giovedì 3 settembre 2015

Nono giorno tedesco



02 settembre, mercoledì, da Salem a Kuhstorf

Ci metto un poco più di tempo del solito a sistemare il bagaglio, parto un poco tardi, mi aspetta una lunga giornata, la giornata è decisamente bella e non fredda.
Il primo tratto è decisamente molto bello, finisco di attraversare il campeggio nel quale ero sistemato, il sentiero corre sul lungolago, il sole che si sta alzando dona al tutto una bella atmosfera, è certamente il momento di alcune fotografie.

La conca ove si trova il lago pare un piccolo neo rispetto a tutto il resto attorno.
Non appena esco da questa conca comincio a sentire il vento ma soprattutto il freddo, il primo è teso e discretamente forte, per quel che riguarda il secondo così intenso l'ho avuto solo in Finlandia.
Appena sul ponte che attraversa il lago, vedo e riprendo il sentiero 13, indica due direzioni una a destra e l'altra alla sinistra del lago.
Il primo abitato che incontro mi fa una sorpresa, c'è il camioncino della spesa fermo lungo la strada, colazione con il mio dolce preferito: delle sfere di cioccolato e non so cosa altro.

Il tracciato continua fino quasi all'abitato di Seedorf, qui perdo le tracce del sentiero, l'ultimo mi dava 7 km al centro abitato, qui nessuna traccia.
Proseguo allungando l'occhio su ogni insegna che vedo, ma dell'Iron courtain trail nessuna traccia.
A Zarrentin faccio sosta pranzo, non mi sento molto bene, sono dolorante alla schiena ed al petto, non mi ci vuole molto a capire che la causa è stato il freddo di stamane, in seguito a ciò decido di fermarmi presto.

Non è facile trovare posto, gli oltre 4000 campeggi germanici si devono trovare tutti da un'altra parte, ad a questo aggiungiamo che, la gente del posto non conosce nemmeno il paese dove vive.
A Kuhstorf chiedo di un albergo o quant'altro di simile ad almeno 3 persone, e nessuna sa dirmi dov'è l'albero del posto, addirittura una mi dice che qui proprio non ce n'è, trovo il posto lungo la strada principale, mi fermo ad ogni costo sono troppo dolorante.

Caro Massimo, per quel che riguarda ciò che hai detto non ho nulla da ridire, ma io mi riferisco ai germanici come autisti sulla comune strada, quella strada che sono costretto a camminare in certi momenti, saranno si bravi in centro abitato ma fuori sono un vero pericolo pubblico, ma questa è una cosa che già sapevo, sapessi quanti incidenti ho rilevato con loro coinvolti, e nella maggior parte dei casi erano causati dalla loro "prudenza".

Comunque norvegesi e finlandesi a proposito di strisce pedonali nessuno li batte!qq

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