mercoledì 29 luglio 2015

Decimo giorno lettone


28 luglio, martedì, da Labrags a Saraiki

Alle 7 son per la via, pure stamane la temperatura non è delle migliori, ma va decisamente bene per camminare.

Se ieri la strada era in pessime condizioni oggi è peggio, l'asfalto troppo tenero che ammorbidito dal sole e poi con il peso delle vetture si è spostato verso l'esterno, ha creato delle zolle alte fino ad oltre 20 cm, lasciando l'alternativa al camminare fuori dal bordo su una banchina sconnessa, a farsi trovare in mezzo alla corsia con il rischio di essere investiti.

Tutto questo per 25 km, quando decido per una strada forestale che mi accorcia il tratto di oltre 6 km.
Un ciclista tedesco mi parla di questa scorciatoia, lui l'ha appena fatta, mi dice che il fondo non è ben battuto e che vi sono molti dossi.
Sono comunque deciso a percorrerla, quindi giunto a bivio mi ci butto senza esitazioni.
Il fondo non è male, è sabbia battuta quindi si viaggia bene anche col carretto, unico vero grande problema è un tipo di mosca che non avevo visto prima di qua, aggressiva e le punture decisamente fastidiose. Trovo pure dei gialletti, che raccolgo.

Sono in totale 36 km fino a Liepaja, nella speranza non siano di solo sterrato.
Se il tratto su asfalto era segnato ogni tanto da qualche edificio, fermate del bus, qui di tutto questo nemmeno l'ombra, almeno fino a Kaleji.
Nel frattempo ho pure modo di abbuffarmi di lamponi e ciliegie tra uno scroscio d'acqua e l'altro, mentre tutto attorno si sente il brontolio di un grande temporale. 
Saraiki è il primo paese che mi da il gps, cerco di raggiungerlo al più presto. Ci sarà certamente un posto dove ripararmi.

Ci arrivo verso le 18:30 dopo un ultimo tratto di strada con tanti di quei dossi e buche, che se riesco ad andare oltre i 3 km l"ora sono un velocista nato.
In paese ci arrivo su una striscia di asfalto, finalmente, mi fermo al negozio, faccio spesa e chiedo dove si trova il prossimo campeggio, mi dicono che è vicino.
Affretto il passo, nonostante mi trovi di nuovo su un tratto di sterrata che è peggio del precedente, dopo un km circa trovo la deviazione per la località indicatami, è un hotel con annesso campeggio, come molti se ne trovano, ma è nuovo, il terreno è decisamente morbido e non hanno camere perché c' una riunione di partecipanti ad un corso di genere naturalistico. Lascio i funghi al proprietario.

Dopo essermi sistemato e mentre scrivo la pagina di ieri, in un corridoio seduto su una panca, mi si avvicina il proprietario con una tazza piena di una deliziosa zuppa con riso rosso integrale, tre tartine con hommus di lenticchie e delle verdure, che dire? Buon appetito e buona notte!

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