mercoledì 28 marzo 2012

Cinquantasettesima tappa (5N)

28 marzo

San Sebastian - Deba 47 km 1894,5 (154)

Parto alle 08:00, dopo la colazione all'ostello, subito la bella salita di circa 500 m con una forte pendenza, così, tanto per dare il buongiorno!
Sulla cima attraverso una strada ed il cammino prosegue su una strada comunale in parte asfaltata ed in parte cementata, non è il meglio per camminare ma già il paesaggio comincia ad essere accattivante.
Per un tratto cammino su strada in terra e sentiero.






In pratica la strada taglia la costa tra allevamenti coltivazioni, pascoli e macchie di bosco sino alla discesa verso Orio.
Stavolta il paesaggio mi diventa familiare solo dopo averlo rivisto, a differenza di altri luoghi che ho ben impressi nella memoria, non ricordo quasi nulla di questo tratto se non il fatto che costeggia l'oceano.
Alcuni tratti che avevo focalizzato me li ritrovo in posti diversi da dove li ricordavo.
Come ricordo con esattezza l'ermita di San martino, che raggiungo dopo la lunga e dura discesa e l'attraversamento dell'autostrada, ove mi sono fermato lo scorso anno cosa che faccio pure stavolta per mettermi in "corto": fa caldo!







Poco dopo entro in Orio e mi viene in mente il fatto che attraversarlo è una delle cose più odiose di questo cammino nonostante sia un bel paese.
Prendo, seguendo le indicazioni, la via del porto e prima di arrivarvi una deviazione a sinistra mi porta verso l'ennesima salita.
Raggiunta la cima incomincio a vedere la cittadina di Zarautz, la discesa è poco impegnativa, in pochi minuti l'attraverso e mi ritrovo sullo strano lungomare che la collega a Getaria, un lungo marciapiede sospeso sull'oceano.
Qui giuntovi proseguo verso Zumaia luogo di sosta come lo scorso anno.





Anche stavolta non riesco a trovare le indicazioni per il cammino sicché cammino lungo la strada statale: per nulla sicura.
Qui sosto per una ventina di minuti, una telefonata a Deba per l'albergue, un poca di spesa e via verso la lunga salita che porta ad Elorriaga, difficile soprattutto per il caldo.
Qui molte cose non le ricordo in quanto lo scorso anno pioveva e c'era oltre alla nebbia un forte vento e ben poco si poteva vedere.
Raggiungo la cima in corrispondenza di un merendero, quindi un lungo tratto in piano fino alla discesa che porta ad incrociare la statale e subito la salita verso l'alto dell'Itzar.






Anche qui il paesaggio cambia poco a parte l'oceano che scompare dietro le colline.
Dall'alto dell'Itzar inizia la lunga discesa a Deba che culmina con il tratto in cemento che porta al paese: un km circa di una delle peggiori discese di tutti i cammini sinora fatti.
Lo scorso anno con la pioggia era di una pericolosità incredibile, c'ho messo oltre 20 minuti per raggiungere il paese, ho provato ad immaginarlo in autunno ricoperto di foglie e bagnato...
Il culmine lo raggiunge nei pressi dell'ermita del Calvario.




A parte Zenarutz, tutti gli altri paesi incontrati sono raccolti in piccole case e grandi palazzi infilati dentro gli spazi angusti dei vari fiordi che l'oceano, con la collaborazione dei vari fiumi che ci si buttano, ha prodotto in queste terre.
Tanto per non farmi mancare nulla in paese ci arrivo con l'ascensore.
Vado presso la polizia locale per l'albergue che raggiungo poco dopo e ci trovo 4 persone e pensare che già mi immaginavo la notte da solo!
Comunque mi sistemo ed esco per la ricerca del solito wifi.

Ho mangiato:
Un dolcetto una tostada con olio;
Due banane un filone di pane;
500 gr di fragole un pacchetto di biscotti;
Mele e flan.

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