mercoledì 12 agosto 2015

Settimo giorno polacco

12 agosto, mercoledì, da Wilczeta ad Elblag

Dopo una notte un poco tormentata mi alzo verso le 06:20.
I cani dei proprietari, nonostante avessi fatto conoscenza con essi, non appena mi muovevo nella tenda iniziavano ad abbaiare ed andavano avanti per diversi minuti, quindi se ero sveglio o mi muovevo piano, oppure se avevo fortuna passava una vettura e ne approfittavo.

La strada continua ad essere stretta, tortuosa e con il fondo decisamente mal fatto in diversi punti.
Molte volte sono costretto a fermarmi per far passare il mezzo di turno.
Oggi la temperatura è più bassa dei giorni scorsi, ma l'umidità dell'aria è terribile, nonostante non porti in spalla lo zaino, sudo in maniera decisamente esagerata, a questo si aggiunge il cattivo odore che emanano le stoffe ma asciugate dai giorni precedenti e questo fa di me un puzzone che spaventa le gente.

Entro nei negozi con la sicurezza di dover acquistare questo e quello e poi uscire è il solo pensiero che mi passa per la testa non appena vedo un campanile, si perché il campanile significa paese grosso con il suo bello sklep.
Una cosa che mi ha meravigliato in Polonia, è la distribuzione di negozi nei vari paesi, entri in un paese che può avere 500 abitanti non v'è negozio, poi come stamane a Mlinary, un centro che può avere tranquillamente 2000 abitanti, ci sono, quelli che ho contato, 12 negozi di alimentari tra questi 2 supermercati.

Proseguo, altri due paesi con il loro bel negozietto, nell'ultimo, oltre alla solita bevuta, faccio scorta per il pranzo: cetrioli e pomidoro.
Ora, visto che le 12 sono vicine, il problema è trovare il luogo ove fermarmi a desinare, le fermate del bus sono, quelle con il tetto, tutte al sole, ad un certo punto decido di fermarmi a Elblag, mentre penso a ciò vedo un magnifico parcheggio fornito di tutto il necessario, tettoia, panche e tavoli.
Verso le 14 riparto, all'ingresso della cittadina c'è il cimitero, nulla di strano, per carità, ma la cosa sconvolgente sono i venditori di lapidi, ne ho visti più qui oggi che non nel resto della mia vita, e continuano fino a centro abitato inoltrato.

Attraversare la città, come tutte le città,è un continuo muoversi tra un marciapiede e l'altro, ma la cosa preoccupante sta nel fatto che, all'orizzonte, si profilano delle orrende, nere, e minacciose nuvole da temporale.
Attraverso il centro in poco tempo ed appena in tempo, riesco a mettermi sotto la tettoia di un distributore.
cerco e trovo un hotel a poche centinaia di metri da dove mi trovo, non appena la pioggia cessa un poco mi ci butto: 12,5 euro con tutto in camera!

Fa caldo e spero solo che i miei panni siano asciutti per domattina.

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