giovedì 18 giugno 2015

Undicesimo e dodicesimo giorno finlandesi

17/18 giugno mercoledì e giovedì Savukoski - Poropuisto

Tappa particolare questa, che ho deciso di unire in quanto svolta in un'unica soluzione benché distribuita su due giorni.
La sera prima ero così stanco che nemmeno me ne ero accorto, questa famiglia ha il libro degli ospiti e quello sul quale ho scritto è il numero 6, un vero porto di mare, fantastici!
Alle 08 dopo i saluti e le foto lasciamo quella splendida ed accogliete casa.

Subito due problemi, lascio indietro la mia "cucciola", o me tapino, ma nemmeno il tempo di 100 m e sono sulla via del ritorno, secondo, il telefono non funziona, lo schermo è scuro non va, non riesco a capire, vado ad intuito, in qualche modo lo spengo e lo riaccendo, tutto funziona.
La giornata ricalca quelle due precedenti, pioggia anche se con meno intensità, ci aspettano tanti km di sola strada senza il conforto di qualche bar, negozio o distributore.
La sera prima si commentava il fatto che una terra così è per gente forte, c'è poco da fare, ci vuole tanto, ma tanto coraggio, il verde dopo un poco diventa fastidioso, alberi, laghi e cielo, se ti va di lusso vivi in un piccolo centro abitato, se ti va bene il tuo vicino abita ad un centinaio di metri da casa tua, altrimenti sei solo in queste lande desolate.

Camminare lungo queste strade, con infinite file di alberi a farti da contorno, dopo un poco, se non reagisci in qualche modo, ti opprime.
Sperare di vedere qualche animale che interrompe questa monotonia, udire l'abbaiare di qualche cane, che ti fa pensare a qualche casa vicina, case che nemmeno ti accorgi ci siano, almeno sino a quando non le vedi sbucare tra la vegetazione.
I lunghi rettilinei che pare non finiscano mai, lo sconforto che ti mette addosso il vedere passare una vettura, seguirla con lo sguardo ed avere l'impressione che non arrivi mai alla curva che interrompe questa infinita striscia di asfalto.
Altro diversivo è l'alternarsi del tipo di alberi lungo la strada, ma è consolazione da poco.
Allora ti immergi nei tuoi pensieri per cercare di venirne fuori, e se a volte questo ti è di aiuto, altre è come gettare benzina sul fuoco.

Questa tappa raccoglie in se tutto questo e considerando a momenti la stanchezza, a volte lo amplifica, la voglia di mollare è sempre li, dietro l'angolo.
Ci sono però alcune cose che fan si tu sappia resistere, magari solo piccole cose, ma che in quel momento valgono un'infinità.
Me lo avevano detto, e tra me pensavo che "Dai sei solo tu a dirlo!", me lo hanno detto una seconda volta e la cosa comincia un attimo a prudere, poi lo senti per la terza volta, ciò non ti da alcuna certezza, anzi, ma una certa punta d'orgoglio magari: E' la prima volta che queste persone, anziane per di più, quindi che conoscono bene il territorio, come il Pastore protestante ad esempio, vedono o sentono parlare di qualcuno che attraversa queste terre a piedi!
Tutto da verificare, per carità, ma concedeteci questa piccola soddisfazione.

Naturalmente questo implica pure che siamo le prime persone che percorrono l'IRON COURTAIN a piedi per intero, o almeno ci provano.
Ecco queste piccole cose ti mettono di buon umore, fanno si che la voglia di continuare sia sempre  ben desta.
Poi ci sono alcuni luoghi e certi momenti che rafforzano ancor di più questa voglia, il lago di Salla questa mattina ad esempio, dopo una così lunga camminata vederlo, scattare alcune fotografie è stato decisamente rigenerante.
L'arrivo in un centro abitato, il vedere ed incontrare delle persone, fraternizzare, spiegare cosa si sta li a fare, vedere le persone veramente interessate oltre che meravigliate, tutte piccole cose che aiutano.
E' vero, passare da un commento come quello di ieri a questo, la cosa sa decisamente di poca chiarezza, non è certo segno di lucidità, ma è così, l'umore cambia da un momento all'altro quando quando ci si trova specie in situazioni come questa.

Qui all'area di parcheggio ove siamo fermi c'è fermato un ciclista il quale ci ha dato alcune informazioni circa la tappa di domani, vedremo.

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