venerdì 31 maggio 2013

Prima Tappa da Berwick Sain James ad Andover.

Da Bewerick Saint James a quasi Andover, 30 maggio. 45 km

Gooogle maps è molto pericoloso, se non conosci già le strade è meglio evitare di farsi dei percorsi, sono molte volte improbabili.
Mi da il percorso da Berwick Saint James ad Andover con un tratto di soli 25 km, peccato si dimentichi di dire che è un'autostrada.
Dopo una notte passata sotto un'intensa pioggia alle 05:30 mi alzo e lentamente inizio a fare i bagagli, devo riassettare  il borsone dopo che già un'impostazione l'avevo data ieri sera, ma oggi c'è la tenda da inserire.
Dopo una quarantina mi minuti mi decido a partire, per fortuna non piove, o meglio non in modo intenso.
Decido per la strada che, passando lontano dalla A303, mi permette di viaggiare in sicurezza, anche se su strade bianche che con questo tempo sono tutt'altro che piacevoli da percorrere, ma la sicurezza prima di tutto.
Passato il piccolo centro abitato prendo la strada sterrata che lontano da ogni forma di traffico mi porta fino a Stonehenge.
Il primo tratto è una salita di un paio di km non difficile ma continua.
Giunto in cima mi trovo di fronte ad un bivio che la cartina che ho al seguito non contempla, per fortuna ci sono alcune case e da una di queste esce un signore che mi da la giusta indicazione.
A parte il tempo, è bello il paesaggio collinare che attraverso grandi coltivazioni, specie a foraggio, e boschetti sparsi qua e la. 
La fauna è molto varia, incredibile il numero di conigli che si vedono, così come i fagiani e le quaglie. 
In questo continuo saliscendi intravedo in lontananza le pietre di Stonehenge, ma la strada è ancora lunga e devo attraversare la A303 in due punti diversi, prima e dopo il sito.
Dopo un paio di ore dalla partenza arrivo alle rovine, do un ultimo sguardo, faccio le ultime foto e mi avvio verso Amesbury.
Qui arrivo verso le 8:30 e perdo diverso tempo alla ricerca di informazioni o mappe del luogo per poter arrivare ad Andover attraversando strade di campagna.
Trovo le informazioni presso il "The Amesbury Community and Visitors Centre", mi fanno e mi stampano la mappa con tutte le dovute informazioni. Tanks Mr. Tony Pryor-Jones for your time.
Esco dal paese e vado verso Bulford.
Poco prima di arrivarci passo davanti al sito, ricostruito, di Woodhenge mi fermo per un paio di foto.
Il posto non è molto affascinate come il "fratello" ma ha la sua importanza storica. 
Secondo gli archeologi Stonehenge (che significa pietra appesa, più o meno), è costruito in pietra, appunto, materiale freddo, e posto ad ovest, rispetto a Woodhenge, dove il sole scende verso l'orizzonte, stava a rappresentare la morte.
Di contro Woodhenge  era fatto di legno, materiale caldo che rappresentava la vita e posto rispetto all'altro ad est dove il sole e la vita sorgono.
Sempre secondo le ricostruzioni degli archeologi durante gli solstizi gli abitanti del periodo,  effettuavano delle processioni procedendo seguendo il corso del fiume Avon, da un sito all'altro.
Considerazione mia: immagino che al solstizio d'inverno procedessero da Stonehenge verso Woodhenge, mentre al solstizio d'estate effettuassero il percorso al contrario.    
Giunto a Bulford mi fermo in un pub per bere e mangiare qualche cosa, ma soprattutto per ricaricare la batteria del telefono per il gps, mi fermo circa un'ora e dopo avere chiesto ulteriori informazioni riparto per Andover verso le 13:15.
Seguo con attenzione la cartina che Tony mi ha stampato, nonostante ciò non riesco a trovare una strada che mi dovrebbe portare a tagliare circa 10 km di strada, di conseguenza me li "cucco" tutti quanti camminando per 5 di questi su una strada, la A338, trafficatissima e molto pericolosa in quanto non c'è molto spazio per chi va a piedi, non c'è banchina.
Giunto al paese successivo a Tidewhort, chiedo informazioni ad una ragazza che mi indica con una precisione quasi millimetrica dove girare, mi fornisce inoltre l'indicazione di un campeggio a circa metà strada da Andover.
Il percorso si snoda su una stretta strada di campagna asfaltata pochissimo frequentata e sicuramente molto sicura.
Ad un certo punto incontro una signora a cavallo la quale mi conferma che poco più avanti c'è il campeggio, io passo oltre non trovando ne indicazioni ne vedendo tende o camper parcheggiati.
Giunto ad un bivio controllo la cartina, oramai manca poco ad Andover quindi decido di continuare nonostante la pioggia sia un rompimento terribile, durante tutto il pomeriggio ha piovuto almeno una decina di volte alternando dei momenti di forte calore che mi costringevano a togliere la mantella per rimetterla poco dopo.
Giunto a circa 4 km dalla meta, dietro un ristorante, intravedo dei camper e delle tende su un magnifico prato, chiedo informazioni ai proprietari e mi dicono che non è loro, ma si prodigano per chiedere alla proprietaria.
Non riesco ad avere il nullaosta, e gentilmente mi danno informazioni su un posto a circa 8 km, ma sono le 20:20 e sono stanco.
Decido allora di arrivare ad Andover e cercare un B&B.
Ripartito dal bar, dopo un km ne vedo un altro, il THE BELL, che ha un bel prato sul retro, mi fermo e chiedo, il proprietario, Rupert Smallpiece, mi dice subito di si e mi accompagna sul posto dicendomi di mettermi dove voglio, gli chiedo quindi se fanno dei piatti vegetariani e mi dice che il ristorante ha già chiuso e mi indica più avanti un mcdonalds, gli rispondo che piuttosto sto senza mangiare.
Gli chiedo pure dove si trova il bancomat più vicino in quanto sono senza contante.
Inizio a piantare la tenda ed il signore ritorna dicendomi di sbrigarmi che la cuoca mi ha preparato qualcosa, gli dico che finisco di mettere il telo esterno e arrivo, meno di un minuto arriva con la moglie Karen e mi dicono di sbrigarmi.
Vado e mi siedo davanti ad un grande piatto di verdure con della carne che naturalmente non mangio spiegando loro il perché, la cuoca mi chiede scusa e la porta via.
Finito chiedo il conto: mi rispondono che sono loro ospite e che non devo pagare: rimango senza parole.  
Sono sempre più convinto che quando siamo a casa siamo sempre molto più gentili che all'estero, anche se in questo caso penso che Rupert si sia fatto prendere da quel che gli ho detto riguardo al fatto che fossi li.
Penso proprio che la giornata non poteva finire meglio di così, m'è passata pure la stanchezza ora vado a riposare sollevato dal fatto che la gentilezza di Tony non era solo un caso.






mercoledì 29 maggio 2013

Primo giorno.

Arrivo e breve sosta a Stonehenge - 28/29 maggio.

A Steandsed vento freddo e pioggia mi "danno il benvenuto".
L'impressione che mi ero fatta di questi luoghi, ascoltando i molti che c'erano già stati, si dimostra esatta.
Fino a Londra pioggia, che continua sino verso le 16:00, ora della partenza del bus per Amesbury.
Prima grande delusione: la stazione dei bus di Victoria! A Tolmezzo era molto meglio quando era ubicata in piazza Centa, unica cosa positiva: le partenze e gli arrivi si trovano in due luoghi diversi.
Come tutte le grandi città del mondo Londra non si sottrae al caos, quindi, a me non piace!
Ma veniamo alle cose belle.
Arrivato ad Amesbury ed essendo tardi prendo un taxi che mi porta fino allo Stonehenge Campsite ove passerò la notte in tenda... e poi una seconda.
In cuor mio non vedo l'ora che arrivi domani per recarmi a vedere il sito archeologico.
Il ricordo, di quando bambino mentre mi guardavo i documentari in tv che parlavano di questo ed altri posti magnifici e poi la lettura forsennata dei libri di Peter Kolosimo, mi mette addosso una certa ansia ed emozione.
Mentre chiedo al taxista quanto sia lontano dalla strada principale il luogo, sopra gli alberi inizio ad intravedere dei grossi nuvoloni che squarciati dal vento lasciano passare, come in una gigantesca raggiera il sole raggiungendo il suolo in lontananza.
Non ho la prontezza di prendere la macchina fotografica, anche perché la batteria è scarica, che, passati gli alberi, davanti al magnifico sfondo che ho descritto si para nella sua magnificenza quel fantastico sito.
...la pelle d'oca è grossa come noccioline!!!
Purtroppo il traffico è molto intenso e non posso chiedere all'autista di fermarsi.
Peccato per la foto peccato veramente non avete idea di cosa fosse quello spettacolo, soprattutto perché giunto all'improvviso.
Arrivo al campeggio e mi sistemo con ancora quell'immagine negli occhi.
Qui incontro una coppia di amici che mi fanno gli onori di casa, ma sono pieni come delle gubane e parlare con loro è come farlo con un disco incantato, ma resisto un poco poi li lascio al loro beveraggio.
La giornata è stata intensa ed un fortissimo dolore di testa mi attanaglia, provo a dormire, fa freddo ed il sacco a pelo è leggero dormo vestito.
Passo una brutta notte con il dolore che a momenti si fa insopportabile.
Alle 6 il sole è già sorto ed illumina la tenda, dopo una notte insonne mi alzo.
Ricompongo il carretto mentre attendo di poter prendere il bus che mi porta ad Amesbury, conoscendo solo l'ora della prima fermata ed avendo perso il passaggio non aspetto oltre e mi avvio a piedi.
Mi fermo all'andata a visitare il sito archeologico le previsioni non danno bel tempo dalla tarda mattinata quindi preferisco non rischiare.
Se fisicamente non è come me lo aspettavo, dal punto di vista emotivo questo fantastico luogo sprizza energia verso ogni dove, c'è poco da dire, l'emozione che prende a girarci attorno, perché solo questo si può fare, è molto forte.
Naturalmente c'è molta gente e questo disturba un poco, anche se devo dire, cosa che mi ha molto sorpreso, l'atmosfera è disturbata dalla vicina A303 con il suo traffico, ma i visitatori sono tutti in silenzio che nemmeno in una chiesa, e non è un modo di dire.
Ci impiego pochi minuti a girarci attorno, scatto delle foto, quindi mi allontano con la speranza di poter andarci la sera per assistere da li al tramonto assieme ai due inglesi.
Verso le 11 arrivo ad Amesbury, prima cosa mi "fiondo" in farmacia, quindi al supermercato per un poca di spesa.
Il cielo si va rannuvolando e minaccia pioggia, ho lasciato i carica batteria solari sulla tenda, non vorrei vedermi costretto a comprarne altri, quindi taxi e via.
All'arrivo gli amici inglesi non ci sono più, quindi stasera niente tramonto sulle rovine e visto come si sta mettendo il tempo, mi chiudo in tenda a preparare il bagaglio.
Inoltre sul tardo inizia a piovere intensamente.
Domattina spero di poter partire presto per evitare il traffico che c'è sulla A303, oggi facendola a piedi ho notato che vi sono alcuni punti veramente pericolosi, ma un'alternativa l'ho trovata.
Ah dimenticavo, ultima cosa: il paese dove si trova il campeggio si chiama Berwick Saint JAMES!
Sarà un caso?!?!?
Alla prossima