lunedì 28 settembre 2015

Primo giorno Ceco

28 settembre, lunedì, da Hranice a Chebo

Lascio l'ostello/pensione/albergue verso le 8:40.
Kim e Pavlev sono persone molto gentili, al pari di Teresa, la signora che mi ha accompagnato da loro e mi ha portato ieri al centro commerciale.
La loro pensione è un misto di quanto scritto sopra e a questo aggiungo pure che pare un museo, sono persone che hanno girato il mondo, e si vede.

Lui di Praga lei inglese, gestiscono in maniera molto familiare l'attività, infatti grazie a Pavlev sono riuscito pure a riparare il carretto, e pensare che pareva non ci fosse nulla nel piccolo paese.
Comunque mi sono fermato un giorno per cercare di fare una cosa che mi è riuscita molto bene: riposare, ne avevo proprio bisogno.
Seguendo le indicazioni di Pavlev arrivo direttamente alla strada che serviva alle guardie di frontiera per controllare il confine, dopo circa tre km di asfalto su una strada di campagna, e l'attraversamento di un prato e del piccolo centro di Pastviny.

È subito netta la sensazione che il tratto sia servito a qualcosa di diverso rispetto al movimento di legname nel bosco.
Il fondo è una striscia in terra battuta che fiancheggia da una parte direttamente il bosco e dall'altra la vegetazione che sta rincrescendo ove gli veniva impedito.
Appena fuori dal bosco la strada si allontana dal confine, evidentemente anche all'epoca il grande prato che ho davanti doveva esistere.
Dopo questo mi si presenta davanti una lunga striscia in mezzo al bosco, su una ripida salita, che fa il paio con la precedente, ma qui non siamo in Germania, qui i cartelli ci sono e sono veramente tanti, c'è pure quello del fantomatico ICT, e a mezza salita mi devia su un'alternativa riservata ai ciclisti.
Ad Aš ci arrivo all'ora di pranzo ed una incredibile buona pizza la mangio in un ristorante indiano.
Quindi proseguo, stavolta navigatore ed Eurovelo 13 vanno a braccetto.
Il primo tratto è su asfalto, circa 3 km, il seguito è strada boschiva, quasi perfettamente livellata, escludendo alcuni brevi tratti.

Uscito dal bosco di nuovo asfalto ed i centri di Taboeska, Luzná, Skalka, quindi Cheb, poco prima del centro abitato percorro un sentiero lungo la diga che attraverso prima di entrare in città.
Oggi la giornata è stata abbastanza buona, il cielo sereno, quasi completamente, mi ha accompagnato tutto il giorno, così come il freddo è fastidioso vento, al punto da dover indossare la giacca per proteggermi.
La strada è stata, dopo le belle strade finlandesi, una delle più belle, un bel misto di asfalto e terra battuta, quasi sempre nella pace dei boschi, anche oggi un paio di porcini li ho raccolti.

Il Domani lo deciderò più tardi, devo solo darmi una mossa ed allungare il passo cercando di evitare le inutili deviazioni verso il confine, verso le quali mi porta l'ITC. 

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