sabato 8 agosto 2015

Secondo giorno polacco

7 agosto, venerdì, da Dubeninki a Bocwinka

Dopo avere messo alla porta il gatto, caro, mi stava frugando nei sacchetti del mangiare ed aveva iniziato a mangiare il pane.
Riesco a dormire fine alle 6:30, il tempo promette bene, nuvole ed un leggero venticello, non mi illudo, le previsioni danno bello per tutta la settimana prossima, i temporali solo lungo la costa.
Sistemo la biancheria, ancora umida, ma con sto calore per stasera sarà asciutta, ed alle 7:30 sono per strada.

Quando ieri sera sono venuti a prendermi mi hanno riportato indietro di circa 3 km, questo mi avvantaggia un poco, in quanto troverò i negozi, per fare colazione, aperti.
La strada si fa sempre più stretta e trafficata, il centro di una certa importanza, Goldap, è a meno di 20 km, quindi è comprensibile.
Il percorso è un continuo saliscendi, senza le grosse pendenze di ieri, almeno per i primi 20 km, per un certo verso mi pare di essere di nuovo in Finlandia, tanti laghi anche qui, piccoli, contenuti ma decisamente tanti, che danno al paesaggio una piacevole vista.
Da ieri, quando l'orario è per me cambiato, mi ritrovo con un'ora più avanti, di conseguenza, alle 11 quando il sole picchia decisamente forte e sono ad oltre 5 km dal centro abitato, il caldo è insopportabile, bevo molto, ma all'arrivo in città mandare giù oltre un litro di liquidi in meno di un minuto è cosa decisamente facile, ed ancora non basta.

Giunto in centro mi metto alla ricerca di negozio di qualche compagnia telefonica, il problema qui è che non hanno le nano-sim e tantomeno la macchinetta per adattarla.
Sosta per il troppo caldo. Un'insalata una birra ed attendere le 14. 
Alla fine trovo la compagnia Orange, ma per arrivarci, seguendo il consiglio della cameriera, mi faccio un giro dell'isolato, quando son li chiedo di un bancomat e mi mandano nella piazza dalla quale son partito, una 30ina di metri dal negozio ed una 10ina dal ristorante, decisamente gente che conosce il luogo dove vive.
Il bello viene quando al navigatore chiedo il modo di uscire dalla città, e mi fa fa fare esattamente il giro contrario che mi ha fatto fare la cameriera.
Deluso ed amareggiato da ciò decido per due panini vegetariani in un ristorante turco.
Riparto sotto un sole battente, le zone di ombra sono decisamente poche, l'acqua oramai va bene per fare una tisana, ma per fortuna i piccoli centri con negozi si susseguono a ritmi decisamente buoni per un assetato.

Tutto il pomeriggio prosegue alla ricerca di frescura, che sia ombra o che sia una bevanda fresca, tutto va bene.
Verso le 19:30 a pochi km da Banie Mazurskie, incomincio a chiedere informazioni su sistemazioni per la notte sicure, si, perché ieri, Sara, la ragazzina che parla inglese, aiutandomi in maniera decisamente ottima, mi ha messo sul chi va la in questo tratto di Polonia.
Mi ha detto che è facile subire dei furti, specie se si dorme in tenda, più di qualcuno, oltre ad essere stato derubato è stato anche picchiato.
Mi convinco che sia una idea di una tredicenne che vive nella bambagia in Inghilterra.
Mentre sto pensando a questo mi vedo venire incontro un signore con un bambino: giuro sembra un cherubino, biondo, capelli ricci ed un bel viso paffuto.
Chiedo informazioni al signore, non so cosa ho detto, mi chiede: "Sei italiano?"

Sinceramente non sono molto colpito da ciò, infatti immaginavo che in Polonia sarebbe stato più facile incontrare gente che parla italiano piuttosto che inglese.
Marco, questo è il suo nome in versione italiana, dopo avermi informato sulla situazione sistemazioni, mi dice: "Vieni a casa mia!"
Qui giunto mi racconta un poco della sua conoscenza della lingua italiana, scarsa per la verità, ma assolutamente comprensibile, ha lavorato a Napoli per 4 anni fino a circa 10 anni fa.
Giunti a casa sua mi dice che sua madre ha lavorato in Italia per ben 20 anni e che parla bene l'italiano, me la passa al telefono, sento una voce entusiasta che mi dice: "Tra 10 minuti arrivo!"
Nemmeno 10 minuti e Marianna, o meglio Maria, è li.
Subito mi dice che sarò ospite a casa sua, che deve andare a prendere la nuora al negozio dove lavora e che poi ceneremo a casa.

E' decisamente entusiasta, una persona dolce, gentile e molto premurosa.
Ritornati a casa arriva il più grande dei figli con la moglie e si cena assieme.
Si dice che le cose non succedono mai a caso, bene Maria è in ferie, infatti ancora lavora a Napoli e questo è il suo mese da passare con i suoi a casa sua.
Sia Marco prima, che Maria poi, mi confermano la tesi di Sara, infatti Marco decide di mettere il carretto in luogo sicuro per la notte.

Nessun commento:

Posta un commento