martedì 13 marzo 2012

Quarantaduesima tappa (11F)

12 marzo

Ledigos - Poblacion de Campos. 44.5 1366.5 (426.5)

Se ieri sera il riscaldamento aveva sopperito alla mancanza pomeridiana di calore nelle stanze dell'albergue, stamane è meglio alzarmi fare in fretta lo zaino, almeno mi scaldo, e partire.
Alle 08:10 dopo essermi fatto un te e salutato la signora tedesca, parto.
Subito statale per alcune centinaia di metri e leggera salita.
Quindi il cammino verso Calzadilla de la Cueza, ultimo paese prima di Carrion de los Condes che da qui dista circa 17 km.
Da Ledigos a Calzadilla sono 6 km del solito tracciato che corre affiancando una strada e file di alberi.
In meno di un'ora percorro questo tratto poi mi fermo in quanto la batteria della macchina fotografica è scarica e non potrei mancare di fare fotografie sul tratto che porta a Carrion.
Il "famigerato" rettilineo di 17 km, che collega i due paesi, in effetti un rettilineo non è, vi sono diverse curve che lo rendono sicuramente meno pesante.
La cosa che lo rende difficile è il fatto che non vi sono protezioni alcune, dal terribile sole estivo e dal vento, lungo la strada si nota il tentativo di mettere a dimora delle piante ma da quel che vedo il risultato è sconfortante.
Le due volte che l'ho percorso ho sempre avuto il buon senso di farlo nelle prime ore del mattino in modo da esserne fuori prima delle 10:00 ora in cui è meglio cominciare a cercare riparo dal forte sole estivo di queste lande. Oggi il vento e' alquanto dispettoso, forte quando faceva freddo assente quando faceva caldo.
Muoversi su questa strada in terra battuta invece non è difficile, il percorso è in pratica piano anche se vi sono un paio di insignificanti piccolissime discese, nel mio senso di marcia.
Oggi incontro diverse persone, nel primo tratto certamente gente che ha lasciato l'albergue di Calzadilla, mentre nel secondo gente partita da Carrion o prima.
A parte un paio di ragazze all'inizio, che hanno ben pensato di nemmeno salutare, per il resto solo persone gioviali e ben disposte a fare due chiacchiere, ad un semplice saluto, al "dammi un cinque" o a dei semplici sorrisi, come quella signora che è molto fortunata ad avere le orecchie altrimenti la bocca le sarebbe arrivata alla nuca per sorridere.
Arrivo a Carrion verso le 13:00 faccio un poca di spesa e mi fermo per scrivere le prime righe ed a bere un te.
Di questo paese il ricordo della prima esperienza è legata all'infiammazione che mi ha fermato: è iniziata qui dopo la tappa che mi ci ha portato.
Riparto passando dal Bar Espagna chissà se ci scappa un'altra maglietta!?!?!
Purtroppo No!
Bevo un te e passo oltre.
Mi aspetta quella che 4 anni fa fu per me una strada lunghissima e che non finiva mai.
Quella domenica partii da Castrojeriz con tutte le più buone intenzioni e con la temperatura che toccò i 46°.
Purtroppo trovai tutti i negozi chiusi e non riuscii a trovare acqua bevibile, quella delle fontane, che sono molte su questo tratto, aveva una quantità tale di cloro che avevo provato due volte a berla con l'effetto di rimetterla immediatamente.
La cosa che mi sconvolse, a posteriori, fu il fatto che ero in disidratazione e non me ne stavo accorgendo, l'unica cosa che riuscivo a notare era il fatto che molta gente che avevo superato mi stava superando a sua volta con una facilità incredibile.
Poi una ragazza americana mi "costrinse" a fermarmi a Vilcazar de Sirga, dove mangiai e mi rimisi in sesto con i liquidi arrivando poi a Carrion.
Questo però non bastò ed il giorno dopo, nonostante la sosta a Carrion, iniziarono i problemi che finirono in quel di Pereje.
Chiusa questa parentesi sui ricordi, il paese di Vilcazar de Sirga arriva dopo circa 6 km su un tratto del cammino che ricalca in parte quelli precedenti senza però gli alberi.
Qui incrocio una coppia di giovani di Siviglia coi quali mangio delle arance e scambio un paio di chiacchiere.
La strada non è comunque molto trafficata, un poco più che quella che porta ad El Burgo Ranero sulla quale sono passate meno macchine che treni sulla vicina ferrovia.
E' un cammino sterrato su un piano ondulato, subito dopo Carrion il "piattume" è terminato, con leggere colline coltivate o appena arate.
In lontananza si vedono piccoli paesi che spuntano e spariscono dopo poche centinaia di metri e solo il campanile delle chiese fa capire che li c'è qualche cosa.
Seguendo il cammino in questo tratto una cosa che da all'occhio immediatamente sono dei piloni in cemento armato, dell'altezza di circa un metro e venti, che a coppie si trovano sul sentiero.
Sono posti, su dei passaggi verso i campi o su degli incroci per impedire che macchine e mezzi agricoli possano salire sul sentiero e chi segue il cammino dalla Francia potrà notare disegnata sulla parte alta degli stessi la conchiglia simbolo del cammino.
Continuo attraversando il paese di Revenga de Campos, arrivato a Poblacion de Campos decido di sostare: l'albergue ha la cucina!


Ho mangiato:
Sei biscotti una brioche;
Tre mele tre arance;
Un pacchetto di biscotti;
250 grammi di spaghetti al pomodoro.

2 commenti:

  1. oh moh!!! così va proprio meglio!

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  2. Ciao Oxy ... mi pare che con le quantità di pasta sei abbastanza generoso!!!
    Buen camino amigo peregrino y que sea siempre alegre.
    Oriano

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