sabato 18 febbraio 2012

Ventunesima tappa

18 febbraio

Puebla de Sanabria - Lubian. 28 km 722

Meglio si dorme e più tardi si parte.
Questa regola vale anche per oggi.
Ci alziamo tardi e dopo la colazione al bar partiamo, sono le 09:15





La tappa di oggi è la più "alta" del cammino sanabrese con l'alto del Padornelo a 1345 m.
Inizia la salita verso Requejo che incontreremo dopo 11 km.
Percorriamo la carrettera N-525 e stamane il tempo meteorologico è a nostro favore, la fatica non è molta nonostante per Manuela sia la prima tappa.
In meno di due ore arriviamo al paese ove facciamo una breve sosta per bere e mangiare qualche cosa ed acquistare altro per pranzo.
Qui incontriamo pure Dalmata un cane dell'ex Jugoslavia, l'unico cane che non ha partecipato a San Remo 2012:

Ripartiamo dopo una quindicina di minuti e ci fermiamo quasi subito presso l'albergue Casa Cervino per apporre il "sello" sulla credenziale.
L'albergue è nuovo e bello ma soprattutto è riscaldato e se consideriamo che sono oltre tre mesi che non ricevono gente...
Ottima alternativa per chi decidesse si saltare Puebla.
Dopo questo "pit stop" ci avviamo verso l'erta che ci porterà al passo del Padornelo.





la salita non pare pesante come la scorsa estate ed inoltre la temperatura, che iniziava a salire, all'attraversamento del ponte sul rio Castro viene mitigata da una leggera brezza.
Comunque fa caldo ed iniziamo a toglierci qualche indumento: la giornata più calda dall'inizio a Siviglia.
Con un certo timore vedo l'avvicinarsi della galleria del Padornelo.
Le altre due volte nelle quali l'ho attraversata la temperatura all'interno era, rispetto all'esterno, molto più bassa ed il vento certamente non aiutava.






Stavolta invece non c'era una bava di vento e la temperatura era gradevole.
Appena passato il tunnel "finisce il divertimento" e "Matteo" si fa rivedere.
Il vento era abbastanza forte ma non freddo, insomma quanto bastava da essere fastidioso.
Iniziamo la discesa e dopo circa un km ci fermiamo, nel paese di Padornelo, presso una delle tante fontane che si incontrano da queste parti, per mangiare e bere.
Proseguiamo continuando a scendere ed attraversiamo il paese di Aciberos dopo questo inizia uno dei tratti più belli e caratteristici di tutti i cammini da me percorsi.
Pare di entrare in un mondo di favola, dove tutto, dagli alberi alle foglie, dal muschio alle pietre, dai ruscelli al sentiero stesso, pare magico.






Nel periodo estivo la chioma degli alberi pare fare da riparo ai passi stanchi dei passanti.
Sul sentiero notiamo, impresse nella terra, delle orme di cane un poco strane, con il segno delle unghie particolarmente grandi, in paese chiediamo e ci dicono che sono di "lobo".
Manca Cappuccetto rosso, una strega, un paio di nani e siamo posto.
Il sentiero è piacevole da percorrere, il rumore delle foglie che si alterna allo scroscio dell'acqua dei vari ruscelli rende ancor più delizioso l'avanzare.






L'attraversamento di un ponte con una meravigliosa pozza d'acqua pulita e trasparente che fa venir voglia di tuffarcisi, da inizio ad una leggera salita in mezzo a castagni e querce le cui foglie rendo il sentiero particolarmente "soffice".
Ancora un km e giungiamo a Lubiàn.
A darci il "benvenuto" è il primo edificio del paese: l'albergue.






Non ci fermiamo in quanto è chiuso da diverso tempo e pensare di passare la notte al freddo non ci aggrada.
Risaliamo il paese e troviamo posto presso l'hostal del paese: niente cena, ci accontenteremo di cioccolata e mandorle.

Ho mangiato:

Tostada con olio di oliva x.v.;
Qattro biscotti "Lingua di tigre";
Panino con formaggio;
Cioccolata e mandorle (troppe);
Tapa di tortilla con pane.

Nessun commento:

Posta un commento