sabato 27 giugno 2015

Ventesimo giorno finlandese

26 giugno venerdì da Kangasjonen LeirintaÄ a Ristjiarvi

Pessimo: non ho dormito tutta la notte.
Italo se n'è andato alle 02:30 e nonostante non ci sia il suo russare che "sfonda" pure i tappi per le orecchie non riesco a dormire.
Mi trascino fino verso le 07, quindi mi alzo, rifaccio per l'ennesima volta lo borsone verso le 08 parto.
Chiaramente non è il massimo camminare in quelle condizioni, soprattutto se a questo aggiungo qualche cosa che non capisco e va oltre la mancanza di sonno.

Reagisco comunque e vado avanti.
Il percorso, inutile dirlo, cambia ben poco, unica cosa che noto di diverso sono le dimensioni delle betulle, il cui tronco si fa sempre più grosso.
Oggi percorro, fiancheggiandolo per diversi tratti, un grande e lungo lago che ha a fare da contorno alcune belle aree di parcheggio.

Verso mezzogiorno il malessere è generalizzato ed amplificato dalla cattiva idea che ho avuto di mangiare della frutta disidratata a questo si aggiunge un'urgente bisogno di "meditazione catartica" che alla fine si rivela essere il problema di tutto.
Riprendo con nuove forze e fatta una sosta ad solito distributore con annesso bar, per mangiare e bere qualche cosa di caldo, continuo in direzione Kajaani.
A Ristjiarvi ad aspettarmi c'è Italo, lo so tramite Radio Manu, pare sia un poco arrabbiato perché ancora non l'ho raggiunto, ma va un poco te, mica son "Super Italo" io, oltre 5,2 km di media non li faccio, e poi è partito 5 ore e mezza prima di me.

Nelle mie intenzioni c'è quella di iniziare a camminare con i miei ritmi, sono troppe le cose che dopo quasi 1000 km non si sono sistemate al dovuto modo: quindi decido di camminare fino verso le 22, quindi domani a Kajaani, arrivare presto, trovare una lavanderia quindi proseguire altri 10 km.
Italo che si è tanto preoccupato di me al punto di voler cercare una sistemazione, e quando gli dico che continuo mi risponde: "ma sarai costretto a mettere giù la tenda!", quando per me è giunta l'ora di fermarmi, in un atto di... non so come definirlo decide di fare altri 40 km.
                                               ...zzo c'hai da guardare?

A questo punto capite le sue definitive intenzioni me ne vado per conto mio, mantenendo il mio ritmo senza scannarmi per chicchessia, che vada più piano o più veloce.
Non soffro di voglia di protagonismo, se qualcuno mi passa avanti, in maniera corretta, non mi sento offeso, non devo arrivare primo e non ho premi da ricevere, se lui si sente attaccato da me, quando gli ho proposto di fare assieme questo cammino bastava dicesse di no, l'avrei capito più che bene, anzi!!!
Comunque la serata la finisco in tenda con patatine e cola con rum!

La giornata è stata splendida dal punto di vista meteo.

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