giovedì 23 luglio 2015

Quarto giorno lettone

22 luglio mercoledì, da Riga a Lapmezciems

Come tutte le grandi città, entrarci ed uscirci è un gran rompimento di scatole, e Riga non è da meno, poi metti che il navigatore ti manda a camminare su un'autostrada a 6 corsie...
Non avendo alcuna voglia di percorrere quest'arteria, decido di uscire e di attraversare passando per i boschi alla periferia della città.

Una serie di strade tortuose che serpeggiando attraversano delle grandi pinete. più vado a vanti e più il navigatore mi rende complicato il riuscire a raggiungere la costa.
Dopo avere attraversato dei centri abitati che sulle mappe sembrano dei piccoli gruppi case, dopo avere visto cimiteri di guerra tedeschi quasi nascosti, un cimitero in mezzo alla pineta, che mi ha fatto pensare, considerando il modo di crescere delle radici dei pini, che i morti sepolti li si devono essere decisamente radicati al posto, "finalmente" raggiungo quella stessa autostrada che avevo lasciato 12 km prima e vedendo che ci passano dei ciclisti mi arrendo e ci vado.

Sono quasi 3,5 km con un traffico decisamente sostenuto, l'attraversamento finale di un ponte e finalmente arrivo a Jûrmale.
Da qui in poi seguire la P128 non è decisamente un problema.
Jûrmale mi da l'impressione di essere una cittadina sul genere Rimini, c'è un grande movimento di gente, tanti gli alberghi, le pensioni ed anche campeggi, che saranno tanti anche lungo la strada.
Questo un poco mi rassicura, dato che, entrando nel parco vedo diversi cartelli che indicano il divieto di campeggio.

Effettivamente lungo la strada le insegne sono diverse, ma di campeggi veri e propri con una certa organizzazione sono ben pochi, si trovano dei terreni, i cui proprietari, mettono a disposizione, ma soprattutto per camper, quindi sulle sassaie non è molto potabile piazzare la tenda.
Nella ricerca di un posto ove passare la notte mi fermo in un bar, qui c'è un signore, grande e grosso che appena entro nel bar mi segue e comincia a farmi le domande di rito e comincia ad offrirmi da bere, qualche chiacchiera ancora e mi invita a passare la notte a casa sua.

E' contento che abbia accettato, fa una telefonata e lo vedo scurirsi in volto, e mi dice che la sua compagna è arrabbiata per questo invito, assolutamente comprensibile, lui è decisamente amareggiato, comincia ad abbracciarmi scusandosi e quasi si mette a piangere dal dispiacere.
Alla fine la signora viene a prenderlo, deve avere cambiato idea perché vorrebbe caricare il carretto in macchina ma non ci sta quindi le dico che vado a piedi, non li ho rivisti e mi dispiace non fosse altro per salutare lui, del quale non ricordo il nome complicato.    

Lungo la strada vedo alcuni di questi pseudo campeggi, ma sono senza servizi, quindi tanto vale rischiare il "selvaggio", all'ultimo momento, una ragazza che lavora nell'ultimo bar dove mi fermo, mi dice di seguirla che a casa sua ha del terreno a disposizione e così è e c'è pure  il "cacatoio" di un tempo.
Alla fine della giornata per fare 40 km ne ho percorsi 56!!!

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