lunedì 3 agosto 2015

Quarto giorno lettone

2 agosto, domenica, da Rusné a Pagėgiai

Dopo una terribile notte, quasi insonne, alle 07:30 sono per strada.
Attraverso il ponte sul fiume Minjia e camminando su una strada che corre parallela al confine con la Russia mi avvio verso il confine polacco che dista circa 200 km.

Anche oggi la giornata è bella, anche fin troppo, e diventa, grazie ai tanti negozi aperti lungo la strada, una copia di alcune tappe lungo la francigena ad agosto 2013, ogni occasione è buona per un bel gelato a base d'acqua, qui non trovo i ghiaccioli e mi accontento di ciò che c'è.
E' altresì giornata di grandi bevute, il sole picchia forte e la sete è tanta.
Passate da poco le 12, in preda ad una forte crisi di sonno, alla prima panchina della fermata dell'autobus, mi faccio una "dormitina" di circa un'ora.
Riprendo, per fortuna in questa zona i piccoli centri si susseguono ad una distanza media di circa 5 km, ma la stanchezza oggi è tanta, non dormire è decisamente poco sano.

A tutto questo va aggiunto il fatto che la strada è decisamente trafficata ed inoltre il fondo lascia proprio a desiderare, zolle e solchi profondi una ventina di cm, corrono lungo la sua lunghezza per diversi km, la cosa non consola soprattutto perché è stretta, decisamente stretta, peggio di così solo in Inghilterra.
Se dovessi dare dei voti per quel che riguarda le strade, in decimi, direi: alla Finlandia 9,5; Estonia 7; Lettonia 5,5; Lituania 4. Mi vien male pensare alla Polonia.
Mentre sto meditando su questo, all'esterno di uno dei negozi, esce un ragazzo che mi fa le solite domande e mi conferma che le strade lituane sono decisamente le peggiori sul Baltico, ma allo stesso stesso tempo mi consola con la Polonia, assicurandomi che di la troverò delle strade decisamente molto belle: vedremo!

Continuo con l'intenzione di non fare oltre 40 km ed alla prima occasione fermarmi, verso le 18 trovo un bel posto, troppo bello, bevo qualche cosa di fresco e proseguo.
dopo circa 7 km arrivo a Pagėgiai, qui vado verso il promo hotel che trovo, il prezzo è ottimo, anche considerando il locale è nuovissimo, purtroppo è pieno, così come il vicino B&B.
proseguo e lungo le strade, ben curate del centro abitato, vedo due signore che tagliano l'erba, davanti ad una casa, non ci sono recinzioni, mi avvicino e chiedo. La più giovane delle due mi chiede se parlo tedesco, quindi va ad una finestra e chiama qualcuno, arriva un ragazzo che parla inglese, chiedo se posso mettere la tenda per la notte, la stessa signora chiama di nuovo alla finestra e ne esce un signore, parlano e mi dice che non posso mettere la tenda li e che se desidero, mi ospitano a casa!!!

Irena, la madre, che si alza alle 6 per andare a correre e farsi un bagno nel lago, che immagino gelato; Radas, il figlio studente universitario appassionato di cavalli e salto agli ostacoli e che con il padre Rimas, condivide questa passione, lo dimostrano le due teche strapiene di coppe e medaglie ottenute in questa pratica.
Ospitato con tutti i crismi: cena; doccia; comodo letto; colazione, che volere di più?

Penso sia superfluo definire tali persone gentili, penso che il solo pensiero di potere ospitare un estraneo in casa, come hanno fatto loro con me, qualsiasi cosa si possa dire ne contempla il termine.
Intanto, nonostante la stanchezza anche oggi ho fatto i km previsti dalla mia media. 

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