martedì 6 marzo 2012

Trentacinquesima tappa (4F)

05 marzo

Sarria - O Cebreiro. 43 km 1098 (157,5)

Tutti dormono, mi alzo e do il via.
La giornata promette bene il cielo è sereno anche se pare patinato, lattiginoso, insomma non è blu e nemmeno celeste. Devono essere stati gli aerei che sono passati la scorsa notte e che poi per tutto il giorno continueranno nell'opera di imbiancare.






Parto alle 09:00 troppo tardi per i 36 km che dovrei percorrere sino al Cebreiro.
Mi fermo per fare colazione: una tostada con pane in cassetta quello schifoso dolce e che sa di alcol, male!
Controllo il GPS faccio un raffronto e subito qualche cosa non va: mi manda a sinistra ma il cammino volge a destra.
Decido per il cammino e dopo circa 5 km mi accorgo di avere sbagliato.
L'imbecille che ha comunicato i dati di una sua camminata ha stabilito che il cammino passa da Samos.
Tutte le guide da me verificate danno Samos solo come una alternativa e non accennano nemmeno al fatto che il cammino debba passare di la anche sulla strada si trovano le indicazioni ufficiali.
Questo mi mette di pessimo umore e la giornata prosegue malissimo sino a Tricastela.
Il percorso sulla strada di Samos non è affatto degno del cammino anche se vi sono alcuni punti decisamente belli.






Orrendo invece il monastero per il quale questa deviazione è stata fatta: una immensa costruzione in mezzo ad una stretta vallata che può essere stata costruita per un solo motivo... ma lasciamo perdere!
Giunto a Tricastela nemmeno faccio sosta, mi mancano ancora 23 km da percorrere e devo raggiungere i 1300 dell'alto del Poio: 11 km di salita a momenti terribile, soprattutto venendo da una giornata come quella che sto passando.
Come se non bastasse ricomincia a farmi male il ginocchio e mi preoccupo non poco vista la lunga discesa di domani.
Comunque inizio la salita che sulle prima percorre la strada LU-633 per poi immettersi sul cammino dopo pochi km.






Da questo momento e sino all'alto del Poio sono ben pochi i momenti nei quali prendere respiro, tra le altre cose fa pure caldo ed il sole picchia.
Il sentiero non è come lo ricordavo quando lo percorsi 2 anni e mezzo fa, vuoi perché ero in discesa vuoi perché quel giorno faceva brutto tempo e non si poté godere del panorama che è decisamente accattivante.
Mi ricordo delle grosse pietre rese viscide dalla pioggia, fango che inzaccherava e pozze d'acqua.
In certi punti, oggi, il sentiero è ancora gelato ed è decisamente asciutto.
Lungo la salita mi fermo per bere qualche cosa in un bar che incontro in un'aldea: mancano 3 km a Fonfria luogo ove mi fermai la scorsa volta.
Arrivo all'alto del Poio verso le 16:00.
Di questo punto ho sentito parlare diverse volte in modo quasi mitico: tutti parlano della difficoltà nell'arrivarci, l'ho fatto nei due sensi e sinceramente...
All'arrivo mancano circa 9 km da percorrere quasi tutti su strada.
Non è difficile l'ultimo tratto e la strada scorre lenta sotto le scarpe che oramai stanno cedendo dopo quasi 1000 km.






Arrivo verso le 18:00, l'albergue è accogliente e soprattutto caldo.
Durante l'ultima ora la temperatura s'è abbassata di molto il freddo ed il vento mi costringono ad indossare il piumino.
Mi sistemo e come ieri incontro diverse persone alloggiate, sul percorso ne ho incontrate diverse: spagnoli e molti coreani.

Ho mangiato:
Una tostada;
300 grammi di pane;
250 grammi di biscotti;
300 grammi di spaghetti aglio olio e peperoncino.

1 commento:

  1. Cebreiro..per me un mito, per te so...un pò meno!!! Non forzare troppo "camminante esploratore" hai ancora tanta strada da fare. :-0

    RispondiElimina