sabato 3 marzo 2012

Trentatreesima tappa (2F)

03 marzo

Arzùa - Airexe. 36 km 1015,5

Mi aveva detto che avrebbe aperto alle 08:00 ma alle 08:30 è ancora chiuso, il bar del ristorante dove ho cenato ieri sera, così invece di una tostada con pane casero mi accontento di una con pane integrale.
Stanotte ha piovuto e temo che possa continuare, mi preparo lo zaino lasciando fuori la mantella e mi vesto poco, non fa freddo ma soprattutto non piove più.
Lascio Arzùa verso le 09:00 e mi avvio lungo la strada principale del paese.






Appena uscito incontro una signora asiatica, coreana molto probabilmente, che mi guarda stupita e mi fa cenno di tornare indietro, cerco di farle capire che sto andando al contrario e lei preoccupata, forse che io stia sbagliando strada o ancor peggio che sia lei a sbagliare mi prende per mano cercando di convincermi a tornare indietro: non so se ridere o piangere.
Finalmente la convinco che è giusto quel che siamo facendo entrambi si tranquillizza e mi saluta con un sorriso.
Un sorriso!
E' una di quelle cose che sul cammino incontri facilmente ed è una cosa piacevolissima da ricevere come da dare, non costa nulla e rinfranca l'animo, ma camminando al contrario se ne ricevono a palate e la cosa non guasta affatto!
Non parliamo poi del: "Buen camino", a forza di rispondere ti si secca la gola.
Oggi gli incontri, le prime ore, sono alquanto scarsi e rimangono tali sino a Melide.






Qui sosto per mangiare qualche cosa per circa 30 minuti, quindi riparto.
Al bar chiedo alla signora un panino piccolo: non so cosa possa avere capito visto che mi porta un panino normale tagliato in due.
Passato il centro abitato inizio ad incontrare molta più gente, specie donne in un rapporto di 3 a 1.
Il percorso è quasi tutto su strade in terra battuta e sentieri in mezzo al bosco, coltivazioni ed allevamenti e si evitano quasi del tutto le famigerate N-.
Il saliscendi, nelle mappe che ho controllato, non risponde al vero, la fatica si a sentire soprattutto perché il ginocchio sinistro inizia farmi male.
Sono delle fitte che giungono a momenti e prendono in particolare la la parte sinistra.
Arrivo alle porte di Palas de Rei, mi vengono incontro tre persone, sono giovani.
Il primo del gruppo mi si fa incontro tendendomi la mano e mi chiede se sono Roberto!!!
Ostrega ma sto diventando famoso! ^_^ ^_^ ^_^
Mi dice di chiamarsi Nicola e che ha saputo di me da un amico che segue il blog.
Tutti gli albergue privati sono chiusi, quindi vado in quello della Junta.







Giungo all'albergue municipal, quello che si trova, dalla mia direzione, in fondo al paese.
Mi fermo e chiedo se si può cucinare la risposta è no, naturalmente non mi aspettavo altro.
Decido di continuare e di arrivare ad Airexe, anche qui albergue della Junta di Galizia, ma la signora Maria Paz mi dice che si può combinare, quindi mi fermo.
Qui trovo solo Elios, un ragazzo di Barcellona che sta andando a Santiago.
Mi dice di avere incontrato un certo Luca che gli ha detto di essere delle mie parti provo a fargli dei nomi di paesi e riconosce Moggio Udinese.
Se la descrizione che mi ha fatto corrisponde era in compagnia di Nicola.
L'ostello è di quelli "molto buoni".




Sistemo le mie cose, una doccia, il bucato e scendo a parlare (esercitare il mio spagnolo) con la signora e con Elios.
Beviamo alcune tazze di te quindi a ora di cena preparo le penne all'arrabbiata!
Ho trovato una pasta molto buona, non è quella di Gragnano ma di certo è assolutamente meglio della Barilla.
Ceniamo ed Elios apprezza molto la cena al punto che mi permette di usare il WiFi del suo cellulare così posso postare il commento alla tappa odierna.
Ho mangiato:

Una tostada con olio di oliva xv;
300 grammi di pane;
Un panino con formaggio;
250 grammi di penne all'arrabbiata.

2 commenti:

  1. se va avanti così mi toccherà dargli del VOI quando torna!!!

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  2. Simpatico l'incontro con la orientale ... certo che andare contro corrente rende davvero simpatico il cammino.
    Ciao peregrino.

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