martedì 16 giugno 2015

Decimo giorno finlandese

16 giugno martedì da Tanhua a Savakoski

Dopo una dormita decisamente riposante e rilassante, decidiamo che è tempo di partire verso le 10.
Appena in strada troviamo un negozio, facciamo scorta di alimenti e via verso questa nuova incognita.
Perlomeno oggi il manto stradale è asfaltato anche se rimane il fatto che il traffico è veramente scarso, piove e tira un vento fastidioso.

Dopo un poco che sei lì in mezzo a quella solitudine, in mezzo a quel niente, come fa un posto come quello diventare un deserto, i tuoi pensieri si perdono, rimani solo con il vento che rumoreggia al di sopra delle cime più alte degli alberi, al dolce suono delle betulle che hanno appena "sfoderato" le loro foglie nuove che vibrando al vento contrappongono il loro dolce suono al roboante rumore che proviene da più in alto.

Dopo un poco che sei li cominci a pensare alla nostra piccolezza, e a quanto siamo fragili in confronto alla potenza della natura.
Tutto intorno è desolazione, tutto pare cospirare contro di te, la pioggia che incessante continua a cadere, il vento che portandola con violenza la fa sbattere contro la tua faccia ed ogni goccia che ti colpisce è un colpo di frusta, i lunghi rettilinei che ti fanno sembrare questa camminata ancora più lunga di quello che è.

Questi "paesi" che si attraversano senza riuscire quasi a vederne le case, e la pioggia che incessante cade e ti frusta la faccia.
E la strada che pare ad ogni passo più lunga, ma poi pensi a ieri e a dove ti trovavi a circa quell'ora è tutto pare diventare diverso, più vivibile.
I km scorrono sotto i tuoi piedi, alcune brevi soste, qualche momento per riposare e quasi di colpo ti ritrovi alla destinazione.
Sei bagnato, fermarsi significa prendere freddo, entri in un negozio, fa caldo li, ma non ci puoi stare tra poco chiudono.
Esci a vai alla ricerca di qualche cosa, trovi un campeggio ma costa così tanto che è meglio provare in altro modo.

Passando davanti ad un edificio vedi all'interno una persona, l'edificio continua e diventa una chiesa, idea, chiediamo al prete del paese, non un letto non una camera, ma un posto ove stare all'asciutto.
Mi fermo sotto una tettoia, vedo una ragazza che esce dal supermercato, le chiedo informazioni e dove vive il prete, mi dice di esserne la figlia, fantastico!
Mi dice di aspettare, così aspetto Italo, poco dopo mi dice di seguirla, mi porta a casa sua, ha chiamato i genitori e siamo loro ospiti per la notte!!!
Entrare in casa, trovare tutto quel caldo e non solo fisico, la casa scaldata intendo, ma anche il calore che ci mette del suo la ragazza, si vede che è abituata a situazioni del genere, infatti ospitano in casa un ragazzo dello Zambia che lavora in zona.

Arrivano i genitori, mi sento obbligato a fargli la pasta, una velocissima "aglio olio".
I genitori sono persone gentilissime, la madre non sa l'inglese, ma il padre ci fa la testa come una gerla, foriero di utili informazioni ci lascia pure una mappa dettagliata della Finlandia.
La casa non è grande ma un posto a dormire c'è per tutti, quindi scrivo le poche righe e per domani vedremo, il tempo pare cambiare poco.

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