mercoledì 7 marzo 2012

Trentasettesima tappa (6F)

07 marzo

Cacabelos - Rabanal del Camino. 49 km 1182 (242)

Guardo dalla finestra, il cielo è nuvoloso.
Dopo pochi metri mi devo fermare per spogliarmi un poco, fa troppo caldo.
Alle 08:15 sono in strada, mi avvio lungo le strade del paese sino ad uscirne ed incrociare il cammino che per un breve tratto, sino al paese di Camponaraya, è su strada bianca che attraversa dei vigneti: siamo ne Bierzo zona di grande produzione di vini, lo stesso panorama dominava ieri da Villafranca a Cacabelos con molta gente impegnata nella potatura.






A Camponaraya, onde evitare inconvenienti come a Sarria, chiedo ad una signora la giusta direzione e mi metto a parlare un poco con lei, mi dice di essere stata diversi anni in Italia e pure ad Aviano, 10 minuti poi proseguo.
Sino a Ponferrada è tutta strada asfaltata anche se attraverso la campagna sino al momento in cui entro in città non seguendo il cammino procedendo sulla strada principale arrivando sino al castello dei Templari del quale da questa strada ho una visuale diversa.






In città mi fermo ad acquistare un copricapo di quelli elastici a tubo, ne ho già persi due ed entrambi non erano miei.
Acquisto dell'acqua in quanto non intendo fermarmi a Molinaseca e riparto.
All'inizio della salita arrivo verso le 12:40 e dopo una quindicina di minuti sono alla base del sentiero: pessimo ricordo di questo posto sul primo cammino, se a Pereje mi sono ritirato nella discesa di questo sentiero ho ricevuto la mazzata finale e non sono bastati i tre giorni di sosta a Ponferrada per rimettermi in sesto.
Decido comunque di non seguire la LE-142 ed inizio l'arrampicata delle poche centinaia di metri del sentiero.
Dovevo stare proprio male 4 anni fa, pur ripido non è terribile come ricordavo.
Comunque sulla tabella di marcia del GPS perdo circa 7 minuti.
In cima all'erta attraverso la strada e la percorro per circa 200 metri e mi rimetto sul sentiero che corre basso rispetto alla strada, e che attraversa un piccolo bosco di castagni, sino a giungere alla base di un'erta di pochi metri, dalla quale vedo le prime case di Riego de Ambros, ma scavata nella roccia ed in alcuni punti percorsa da un rigagnolo che la rende scivolosa. In alcuni punti hanno pensato bene di mettere un fondo di pietre per raddrizzare il tutto, ma come si dice: "il taccone è peggio del buco".






Entrato in paese trovo una fontana con acqua potabile bevo e riempio la bottiglia.
Dopo una trentina di minuti tra sentiero e strada arrivo a El Acebo: sosta per un panino scrivere qualcosa e soprattutto riposare, mi aspetta l'erta finale.
Subito fuori dal paese inizia la salita che porta alla Cruz de Hierro.
Anche questa è meno difficoltosa di come l'avevo vista le volte precedenti.
Un sentiero tipico di montagna che alterna tratti di sterrato pieno di sassi a momenti in cui si cammina sulle rocce con alcuni tratti in piano che aiutano a riprendere fiato.
Poco prima dell'incrocio con la strada, in un tratto piano del sentiero, alcuni minuti dopo il paese, incontro una coppia di americani, li fermo per chiedere se la signora ha problemi con infiammazioni, visto che zoppica vistosamente, per consigliargli, in caso positivo, di scendere per la strada: solo ampollas!






Parliamo per una decina di minuti, sono dello stato di Washington e sono partiti da Leon 4 giorni prima.
Dopo la chiacchierata il cammino ricomincia a salire e così per alcune centinaia di metri dopo di che non trovo più ripide pendenze.
Arrivo a Manjarin, posto decisamente particolare, mi fermo e mi offrono un te, parlo con le due persone che ci sono e dopo una ventina di minuti riparto.
Ultimo punto prima della discesa verso Rabanal, la Cruz da Hierro, qui ci arrivo percorrendo un sentiero che è stato ricavato ponendo come dei binari dei tronchi in mezzo ai quali è stata posta della sabbia: fosse tutto così...






Inizia la lenta discesa verso Foncebadon, primo obiettivo di oggi, che attraverso verso le 18:00, poco dopo incontro due donne altoatesine che mi chiedono se c'è una farmacia in paese.
Anche qui un breve scambio di informazioni, dalle quali non ricavo nulla visto che mi dicono di avere dormito solo e sempre negli hostales.
Continuo verso la meta che raggiungo, dopo 6 km di discesa circa, alle 19:20.
Mi sistemo ed esco per mangiare qualche cosa.
A Manjarin ho saputo che c'è un'altra persona che sta camminando nella mia stessa direzione e che si trova un paio di giorni avanti.
Per domani devo decidere se fermarmi ad Astorga, anche per caricare le fotografie, o andare più avanti: a domani l'ardua sentenza!

Ho mangiato:
Tre banane;
180 grammi di pane e una "napolitana";
Un bocadillo con queso;
Zuppa di verdure, tegoline con patate e flan.

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