mercoledì 19 agosto 2015

Dodicesimo giorno polacco

18 agosto, martedì, Da Cecenovo a Reblinco

Parto verso le 6:30 fa un freddo cane, nonostante il sole sia già alto da diverso tempo, il vento che frega, un vento forte e teso, il cielo limpido non lascia dubbi, sarà una bella giornata.
La strada è quella che è, stretta col fondo decisamente rovinato e gli alberi a filo di carreggiata.
Si cominciano a vedere foreste di latifoglie, soprattutto delle stupende faggete che si alternano alle solite coltivazioni di cereali.

Verso le 08:25, controllo il cellulare per il gps e mi ritrovo con una sfilza di messaggi da whatsapp, controllo e Manuela che mi sta dicendo che mi stanno contattando da RADIO DEE JAY, per parlare della camminata.
Dopo alcuni tentativi, all'ultimo momento riescono a chiamarmi, una brevissima chiacchierata, tanto per dare le informazioni di base riguardo al percorso che sto facendo.

Pochi minuti davvero speciali, peccato per il poco tempo a disposizione visto che qui ci sarebbe da parlare per delle ore, comunque è stata una piacevole esperienza e chissà che magari qualcuno d'altro non voglia avere informazioni al riguardo.
Sull'onda di questa telefonata la giornata ed i km sotto i piedi volano che è un piacere.

I piccoli centri lungo il tragitto si alternano quasi con regolarità ed in questo tratto quasi tutti hanno il loro bello sklep, ma oggi mi fermo solo in quello vicino alla fermata del bus, qui pranzo e condivido una birra con due signori del luogo.
Il pomeriggio lo passo a meditare su cosa sia successo alla macchina fotografica, probabilmente del sudore è entrato nella ghiera dei comandi del menù e ha mandato in tilt i comandi stessi, la batteria non dura più di mezza giornata, se penso al fatto che la ricaricavo ogni 10/15 giorni!
Decido così, giunto a Slupsk, decido di fare l'acquisto, l'altra ha la lente rovinata e le foto vengono "macchiate", naturalmente, anche se di poco valore, sempre CANON è!

Uscito dal negozio comincio con la ricerca di un posto per la notte, tutti gli alberghi e B&B li ho alle spalle e non ho alcuna voglia di tornare indietro.
Vado avanti e mi danno informazioni circa un posto a 7 km, il sole è già basso, così mentre percorro una stradina laterale, incontro un signore sulla 70ina con i pattini ai piedi che mi ferma e mi fa le solite domande, parla molto bene inglese, alla richiesta se conosce un posto ove piazzarmi, si fa avanti e rivolgendosi ad una persona gli chiede se posso piazzare la tenda sul loro prato, risposta positiva.
Mentre comincio a metter giù l'arma entrato la signora mi chiede se ho fame, parla solo polacco e fraintendendomi pensa che abbia risposto positivamente, insomma cena, invito a dormire in casa, che rifiuto perché ho già tutto "messo giù",  ed infine la doccia che non rifiuto!

Alla fine della serata dopo lunghi e difficili discorsi, il marito un poco l'inglese lo conosce, mi ritiro nelle "mie stanze"!

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