martedì 6 marzo 2012

Trentaseiesima tappa (5F)

06 marzo

O Cebreiro - Cacabelos. 35.5 km 1133 (193)

Se avessi avuto la mia macchina fotografica, e non questa scatoletta per fare foto, la notte scorsa avrei potuto fare dei fantastici scatti.
La luna quasi piena, il cielo leggermente velato e la valle invasa dalla nebbia...
Dormo poco e riposo molto, sono rientrato nei "miei ranghi".
Mi alzo alle 07:30 in quanto sono tutti in movimento.






Esco per alcune fotografie, una tazza di te e dato che il bar apre solo alle 09:00 alle 08:25 mi avvio lungo la discesa che mi porterà a Villafranca.
La mattinata è fredda ed tutto bianco e gelato.
La discesa non è molto ripida sino a La Faba, sono molto preoccupato per il tratto successivo che porterà sino a La Herrerias.
Ieri sera mentre stavo per arrivare un forte dolore s'è rifatto vivo al ginocchio sinistro.
Subito dopo la Faba la discesa diventa molto ripida ed il sentiero che si sviluppa in mezzo ad un bosco di vecchi se non antichi castagni, è cosparso di pietre di diverse dimensioni che non permettono una buona camminata.
Non ho problemi e giunto alla base del sentiero ove il cammino si riversa sulla strada asfaltata, tiro un sospiro di sollievo.






Subito dopo il paese di Las Herrerias, sul bivio per Pardonelo, vedo davanti a me qualcuno con lo zaino in spalla che cammina nella mia stessa direzione.
Dopo un paio di km mi accorgo che è una ragazza che partita da La Faba sta scendendo a Villafranca.
Iniziamo a camminare assieme e visto che devo arrivare pure io in quel centro me la prendo calma.
Iniziamo a parlare: mi dica che sta andando a cercare lavoro in quanto sta girando la Spagna in questo modo, lavora, fa stagioni solitamente, guadagna qualche cosa e poi riparte di nuovo sul cammino.
Mi dice che sta sul cammino perché ha trovato un ottimo modo per stare da sola con i suoi problemi e che ritiene questo un buon modo per iniziare a risolverli.
La strada, anche se asfaltata, non è affatto difficile.






Lungo il tragitto riconosco alcuni punti: l'orto, dove il contadino mi diede così tanti peperoni che mi ci vollero alcuni giorni per mangiarli tutti; ed il paese di Pereje quello dove finì miseramente la mia prima esperienza sul cammino.
Quindi il tratto di cammino che corre affianco alla N-VI, che percorsi al contrario, mestamente, la mattina che decisi di ritirarmi, e separato da questa da un muretto che arriva sino quasi a Villafranca.
Qui arriviamo verso le 15:00 e per entrare in paese invece di fare il giro che segue il rio Valcarce entriamo nella galleria e subito svoltiamo a sinistra evitando 2 km circa di strada stretta e pericolosa.
Con Anna mi fermo in un paio di posti dove chiede se c'è lavoro, al secondo tentativo le dice bene ed inizierà a lavorare in un albergo a giorni.
Ci salutiamo e vista l'ora decido di continuare verso Pieros: qui giunto trovo l'albergue chiuso quindi decido di proseguire per Cacabelos dove trovo alloggio un un Hostal.




Mi sistemo, scrivo il resoconto ed esco a cercare un bar con WiFi.

Ho mangiato:
300 gr di pane;
Una fetta di tortilla;
Pane e formaggio.

4 commenti:

  1. che belle le tue foto Roberto, che bello riconoscere posti che già conosco e che amo, e sapere che tu sei li; tutto quello che vedo è amore

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  2. Bravo, Bravo ed ancora Bravo. Ti sto seguendo passo per passo. Io ho solo fatto il cammino francese fino a Villafranca del Bierzo - A maggio riprenderò per arrivare fino a Muxia - Il prossimo anno (o a Settembre 2012) verso il cammino della Plata e poi se tempo e salute mi assisterà anche quello Norte. Bello sarebbe fare tutto di un fiato quello che stai facendo tu ma pur essendo un buon camminatore penso che da solo qualche preoccupazione se non mia ma dei miei famigliari mi bloccherà questo mio desiderio.Un saluto e Buon Cammino da Carlo anni 66(Novate Milanese) Milano - Anche se non ci conosciamo mi sembra di averti già incontrato e dialogato assieme. Ti confido che leggendo alcune tappe le ho gustate con una piccola lacrimuccia di nostalgia che subito mi sono asciugato per non far notare alla famiglia questa piccola debolezza. CIAO

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    1. Ciao Carlo!
      Innanzi tutto perdonami per il ritardo della risposta.
      Come potrai notare a parte il post scrivo ben poco.
      Mi fa piacere sapere che c'e`chi mi legge oltre le persone che mi stanno vicine o che conosco.
      Sono convinto che potrai riuscire nei tuoi cammini, vedo tante persone della tua eta' ed oltre partire in compagnia con calma e tranquillita' e riuscire nel loro intento, perche' non trovi qualcuno con cui accompagnarti?
      Non penso poi che sia una debolezza farsi sfuggire qualche lacrima. bensi' la nostra paura di farci vedere in quella condizione!
      In bocca al lupo e provaci!
      Un caro saluto.
      Roberto.

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