada con ampi e lunghi tornanti che piano piano portano a superare il paese in altezza e da qui godere di un bel panorama, rovinato solo dal cielo bigio e minacciante pioggia, pure oggi.
La,strada si inoltra in piccolo bosco, il mio sguardo è attento a cogliere ogni strano movimento, tipo funghi che crescono, ma non è la luna buona, ancora pochi giorni e spero di riempire la bacheca di fotografie di funghi.

Il saliscendi iniziato tre giorni fa continua anche oggi, il navigatore mi manda in giro per piccole strade di campagna, fino al punto di indicarmi una strada che esisteva alcuni anni fa al momento della costruzione di una ferrovia.
Mi vedo costretto a quel punto, per evitare km e km di passi all'indietro, ad attraversare i campi, per fortuna sono arati, ma soprattutto sono stati ben fresati. 
In conseguenza di tutto questo, l'incedere si fa pesante e faticoso a questo poi ci aggiungiamo le ruote del carretto che pare vogliano raccogliere tutto il fango, ed il tranquillo attraversare la campagna si trasforma in un "tiro all'aratro".

Lossa è il paese che segue, ben poco c'è da vedere in questo caso, e per fortuna la deviazione si trova al'inizio dello stesso.
Altra campagna fino a Rastemberg, poi a Essleben-Tuetleben, a Rudendorsf faccio merende con una capra, pane e pomodoro, quindi domo un faticoso viottolo, giungo a Zottelstedt passando per Nirmsdorf, quindi la meta finale.

Il tempo oggi è stato buono, ma il freddo ha dominato la giornata con la complicità del vento, devo indossare il gilet piumino e questo mi si ritorce contro lungo le grandi salite, sudare da matti soffrendo il freddo. 

martedì 22 settembre 2015

Ventiquattresimo giorno tedesco

22 settembre, martedì, da Rottleberode a Gehofen

La giornata promette bene,mio cielo è nuvoloso ma non minaccia pioggia, anzi pare voglia pure aprirsi.
Colazione in paese, una volta tanto.
Verso le 08 sono per strada, la prima parte scorre lungo una ciclabile che collega Rottleberode a Bosenrode, per poi proseguire sulla L236 fino a Berga.

Praticamente sto seguendo la linea di confine a distanza, a momenti l'attraverso ma non vi sono segnali di ciò, se non quanto riesco a trovare seguendo il gps, della fantomatica pista nemmeno la più vaga traccia, mi sono fatta l'idea che il tratto che si trova sulla brochure della comunità europea sia solo un'immagine presa da qualche altra parte, ed ancor meno dell'ICT.
Comunque proseguo in direzione Kelbra, qui giunto, entrando in paese, mi trovo davanti ad un ristorante pizzeria italiano, RIALTO, penso sarà uno dei soliti, invece entrando do il buon giorno e vengo ricambiato allo stesso modo, è Davide, che mi chiede che ci faccia un italiano da queste parti, la tentazione di una pizza napoletana è tanta, ma sono solo le 10...

Facciamo quattro chiacchiere, ci beviamo un buon caffè, ma veramente buono, nel frattempo arrivano altri componenti della famiglia, immagino, non ne abbiamo parlato, e tra loro c'è Luca col quale assieme a Davide facciamo una foto.
Un saluto veloce e mi riavvio lungo la L220 alla volta di Tilleda, attraversando il paese sbaglio strada, ma ciò non mi preoccupa, ne approfitto per pranzare.
Lungo la strada, stavolta, al posto degli alberi di prugne ci sono dei peri di diverso tipo, manca solo la Passa Crassana che è quella che preferisco in assoluto, ne mangio un paio e ne raccolgo una quindicina da portare al seguito e far maturare, come ho fatto i giorni scorsi, quindi formaggio e...

La via giusta la riprendo dopo avere attraversato per un km la campagna, ed anche qui un sentiero campagnolo che mi conduce diretto ad Ichstedt.
Il paese successivo è Ringleben. Ci arrivo sotto un diluvio, ha iniziato a piovere poco dopo Tilleda.
A Schönfeld, visto che non smette, decido di iniziare a cercare una sistemazione, qui non trovo alcunché, nemmeno il campeggio che mi pareva ci fosse.
A Reinsdorf stessa solfa, niente di niente. Intanto la precipitazione pare voler cessare.

Finalmente a Gehofen, quando l'intensità della pioggia si rinforza, trovo un affittacamere: un buon affare, mezza pensione a 25€!
La pioggia a parte, quella che sembrava una bella mattinata si è trasformata in un indossa e togli guanti e giacca a vento continuo.
Il percorso per lo più su strade campagnole e ciclabile, mentre sulle statali, specie l'ultimo tratto, causa anche la pioggia, è stato molto difficile.  

Mancano 155 km al confine con la Cechia, spero in tre giorni di bel tempo, non ne posso più di Germania!

lunedì 21 settembre 2015

Ventitreesimo giorno tedesco

22 settembre, lunedì, da Hohegeiß a Rottleberode

Tutta la notte, o quasi, ha piovuto, alle 5 ero pronto alla partenza e mi sono svegliato alle 6:40, non male per uno che dorme di solito 6 ore a notte.
Il problema del bagnato è la cosa peggiore in queste situazioni, oltre un'ora prima di poter partire con un'umidità che intacca perfino le ossa.

Nemmeno da fare un tè, poi la discesa verso il ruscello e la strada che mi porta direttamente al sentiero-confine, con una salita che mi fa sudare da matti.
Il tracciato corre di fianco alla statale ma la vegetazione non permette di vederlo, a fatica entro nel bosco e finalmente trovo la traccia, alcune centinaia di metri ed eccomi ad un bivio.
Mi fermo vicino alla statale, si ferma una macchina, chiedo, e la risposta mi lascia basito, ho percorso tutta un'altra strada!
Cerco di rimettermi in riga, e con sorpresa, tornando indietro lungo un'altra arteria, mi trovo di fronte ad un bivio, prendo la strada di destra, e cavolo è quella giusta.

È una bella strada forestale, liscia pulita e percorribile senza difficoltà, sono diversi km di totale solitudine, fino quasi alla fine, qui vedo due boscaioli intenti a tagliare ed incrocio due vetture, il resto del tragitto è tra il silenzio più assoluto rotto solo dal rumore della pioggia prima e dallo sgocciolare dell'acqua poi, ed il "muggito" d'amore di un paio di cervi, che tra l'altro ho sentito pure la notte precedente.
Una ventina di km e giungo ad Ilfeld, sosta per un boccone, pomidoro e cetrioli con pane nero, quindi un poca di spesa in previsione di una nottata in tenda da qualche parte, poi via verso Osterode.
                                    Prime note di colore di un autunno prossimo

Di seguito, sempre su strada asfaltata, Neustadt/Harz, quindi, seguendo una strada di campagna, arrivo ad Hermannsacker, ma niente torta!
Stempeda è l'ultimo paese che attraverso prima di arrivare a destinazione, anche se proprio questa non era, ma mi sono accorto che il campeggio trovato era solo un rivenditore di camper.
La giornata non è stata pesante come ieri, non ho avuto febbre, ed i doloretti che mi hanno afflitto negli ultimi giorni non si sono fatti sentire.

Il tempo pure oggi ha voluto dire la sua, ma partito vestito coperto come d'inverno, ed avere preso diversi scrosci, alla fine sono arrivato in maniche corte.
Oggi ho deciso di tirare dritto in queste ultime tappe tedesche, i prossimi 4/5 giorni, fino la confine con la Rep. Ceca. 

Guardo e riguardo il tracciato ed alla fine mi ritrovo sempre a camminare lungo l'innerdeutsche Grenze.  

Ventiduesimo giorno tedesco

21settembre, domenica, da Elend a Hohegeiss

La promessa di una bella giornata di sole pare avverarsi, l'illusione dura poco e non appena sistemate le cose inizia a piovere con forte intensità, molte delle persone rinunciano alla camminata in montagna ed altri, invece, addirittura alzano le tende.

Piove per circa due ore, e fino a quando il sole non splende non mi muovo.
Comincio a scendere verso il paese, la strada è una serie di curve continue, abbastanza pericolosa pure in considerazione del fatto che è molto trafficata.
Due km e sono sul bivio per Tanne, località ove vorrei dirigermi.
La strada per questo paese non è trafficata, in mezzo ad una bella abetaia, raccolgo pure alcuni funghi, e comunque sempre piena di curve.

Giunto al bivio, trovo ben tre indicazioni per il citato centro, per fortuna incrocio un signore che mi da delle indicazioni precise riguardo alla zona di confine.
Cambio strada e mi dirigo verso Braunlage, che non raggiungerò, infatti dopo tre km circa devio in direzione Hohegeiss.
Mancano una decina di km e seguendo la statale 4, spero di potere fiancheggiare, prima, e camminare sulla linea di confine poi.

La seconda ipotesi non si avvera in quanto non riesco a trovare il passaggio che dalla statale mi porta alla citata linea di "Grenze".
Entrando in paese mi fermo in un piccolo bar intitolato a questo monumento, mangio qualcosa, nella speranza di rimettermi in sesto e mi avvio lungo le strade del paese, mi dicono che ci sia un campeggio dall'altra parte.

Oggi sono decisamente stanco e di certo ho pure un poca di febbre, è da ieri sera che non sto bene, ed i soli 21 km di oggi mi hanno sfiancato come ne avessi fatti tre volte di più.
In tutto questo il tempo meteo non aiuta, ed i continui scrosci di pioggia fanno spazientire, inoltre il gestore del campeggio non è il massimo della gentilezza, e alla mia richiesta di informazioni, seppur mi indica su una cartina dove dirigermi per trovare la vecchia linea di confine, mi dice in modo poco garbato che lui non è un ufficio turistico.
Seppur in una bella posizione, il campeggio, non è il massimo, qui pare si radunino le persone poco socievoli, che oltre un buon giorno non vanno. Quasi mi spiace non essermi fermato presso la pensione vista venendo qui.

Comunque mi sistemo e faccio un salto in paese, desolazione, mi sembra, come molti paesi qui in Germania, uno dei villaggi isolati dell'Andalusia, vuoto, quasi un paese fantasma, ma per fortuna un bar aperto c'è ed una tazza di tè ed una fetta di torta di mele...
Nei prossimi giorni deciderò se continuare o tornare a casa, spero di rimettermi, altrimenti la seconda ipotesi prenderà piede!

Ventunesimo giorno tedesco

20 settembre, sabato, da Hornburg a 

Giornata particolare, dettata dai capricci del tempo.
L'arco baleno che segna il cielo alle 7 non è di buon auspicio, così come non lo sono le rondini che volano basse.
Non mi aspetto nulla di buono.

Mi avvio, e dopo pochi metri la sorpresa: trovo un cartello recante il simbolo dell'ICT, iron courtain trail, erano giorni che non ne vedevo uno.
Proseguo in direzione di Bühne quindi verso Osterwieck.
A Bühne chiedo informazioni, e trovo una signora che parla inglese, cosa rara da queste parti, al contrario di quanto si potrebbe pensare, tra ciò che chiedo, il posto per fare colazione è quasi d'obbligo, la risposta è: Osterwieck!

Mi avvio in quella di direzione dopo avere cambiato rispetto a quanto mi dice il navigatore.
Dopo un paio di km sento fischiare, è il marito della signora che mi invita a colazione a casa sua, sono troppo avanti oramai ed a malincuore declino l'invito.
Ad Osterwieck cerco un panificio, ma rimango incantato dalla bellezza di questo centro.
Mi ci fermo un poco e dopo alcune foto mi dirigo in direzione di Ilsenburg.
Qui la strada è una provinciale non molto trafficata, e giungo ad Ilsenburg verso le 13 dopo essere passato per Stapelburg.

Sosta pranzo ed acquisto gilet isolante e magliette in cotone.
Mi riavvio, ed uscendo dal paese noto che la strada comincia a salire, immagino che sia una semplice strada campagnola, invece è una strada che attraversa un parco, quello di Hochlarz.
Comincio piano piano a salire, senza nemmeno immaginare che sarà la tappa più dura di questo cammino fino ad ora.
La bellezza del posto non riesce a mitigare la fatica che faccio nell'andar su, non so valutare la pendenza ma sono sicuro che alcuni tratti sono oltre il 15%.

Da quando sono partito dal paese ha pure iniziato a piovere, e l'intensità della precipitazione sembra volere aumentare quanto aumenta l'altezza sul livello del mare della strada.
Il gps mi da un'altezza che mi pare impossibile, ed effettivamente, non essendoci linea telefonica, ragazzi non prendete Vodafone, è una cosa pietosa, la cosa pare possibile.  
Lungo la salita ho la netta sensazione di udire un treno sferragliare e fischiare, forse ho le traveggole.
La discesa non è comunque da meno, il fondo della strada è sconnesso ed il carretto fa molta fatica ad avanzare, ben tre volte mi si ribalta.
Cerco di mantenermi calmo e ci riesco, finalmente arrivo alla stazione ferroviaria.
Si, quello che ho udito è un treno, un treno che porta i visitatori alla Brocken mountain.
Per me invece significa poche centinaia di metri al campeggio, ove arrivo verso le 19.

Non è il massimo come organizzazione ma è decisamente bello, in mezzo al bosco, con un allevamento di husky e le necessità di chi non può portare al seguito ciò che gli serve.
Oggi sono decisamente stanco, la salita mi ha molto provato, forse domani resto qui, vedremo!!!