domenica 2 dicembre 2012

Cammino francese 25a tappa Palas de Rey-Arzua

Palas de Rey-Arzua 02-12-12

Giornata che comincia col freddo e finisce col freddo.
Sono le 08.00 quando guardando fuori dalla finestra vedo la luce nel bar.
Dopo una notte passata a guardare il materasso del letto sopra non vedo l'ora di bere qualche cosa di caldo e mangiare.
Il solito te verde ed una magnifica fetta di torta con le noci che diventa quasi doppia essendo l'ultimo pezzo rimasto.








 Il cielo finalmente si mostra sereno e porta con se una gran bella gelata che sulle macchine in sosta da l'idea di alcuni gradi sotto lo zero, e si sentono bene.
Mi avviò lungo la discesa che porta ad incrociare e ad innestar si sul sentiero del cammino, ieri sera con le altre persone avevo detto che questa era la tappa che meno mi piaceva, niente di più sbagliato.
Certamente il breve tratto poco prima di Melide non è il massimo che si possa chiedere ma il resto e senza dubbio quantomeno affascinante.






Dopo poco meno di un'ora che cammino il sole, che si era levato già, comincia a sciogliere la galaverna cosicché nei tratti in cui il sentiero si incunea nei tunnel vegetali, pare stia piovendo.
Grosse gocce di acqua che scivolano dai rami e dalle poche foglie ancora rimaste sugli alberi, cadendo fanno il tipico rumore della pioggia e poco manca che l'effetto sia lo stesso quasi costringendomi ad indossare la mantella.
Le gallerie che gli alberi formano sul sentiero sono di una bellezza unica, e solo provo ad immaginare come potevano essere solo poche settimane fa, quando i colori dell'autunno pervadevano queste lande in modo molto più intenso che ora.







Il sottobosco non è freddo come i prati circostanti o comunque i luoghi all'aperto.
Lo dimostra il fatto che molti funghi ancora crescono, ma soprattutto non v'e' traccia di ghiaccio, che invece domina tutto attorno.
I prati sono bianchi di brina, le pozze d'acqua sul sentiero sono gelate e da qualche tetto lunghi ghiaccioli penzolano mentre iniziano a gocciolare.
Il pensiero, in questa situazione, corre veloce in tutte le direzioni, sono molti ed affollano la mente senza tregua, sino a Melide ove decido di sostare, sono quasi le 12.00
Avevo detto a Sam il coreano di fermarsi a Melide, lui che voleva provare il polpo gallego, io invece mi fermo per il caldo gallego e ci incontriamo nello stesso locale.






Dopo circa un'ora riprendo il cammino e noto con grande piacere che c'è mercato in paese, quale ghiotta occasione per acquistare del pane e formaggi caserecci.
Per il pane purtroppo niente da fare, c'era si, ma quando mi passano avanti... Per il formaggio invece, incontro una vecchia signora che vende sicuramente un prodotto casereccio, le chiedo di una formina mi dice che costa 7€ la prendo, poi lei comincia a parlarmi in gallego, da quello che ne deduco mi vuole vendere un'altra forma, le faccio capire che non ne voglio di più, non so cosa possa avere capito, alla fine per 10€ me ne vado con due pezzi di cacio.
Muoversi dopo mangiato non è il massimo che si possa desiderare, il passo si fa pesante e se poi la strada continua con i suoi saliscendi, ma stavolta ancor più ripidi, la cosa si fa quasi "tragica".
Mancano ancora diversi km all'arrivo e mai come oggi non vedo l'ora di terminare la tappa.
Il cielo che al mattino era sgombero completamente da nubi, ora va coprendosi inesorabilmente, forse sparisce pure la speranza che possa finire questo mio cammino con il sole.
Intento i miei passi ritornano a percorre il terreno battuto al contrario lo scorso inverno, e nonostante la stanchezza, oggi mi sembrano meno pesanti.



Intanto comincia a vedere in lontananza dall'altra parte della valle le prime case di Arzua, scendo a Ribadivo e la tentazione di fermarmi al primo albergue viene smorzata dal solo fatto che ho promesso ad altri di incontrarci in altro ostello.
Risalgo la valle dal lato opposto, entrò in paese e arrivo all'ostello dopo avere percorso una strada che oggi pareva non finire mai.
L'albergue e' aperto, sono stanco per chiedermi quanto sia caldo e faccio molto male, ha da lavare quasi tutti gli indumenti e mi toccherà rimanere in pantaloni corti sino a quando tutto non sarà asciutto.
Mentre attendo ceno con il formaggio acquistato in mattinata: veramente molto buono.
Accendono le stufe a pellet e c'è ne vuole del tempo prima che vadano in funzione a pieno regime. Finalmente alle 20.15 tutto e' pronto ed esco un poco.

3 commenti:

  1. Fa freddo anche qui .Anche in Carnia a nevicato tutti felici per Natale i tuoi compaesani ,sullo Zoncolan si scia.
    Buon cammino sempre e mandi
    Ondina

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  2. Non essersi fermato a Ribadiso, al primo ostello, che è splendido!, è quasi imperdonabile, ma vista la motivazione ti faccio i miei complimenti.
    Alè Roberto!
    Franca

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  3. Ciao Ondina e ciao Franca
    Che dirvi, a giorni pure io saro' in quel dello zoncolan a mettere alla prova la "gamba" che mi son fatto sul cammino, anzi sui cammini di quest'anno.
    Per quanto riguarda invece Ribadisio, che dire, ho incontrato chi si e' fermato, ed ha esaltato il posto... ma solo in estate, hanno patito un freddo a dir loro tremendo.

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