venerdì 16 marzo 2012

Quarantacinquesima tappa (14F)

15 marzo

Burgos - Villafranca Montes de Oca. 38.5 km 1474 (534)

Ieri i tedeschi oggi i francesi!
Questi si alzano alle 05:30 facendo un casino insopportabile svegliando tutti: che merde!!! Quelli di questo gruppo si intende.
Mi chiedo dove vanno a quest'ora, pensano probabilmente di arrivare primi per prendere i posti migliori, non v'è altra spiegazione e se c'è proprio non ci arrivo.


Alle 06:30 mi alzo pure io, oramai pensare di riaddormentarmi è impossibile, mi sistemo lo zaino faccio il necessario poi scendo in quella che dovrebbe essere la sala mensa e metto sotto carica il telefono e l'ipad visto che per una questione di educazione ieri sera, rientrato tardi, per evitare casino non avevo fatto.
Mi avvio verso le 07:50, appena trovo un bar mi ci infilo per bere e mangiare qualche cosa.
Se entrare in Burgos, ieri, l'ho fatto un quattro e quattro: otto, per uscire minimo mi ci è voluto un quattro per quattro: sedici.


Rivista tra ieri ed oggi devo proprio dire che non è nulla di particolare, non sono nemmeno riuscito a trovare un locutorio per caricare le fotografie.
Comunque uscirci, dal lato preso da me, è una vera impresa, non m'era sembrato così difficile arrivarvi, se poi aggiungiamo il fatto che la zona industriale di Villafria fa da appendice a quella del capoluogo immaginate voi.
E' un tratto di circa un'ora e mezza che concludo al bar IRUNEKA per un te: è il secondo dopo l'incrocio.



Lo segnalo in quanto la gentilezza dei gestori è stata veramente molta, il proprietario si era pure preoccupato di uscire dal bar, venendomi incontro, per dirmi che la direzione da prendere era l'altra.
Da qui, facendo il giro della pista dell'aeroporto, arrivo a Cardenuela de Riopico ove mi fermo a prendere un filone di pane quale pranzo e merenda.
Qui termina il tratto su asfalto ed inizia la strada in mezzo alle solite piantagioni di cereali.
Il cammino da questo punto sale sino alla Cruz de Madera, che è il picco della tappa, prima di arrivare ad Atapuerca, inizia con una leggera pendenza per poi concludersi con un'erta di 500 m circa poco prima della cima.



Le segnalazioni sono scarse ed anche stavolta il GPS mi torna molto utile.
Passata la croce di legno inizia la breve e poco ripida discesa verso Atapuerca.
Questa località è famosa in tutto il mondo in quanto vi si trova il sito paleontologico più antico che si conosca, fu scoperto nel secolo scorso durante la costruzione di una ferrovia.
Dopo Atapuerca, Ages, due km e mezzo su asfalto, qui ho bisogno di riporre il GPS e chiedere ad una signora quale sia la giusta direzione per San Juan de Ortega.
"Riacquisito" il sentiero proseguo lungo questo ed all'improvviso: alberi! Un intero bosco di querce e pini.
Per un paio di km cammino nella frescura che offre l'ombra delle piante quindi arrivo a San Juan.
Qui a parte qualche casa, un bar, una chiesa e l'albergue non c'è altro.



Bevo qualche cosa, faccio scorta d'acqua e procedo, dopo pochi minuti oltre il paese il sentiero si inoltra di nuovo nel bosco.
Il primo tratto è molto bello e mi ricorda, sul cammino Aragonese, la salita che, dalla Ermita di Santiago dopo Ruesta, porta all'Alto successivo, tra boschi simili a questo.
Tra le altre cose l'ho percorso poco più di un anno fa, l'aragonese.
Ad un tratto pare che la strada si allarghi ma è solo la fascia tagliafuoco che accompagna il sentiero sino ai 1150 metri del Monumento a los Caidos.



In questo tratto ho un incontro graditissimo che solo un'altra volta avevo avuto fortuna di avere sui miei vari cammini: una vipera, un piccolo molto carino e aggressivo ed ho molta difficoltà a fotografarlo.
Inizia la discesa che nell'ultimo tratto si fa molto ripida e che si conclude in mezzo alle case.
L'albergue municipal si trova lungo la N-120 proprio di fronte alla fine della discesa.
C'è la cucina ma non c'è negozio in paese.
Stavolta siamo solo in tre e spero che domani la francese non decida di alzarsi alle 05:30.

Ho mangiato:
Due brioches;
400 gr di pane;
Dei pasticcini;
Verdura mista.

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