sabato 1 dicembre 2012

Cammino francese 24a tappa Portomarin-Palas de Rey

Portomarin-Palas de Rey 01-12-12

La notte ha promesso ghiaccio.
Nella piccola stanza dell'albergue, con la stufetta accesa, sto veramente bene, dormo nelle lenzuola, il sacco a pelo non lo uso comunque da tre giorni.
Pesa uscire dal letto, soprattutto guardando fuori dalla finestra.
Di sotto in cucina non fa certo caldo come in camera ma alle 08 si deve lasciare le stanze.
Breve colazione e fuori. Prima sorpresa: non fa freddo come poteva sembrare.




 Scendo in piazza e al bar, un te e via per questa tappa, incontro altra gente con lo zaino in spalla che come me si sta avviando.
Esco dal paese seguendo le frecce e attraversando un ponte che, quando la diga è a regime, unisce le sponde di uno dei rami del lago.
Mi fermo per una foto al Rio Mino, volto le spalle alla valle e mi riavvio, con il fiume è un arrivederci a tra pochi giorni quando lo vedrò scorre attraversando il ponte romano, percorrendone il sentiero che lo affianca o udendone lo sciabordio mentre me ne starò spaparazzato nei rotenburo di Chavasqueria, insomma, alle terme di Orense.





 Inizio la salita che mi porterà prima a Toxibo e poi a Gonzar, non è una salita dura, attraversa un bosco di castagni, ed il sentiero è in terra battuta ed in ottime condizioni.
Giunto fuori dal bosco, dopo tre giorni di quasi totale assenza, ecco il sole. Non fa comunque caldo.
Attraversati i due paesi succitati, e dopo avere percorso altri 4 km salendo, arrivo a Ventas de Naron, da questo punto il percorso quasi spiana.
Attraversare questo tratto con il sole, da la sensazione che le colline galiziane non debbano avere confini.
La striscia di asfalto della strada, pare fuori luogo in posto così, il traffico è così scarso, che si può benissimo camminare fuori dal sentiero.






 Il bosco che costeggia, in alcuni punti, il cammino, deve essere prolifico di funghi visto che se ne vedono moltissimo anche la bordo, facile andare col ricordo alla Via de la Plata dello scorso anno quando ci siamo letteralmente abbuffati di porcini.
Stavolta, vuoi la molta pioggia, alle volte il freddo, nonostante tutto non sono molto appetibili e preferisco solo fare un paio di foto.
Ho la mantella appesa allo zaino quando nei pressi di Airexe medito di riporla nella mochila, il pensiero non è concluso che la pioggia mi da il benvenuto così come lo scorso inverno mi aveva salutato alla partenza.
Nel piccolo paese mi fermo per un breve spuntino.



Mancano ancora 7 km alla meta odierna ed il passo, come sempre dopo pranzato, si fa lento, ma non ho alcuna fretta.
Il tratto da percorre è molto bello e meditativo quindi non mi pongo limiti.
Il benvenuto a Palas de Rey lo danno gli alberi che a mo di galleria pare si pieghino sul sentiero come voler proteggere i passanti dalla vicina strada che con i suoi rumori non è certo gradevole vicina.
La discesa verso il centro abitato non è molto ripida e lungo questo tratto c'è uno dei due albergue della Giunta d Galizia, l primo non mi fermo, non fosse alto per la faccia da incazzato dell'ospitalero, lo stesso dello scorso marzo.
Oramai sono alla meta un km ancora e mi fermo nel secondo albergue, qui l'ospitalera almeno sorride.
L'albergue e' freddo e non ce ne sono altri aperti!

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