sabato 10 novembre 2012

Cammino francese 3a tappa Estella/Lizarra-Los Arcos

Estella/Lizara-Los Arcos 10-11-12

Inizio con dire che ieri tra le altre cose ho iniziato a pranzare con i cavalli, per chi non lo sapesse la cosa mi capita spesso sui miei cammini, sono una buona e discreta compagnia inoltre non mangiano a bocca aperta, ogni tanto scoreggiano ma siamo all'aria aperta.
Durante la notte ha piovuto.



Sono passate le 08 quando esco dall'albergue tra gli ultimi ospiti.
La giornata è nuvolosa e fresca, peccato per l'umidità.
Si cammina bene, vado con il passo che mi è congegnale e già prima di uscire da Estella ho superato la compagnia dei coreani.
Mi fermo per un paio di foto alla Bodega de Iraque dove si trova la fonte del vino e proseguo inoltrandomi nella campagna.
Attraverso la piccola boscaglia che a macchie "decora" il paesaggio e mi viene a mente la tappa percorsa qui durante il cammino aragonese dello scorso anno quando camminai per moltissimi km, quasi tutto il tratto che da Estella porta a Los Arcos, sotto una fitta ed abbondante nevicata.
Esperienza indimenticabile, non certo l'avere camminato sotto una nevicata, ma l'averlo fatto in un'occasione come questa.
Stavolta non c'è la neve, ma la nebbia in fase di diradamento, giusto per fare qualche scatto che mi auguro di gradimento a chi le vedrà.
Arrovellandomi tra questi ed altri pensieri arrivo a Azqueta che attraverso velocemente e dove supero altre persone.
Sono circa due i km che separano questo centro sa Villamajor de Monjardin dove mi fermo per una sosta durante la quale metto giù le prime righe di questo post, dopo circa 30 minuti riparto, stavolta sono quasi 10 km fino alla meta.
10 km che iniziano con una discesa e che continua sin a Los Arcos, uno dei tratti più belli dei vari cammini.
Si attraversano delle colline poco alte percorrendone i dolci avvallamenti seguendo una strada di campagna.
La terra è stata da poco lavorata ed in alcuni punti, probabilmente seminata a foraggio, comincia a verdeggiare, in certi altri invece è stata da poco girata ed il vento, che in quel momento soffia leggero, ne porta con se il profumo a volte molto intenso, in certi momenti aprendo la bocca pare di percepirne il sapore.
Il vento cala per qualche minuto ed il silenzio regna sovrano, nulla disturba questo momento nel quale ho la netta sensazione di riuscire ad integrarmi con la natura circostante.
E' un ottimo momento per pensare, rivedere alcune cose e confrontare questa camminata con le precedenti.
Avete fatto caso alla posizione della testa tra le prime e le ultime tappe di un cammino? Pensateci a fatemi sapere se la sensazione che provo è la stessa che provate voi: per me è forte l'impressione che i primi giorni i pensieri siano così pesanti da far si che il collo non riesca a reggere la testa, mentre gli ultimi giorni la forza sia tale da permettere di tenerle la testa alta e tesa con lo sguardo proteso in avanti come se il pensare fosse più leggero.
Certo possiamo pure considerare il fatto che i primi giorni ci sia pure la paura di cadere e diventa importante il controllo del terreno e che con l'andare del tempo questo bisogno svanisca con la sicurezza che prende il passo, ma preferisco pensare che sia valida la prima ipotesi.
Questo momento però dura poco, ed il vento, riprendendo a soffiare, oltre a quanto di piacevole descritto, porta pure con se lo sgradevole rumore del motore di un trattore.
Continuo, oramai manca poco al paese,l'ultima leggera salita, il passaggio tra due collinette ed ecco le prime case sullo sfondo.
Entro in paese e prima sgradevole sorpresa: l'ostello nel quale pensavo di sistemarmi è chiuso, opterò per Casa Austria.
Oggi farò pure una cosa che non è da me, entrerò nella chiesa del paese per fotografare e postare sul blog quanto ritratto: una vergogna, tanto oro quanto ne basterebbe per sfamare qualche villaggio intero dei paesi del terzo mondo per qualche anno.

3 commenti:

  1. Casa Austria . Chissà perchè ce l'ho su con questo albergue , forse perchè è stato il primo "privato" in cui ho dormito ed in quanto "privato" lo immaginavo con un bel po' di stelle ed invece ..... uguale , se non peggio, dei municipal unico grande vantaggio un attrezzo in guardino composto da due rulli di gomma mossi da una manovella che schiacciano la biancheria rendendola quasi asciutta. Besos Roberto

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  2. beh !!! rileggendo........ "guardino" si legge GIARDINO ( quello interno all'albergue)

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  3. sei come sempre all'altezza della situazione! Mi sento imporrtante :-))

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