giovedì 16 luglio 2015

Quinto giorno estone

16 luglio, giovedì, fa Lihula a Pärnu

Alle 07 sono per strada, niente colazione, il bar apre dopo le 08, spero di trovare qualche cosa per strada.
La tappa di oggi è volta alla ricerca del'Euro Velo 10, ma rileggendo la brochure mi pare che questa, come è successo a me, si perda da qualche parte e la si ritrovi proprio entrando a Pärnu.
Il percorso è alquanto monotono, non trovo nemmeno spunti per delle fotografie decenti.

Dopo una ventina di km trovo il primo negozio, altrettanti ed incontro il secondo, oggi non muoio certamente di fame.
Effettivamente il segnale lo ritrovo all'inizio del paese e da come è posto pare che dia l'impressione di essere li a caso. Controllerò per essere certo di non aver fatto errori.
Comunque oggi, con una tappa di 63 km, anche se all'ingresso della cittadina erano 53, sono arrivato a Pärnu dopo 5 giorni percorrendo 262 km cercando il più possibile di riprodurre il percorso originale.
Oggi vorrei parlare di una cosa alla quale ci tenevo veramente tanto.

Quando all'inizio si parlava di questa camminata, il mio primo pensiero era andato a San Pietroburgo, mi sarebbe piaciuto veramente tanto poter passare li qualche giorno, ma parlando ed informandoci pareva che le difficoltà per ottenere il visto fossero tante, invece sarebbe bastato munirsi di un'assicurazione, recarsi al consolato ed in una decina di giorni ottenerlo.

Quando Italo rinunciò io rimasi sull'indecisione se farmelo o meno, ero dibattuto tra: lo faccio comunque, e male che vada ci rinuncio all'ultimo momento, perché se si parte in due a fare una cosa in due si deve fare, ma c'era pure l'incertezza che il connubio tra camminatori così diversi le cose potessero andare male.
Così è stato ed io sono rimasto con le pive nel sacco, sia chiaro, la responsabilità è e rimane solo ed esclusivamente mia, non scarico il sacco sulle spalle a nessuno!
La scelta era chiara: fatti il visto e se va male pazienza!
Comunque è andata così e piangerci sopra non serve a nulla.

Serva da lezione, così dopo questa zappata sui piedi che mi sono dato, ho finalmente imparato che sono tipo da camminare solo escludendo qualsiasi compagnia, a parte Manuela!
Tra le altre cose avrei dovuto sin dai primi giorni staccarmi e procedere per conto mio, ho provato a camminare nel suo modo, per me un disastro, alla fine della tappa ero distrutto, nonostante soli 40 km, qualcuno lo era molto più di me però, ho provato pure a mantenere il suo ritmo di camminata standogli dietro: mi sono depilato lo scroto sull'asfalto per la noia e l'andamento lento.

Si dice che non tutti i mali vengono per nuocere e a questo proposito penso a quanto sia stato opportuno il diniego dello sponsor che avevo trovato, pensando alla costrizione alla quale saremmo stati sottoposti entrambi.
Ma San Pietroburgo mi rimane proprio sullo stomaco!!!

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