venerdì 2 marzo 2012

Trentaduesima tappa (1F)

02 marzo

Santiago de Compostela - Arzùa. 39 km 978,5

Una cappa nebbiosa domina la zona, dal Monte do Gozo non si riesce a vedere la città, sarà giornata di poche fotografie.
Appena iniziato "sbaglio" immediatamente strada arrivando comunque a Lavacolla.






Oltrepasso il paese prendendo il cammino e già penso che non tutti i mali vengono per nuocere nella convinzione di avere saltata la parte dell'aeroporto che da davanti a me giunge il sibilo dei motori di un aereo... memoria corta!
Giunto all'altezza della fine della pista dell'aeroporto incontro i primi pellegrini: mi sento "contromano".
Il tempo di percorrere altre poche centinaia di metri e già ho incontrato più gente che non in tutta la Via de la Plata.
Tra le persone che incrocio v'è uno spagnolo che da come parla dei cammini deve esserne un esperto, mi parla di alcune deviazioni sul cammino primitivo che portano ad attraversare alcuni centri abitati caratteristici e che meritano essere visitati, mi dice pure di una chiesa...
Il percorso oggi è molto bello, si viaggia praticamente attraversando boschi e ben poca statale si è costretti a percorre o attraversare, anche perché molti sono i sottopassaggi che evitano l'attraversamento diretto.
Ad un certo punto ad un bivio non riesco a capire la direzione da prendere e dalla foschia vedo arrivare una persona seguita da altre, faccio una foto e ci vado incontro: è un pastore con le sue vacche, ritorno sui miei passi e proseguo.






Intanto la temperatura si va alzando così come la nebbia ed il sole inizia a scaldare.
Arrivo a Pedrouzo alle 11.30 e la tentazione di fermarmi è tanta ma sono solo le 11:30, acquisto una barra di pane e proseguo.
Proseguono pure gli incontri con persone che vanno a Santiago.
Non cambia il paesaggio e continuo a camminare in mezzo ai boschi, ogni tanto si esce allo "scoperto" in mezzo a campi coltivati.
Ogni tanto l'odore acre del concime organico attanaglia le narici: diversi trattori che lo stanno spargendo si vedono nei campi.
L'ultimo tratto, vuoi perché disabituato alle lunghe tappe vuoi per il continuo saliscendi ma anche il tempo che è stato un poco strano, mi pare molto difficile e stancante.
Giungo in vista di Arzùa e alla piccola discesa che mi porta ad un luogo che ho ben impresso nella mente per un fatto divertente che m'è successo durante il secondo cammino francese.
Partito da Palas de Rey, passai da Arzùa senza fermarmi nemmeno quando in un negozio ho acquistato da mangiare, insomma oltre 6 ore in piedi senza mai togliere lo zaino.






Giunto nel luogo di cui parlo mi siedo su un muretto dietro al quale c'era un palo dell'illuminazione, mi sgancio lo zaino appoggiandolo al palo e mi alzo: la mancanza della "zavorra" mi sbilancia in avanti e mi ritrovo disteso come un salame sul prato... e non ero nemmeno solo!
In questo ultimo tratto qualche cosa è cambiato, hanno sistemato un passaggio su un ruscello, devono averne deviato un'altro e pare che il sentiero sia più piatto.
Ad Arzùa mi sistemo presso l'albergue municipal, purtroppo non si può cucinare e mi dovrò arrangiare con qualche menù del dia.
Come prima tappa al contrario non è male, se riesco a mantenere la media in una ventina di giorni dovrei essere in Francia ma prendiamo le cose con ordine!
Domani certamente arriverò a Palas de Rey, li giunto deciderò.

Ho mangiato:
Due banane;
Una brioche;
300 grammi di pane;
Patatas bravas, verdure alla griglia e pane.

4 commenti:

  1. Roberto se ti viene la tentazione di mollare, prima di prendere decisioni conta fino a 30 e nel frattempo pensa a qualcos'altro ... e se ti ritorna il pensiero, riconta fino a 30 e avanti così.
    E' un momento e superato tale momento andrai avanti!
    Ciao pellegrino esploratore, buen camino

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. ho messo nella intestazione del sito (la striscia fotografica che ruota in loop) alcune tue foto.
    CiaoooO Oriano

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